Un’indagine Ipsos-IUSVE fotografa i ragazzi tra 16 e 26 anni: fiducia nel domani, ma anche timori su lavoro e realizzazione. Famiglia e affetti restano punti fermi
Guardano al futuro con fiducia, desiderosi di dare il loro contributo nel disegnarlo e due su tre si dichiarano ottimisti o abbastanza ottimisti rispetto a quello che verrà.
Tuttavia non nascondono le difficoltà del presente.
E’ la fotografia che emerge dal un’indagine di Ipsos, tra le più grandi società al mondo nel settore delle ricerche di mercato, in collaborazione con l’Osservatorio IUSVE Istituto Universitario Salesiano Venezia “Giovani e Futuro” che ha coinvolto un campione rappresentativo di 2 mila giovani di età compresa tra 16 e 26 anni.
La vita ideale è distante da quella reale
Oggi i ragazzi sono in bilico tra la volontà di mettersi alla prova e la percezione degli ostacoli da superare.
Così, se il 63% dei giovani guarda con ottimismo al futuro, i segnali d’allarme arrivano dal 37% di loro che, al contrario, sono pessimisti e vedono il domani più buio.
Tra le loro preoccupazioni maggiori vi sono quella di non riuscire a realizzare i propri obiettivi di vita, non avere un lavoro che permette di essere economicamente indipendente e non riuscire a trovare un’occupazione che li faccia sentire realizzati.
Sfide che affrontano contando su capisaldi come la famiglia, nel 51% delle risposte alla domanda “Quale aspetto è più importante e incide maggiormente sul tuo livello di realizzazione personale?”.
Seguono l’amore e la vita affettiva, 46%.
Interpellati su quanto si discosti la vita di tutti i giorni da quella ideale il 66% degli intervistati ha affermato che il divario è molto o abbastanza, più del doppio di coloro che vedono poco o nessun divario.
Determinati, sereni e capaci di adattarsi alle situazioni
Tuttavia il 61% dei giovani coinvolti nell’indagine si dice determinato contro il 39% non determinato; il 59% sereno; il 58% capace di adattarsi alle situazioni.
Il 52% si dichiara felice. Alla domanda “Secondo te i giovani di oggi hanno più problemi rispetto ai genitori?” il 56% ha risposto affermativamente, solo l’11% ha dichiarato che siano meno e il 42% vede maggiori opportunità per i primi. Guardando al livello economico, a pensare che sarà migliore rispetto a quello dei genitori sono il 40%, il 18% lo ritiene peggiore. Il 65% ritiene poi che l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale possa far nascere nuove professioni.
Per il futuro necessitano maggiori competenze
Secondo gli intervistati poi per il 42% c’è necessità di competenze più adeguate rispetto a quelle attuali. Riguardo al tema sostenibilità, il 75% lo conosce bene o abbastanza bene e il 60% è convinto che la sua generazione stia facendo abbastanza per promuoverla.
Silvia Bolognini