Dalla medaglia d’argento all’oro, ma con il rischio di distrarsi durante il percorso. In Francia, in corso il summit sulle potenzialità dell’AI
AlphaGeometry, risolutore di problemi di geometria basato sull’intelligenza artificiale creato da Google DeepMind, aveva raggiunto un livello pari a quello dimostrato dagli studenti delle superiori vincitori della medaglia d’argento alle Olimpiadi Internazionali di Matematica (Imo).
Adesso, come sottolinea Google, con l’aggiornamento ad AlphaGeometry2, il sistema di Ai sarebbe in grado di conquistare addirittura la medaglia d’oro. E i miglioramenti, spiegano gli autori dell’articolo, sono destinati ulteriormente ad aumentare.
Il settore dell’Ai, del resto, continua ad avere grandi prospettive.
Sperando che non sfugga al controllo umano e che il computer non “si annoi” troppo durante la programmazione.
Perché una situazione del genere, in altro contesto, è realmente successa.
L’AI che si annoia
Durante un test di programmazione, riportano diverse agenzie di stampa, il sistema “Claude 3.5 Sonnet” si è comportato in modo decisamente inatteso, abbandonando il compito assegnato preferendo rilassarsi attraverso la contemplazione di immagini dei paesaggi del Parco Nazionale di Yellowstone.
Un’anomalia legata a “noia da lavoro” che si è ripetuta in un’altra occasione, portando addirittura alla perdita di un’intera registrazione dei video del test.
Uno degli effetti indesiderati legati al far assomigliare sempre più l’Ai all’uomo è dunque quello di aprire a lentezze e imprecisioni. E c’è anche il rischio di interazioni involontarie, come l’apertura di social media o siti sensibili, che impone l’implementazione dei sistemi di controllo.
![Ai](https://www.metropolitano.it/wp-content/uploads/2025/02/Parco-Nazionale-di-Yellowstone.jpg)
La geometria senza segreti per la Ai
AlphaGeometry, al momento, ha invece registrato successivi miglioramenti che hanno portato l’AI a un livello tale da permettergli di risolvere, dal 54% della prima versione, l’84% di tutti i problemi di geometria proposti negli ultimi 25 anni alle Olimpiadi di Matematica.
Tra le novità apportate dai programmatori, anche la possibilità di ragionare spostando oggetti geometrici sul piano, per poter risolvere così equazioni lineari.
Insieme alla nuova versione della Ai dedicata alla geometria, DeepMind ha presentato anche un altro sistema, sviluppato per risolvere le domande non geometriche delle Imo. Insieme alla soluzione di problemi di geometria euclidea, gli altri 3 argomenti trattati alle Olimpiadi sono teoria dei numeri, algebra e combinatoria.
Ma l’Ai, garantiscono i programmatori, in futuro sarà in grado di affrontare anche disuguaglianze ed equazioni non lineari.
I rischi dell’Ai
Restano però le potenziali preoccupazioni legate all’Ai, al centro del confronto fin dai primi summit internazionali su questi sistemi, a Bletchey Park nel 2023 e Seul nel 2024.
Nei giorni scorsi, sul tema è stato presentato il primo “International Ai Safety Report”, compilato da 96 esperti, che ha trovato il sostegno di 30 Paesi oltre che dell’Onu, dell’Unione Europea e dell’Ocse.
Le situazioni a rischio sono di natura estremamente variegata: dai ben noti contenuti falsi online, ai potenziali attacchi biologici o informatici, fino al rischio, nel lungo termine, di una perdita di controllo sui sistemi da parte degli esseri umani. Una situazione, questa, che, nella peggiore delle ipotesi, ha sottolineato il coordinatore del rapporto, Yoshua Bengio, potrebbe configurare una Terra gestita dalle macchine.
Tra gli altri timori, un professore di informatica di Berkeley, Stuart Russell, ha evidenziato quindi anche l’eventualità di sviluppare sistemi di armi in cui l’Ai decide chi attaccare e quando attaccare. Anche per questi motivi, numerose ong hanno denunciato la necessità di una regolamentazione efficace a livello internazionale, per evitare anche, come ha sottolineato Amnesty International, minacce ai nostri diritti fondamentali.
Il summit di Parigi e le potenzialità dell’Ai
Un passo avanti in tal senso si potrebbe compiere con il vertice sull’Ai che prende il via adesso a Parigi, a cui prenderà parte circa un migliaio di partecipanti in rappresentanza di quasi 100 Paesi.
In questa sede, si proverà infatti a concordare un sistema di governance globale per il settore, con un impegno sulla sostenibilità pur senza regole vincolanti, cercando in tal modo di garantire che la tecnologia resti al servizio della società.
Nell’occasione, saranno trasmessi ai Paesi dell’Ocse e ai quasi 30 Stati che aderiscono al Global partnership on Artificial Intelligence i risultati della mappatura dei principali rischi legati alla Ai, e delle soluzioni sviluppate in tutto il Mondo, attraverso il sondaggio svolto sulla piattaforma Global Risk and Ai Safety Preparedness, appositamente lanciata a tale scopo. E’ atteso anche l’annuncio del rafforzamento del meccanismo per garantire l’uniformità degli standard internazionali per l’Ai.
L’idea lanciata dagli organizzatori del summit è però quella di concentrarsi nell’occasione, più che sui rischi, sull’azione dell’Ai nel 2025. Un’idea condivisa anche da Emmanuel Macron, presidente della Francia (che guiderà l’incontro assieme all’India), che ha diffuso in prima persona, in vista dell’appuntamento, curiosi video fake che lo vedono protagonista stile anni ’80, sulle note di “Voyage voyage”, per mettere in guardia dagli abusi, ma anche ricordare le opportunità molto reali che si aprono con l’Ai.
Ai: un mercato fortemente dinamico
Macron, al riguardo, ha sottolineato per esempio la possibilità di cambiare l’assistenza sanitaria, l’energia e la vita della stessa società. E ha auspicato la centralità della Francia e dell’Europa in questa rivoluzione, che vede al momento Usa e Cina come principali attori. Nel corso del summit di Parigi potrebbe in tal senso essere creato un fondo per lo sviluppo globale delle tecnologie di Ai, per garantire a tutti i Paesi un accesso al settore “con indipendenza strategica”.
Molto, in ogni caso, si sta già muovendo. Il fondo canadese Brookfield, per esempio, ha annunciato un investimento di 20 miliardi di euro per la costruzione di data center e proprio la Francia ha sottoscritto una partnership strategica per realizzarne uno di gigantesco con gli Emirati Arabi, che ospiteranno, ad Abu Dhabi, la fondazione voluta da Microsoft per la promozione di una Ai “responsabile”, guardando in particolare al Medio Oriente e al Sud del Mondo.
Di nuovo dalla Francia, a conferma dei motivi che spingono Macron a consolidare il ruolo del Paese transalpino come porta d’accesso e base principale per l’intelligenza artificiale in Europa, arrivano anche le notizie del lancio dell’app “Le Chat” da parte dell’azienda Mistral Ai, una delle più all’avanguardia in Europa, e dell’investimento da 3,1 miliardi in infrastrutture di Ai da parte di Iliad.
Il boom del mercato dell’Ai in Italia
Anche l’Italia, che sarà rappresentata a Parigi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è comunque tutt’altro che al palo. Da una ricerca svolta dall’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano è infatti emerso il record fatto registrare nel 2024 dal mercato nostrano dell’Ai, che ha mosso 1,2 miliardi di euro, con un incremento del +58% rispetto al 2023.
Pur approcciandosi al tema in maniera più lenta rispetto ad altri Paesi europei, dove la media è del 69%, il 59% delle aziende italiane ha già un progetto di Ai attivo. L’Osservatorio fa però notare che, da noi, le imprese che la utilizzano la integrano nei processi, con un 53% che ha acquisito licenze di software (più che in Francia, Germania e Regno Unito) e un 39% che ha concretamente aumentato la produttività.
Il settore più attivo, aggiunge il rapporto, è quello di media, telecomunicazioni e assicurazioni, seguito da energia e finanza. Il 6% del mercato fa invece capo alla Pubblica Amministrazione, che ha mostrato un tasso di crescita superiore al 100%, mentre appaiono in ritardo piccole e medie imprese: rispettivamente, ha avviato progetti il 7% delle prime e il 15% delle seconde.
Il sentiment italiano sull’Ai
All’interno delle aziende italiane, prosegue l’analisi dell’Osservatorio, c’è molta consapevolezza dei rischi di un utilizzo non governato dell’Ai. Così, oltre il 40% prevede linee guida e regole per l’utilizzo e il 17% vieta l’uso di strumenti non approvate. Quanto all’ambito di applicazione, il 34% dei progetti mira alla previsione della domanda, all’ottimizzazione dei flussi e all’identificazione di attività anomale, mentre le soluzioni di analisi del testo sono cresciute del +88%.
Infine, il Politecnico di Milano ha analizzato la percezione che gli italiani hanno dell’intelligenza artificiale.
Praticamente tutti, il 99% degli interpellati, ne ha sentito parlare, ma solo il 59% ne ha un’opinione positiva. Questo proprio per le paure legate all’introduzione dei nuovi sistemi, che si teme possano facilitare la manipolazione delle informazioni e i deepfake. In particolare, solo il 17% vede con favore l’adozione di sistemi di Ai sul mercato del lavoro.
Alberto Minazzi