Arte e Cultura +

Cura e arte: Venezia rilancia il binomio con una Fondazione

Cura e arte: Venezia rilancia il binomio con una Fondazione

Costituito l’ente per valorizzare luoghi e materiali del museo della Scuola Grande di San Marco e della Sanità

Non sono certamente l’unico complesso museale italiano dedicato alla storia della medicina.
Ma il museo della Scuola Grande di San Marco (al cui interno è ospitata anche l’esposizione permanente di storia della medicina) e il museo di anatomia patologica “Andrea Vesalio” di Venezia presentano dal 2013 l’offerta probabilmente più organica di storia della clinica medica e del welfare d’Europa.
E adesso il complesso architettonico (oltre 30 mila metri quadri comprendenti anche la biblioteca monumentale San Marco, l’archivio storico “Antichi ospedali veneziani” e la farmacia storica “San Zanipolo”), insieme al ricco patrimonio artistico e culturale ospitato al suo interno, potrà essere ulteriormente valorizzato attraverso la nascita di un’apposita Fondazione dedicata.

Quando la cura incontra l’arte

La Fondazione Museo della Scuola Grande di San Marco e della Sanità, che non ha scopo di lucro, si occuperà della cura e della valorizzazione di questo insieme di beni rilevanti e diversificati, che hanno visto crescere di anno in anno il numero di visitatori, fino a raggiungere quota 80 mila.

Sarà ora chiamata, come ha sottolineato il presidente, Edgardo Contato, in occasione della presentazione, “a fare ancora di più per esprimere pienamente la concezione già presente alle origini della storia ospedaliera tra Oriente e Occidente e, in particolare, di quella veneziana”.
Ovvero, prosegue Contato, a ribadire “che la cura non è dissociabile dall’arte, dalla cultura, dalla bellezza”. E quella che è stata ribattezzata “Insula della cura e della cultura di Venezia” può quindi essere, per il presidente, “modello ideale proposto alla realtà composita degli Ospedali storici italiani”.

Cosa offre il museo

Tra i siti architettonici compresi nell’area, ceduta in comodato dall’Ulss, il principale è proprio la Scuola Grande, uno dei maggiori conventi domenicani italiani, considerata da Leonardo uno degli edifici più rappresentativi del Rinascimento. Ma vi fanno parte anche la chiesa e i chiostri di San Lazzaro, pensati da Palladio e Filarete, e la chiesa di Santa Maria del Pianto.
All’interno trovano quindi posto più di 200 opere tra dipinti, sculture, epigrafi e reperti, migliaia di libri antichi, centinaia di documenti archivistici millenari. E poi preziosi beni sacri, arredi storici, apparati decorativi, fino a migliaia di strumenti medico-chirurgici storici, rari reperti biologici di paleopatologia e la completa dotazione di una farmacia ottocentesca.

cura

 

Dalla storia al presente

Nella storia del sito rientrano anche una serie di straordinarie vicende, come la presenza di Marco Polo, l’edizione del più bel libro manuziano, la sepoltura del doge infedele Marin Falier. E, ancora, la custodia dell’icona miracolosa della Madonna Odigitria di San Giovanni Damasceno, l’affermazione della storia della medicina dell’Occidente o la prima vaccinazione ottocentesca.
Nell’ultimo decennio, invece, tra gli interventi effettuati vanno ricordati la creazione di un lapidarium archeologico, lo studio della biblioteca San Domenico del ‘600, capolavoro di Giacomo Piazzetta, lo studio e la protezione dei chiostri del Longhena e delle tre chiese (San Lazzaro dei Mendicanti, Santa Maria del Pianto e Ognissanti), con la creazione della raccolta museale d’arte sacra.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.