L’azienda ospedaliera dell’Università di Padova lancia l’allarme. L’uso di droghe, in particolare la cocaina, sta mettendo a rischio la salute di neonati e bambini
Se da tempo conosciamo i pericoli del fumo passivo, ora un nuovo allarme arriva dall’ospedale dell’Università di Padova.
Riguarda l’esposizione passiva alla cocaina, un fenomeno che sta coinvolgendo sempre più bambini.
Nel padovano, infatti, in quest’ultimo periodo si registra almeno un caso ogni settimana positivo a sostanze stupefacenti che sarebbero trasmesse ai più piccoli attraverso semplici gesti quotidiani.
Bambini a rischio esposizione passiva di cocaina
Così come per il fumo passivo anche la cocaina, volatile e adesiva, o altre droghe, si depositano sui vestiti, sulle mani e sul volto. Proprio per questo alcune azioni che fanno parte della routine quotidiana come preparare la pappa o magari coccolare il bimbo e dargli un bacio possono diventare pericolose.
Il Centro Regionale per la Diagnostica del Bambino Maltrattato di Padova ha seguito più di 1.600 famiglie per casi di maltrattamento, trascuratezza grave e abuso. Il 15% dei pazienti arriva per esposizione a sostanze stupefacenti.
Come spiega la responsabile del centro Melissa Rosa Rizzotto, quando un bambino risulta positivo a una determinata sostanza, spesso lo sono anche mamma e papà.
La nuova emergenza sanitaria che può avere conseguenze importanti
E si tratterebbe, sostiene la dottoressa Rizzotto, di un’esposizione passiva dei bambini che per i numeri registrati si sta trasformando in un’emergenza sanitaria da quando dopo la pandemia di Covid-19 è aumentato l’uso di droghe.
Nel padovano, in particolare, i numeri sono preoccupanti con circa 50 nuovi casi positivi alle sostanze stupefacenti ogni anno, la maggior parte bambini con età inferiore ai 3 anni.
L’80% di loro è positivo alla cocaina, talvolta associato a oppiacei, metadone, alcol o farmaci.
Le cause? Per la maggior parte si tratta appunto di contaminazione domestica o ingestione accidentale. Tutto ciò può portare a gravi conseguenze e anche una minima dose arriva a effetti significativi se si considera poi che la cocaina rimane in circolo anche 15 giorni nel corpo di pochi chili di un bambino.
La contaminazione passiva da cocaina può compromettere organi vitali come cuore, reni e cervello con sintomi che vanno da tachicardia e crisi epilettiche a scosse degli arti superiori.