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La mobilità su due ruote cresce, ma l'auto resta regina in città

La mobilità su due ruote cresce, ma l'auto resta regina in città

Dal boom di bici e monopattini al bike sharing sempre più diffuso, il nuovo rapporto di Ancma e Legambiente evidenzia progressi e criticità

Nella prospettiva di una mobilità urbana sempre meno impattante sulla qualità dell’ambiente, l’uso dei mezzi a due ruote nelle nostre città sta continuando il suo percorso di conquista di spazi e opportunità sempre maggiori.
Biciclette, monopattini e motocicli guadagnano terreno tra nuove piste ciclabili, bike sharing sempre più smart e trasporti pubblici più “bike-friendly”.
Risultato? La quota di spostamenti su due ruote è passata dal 2,6% del 2019 al 4,2% del 2023.
Tuttavia, la regina incontrastata delle strade resta l’automobile : il 64,7% degli spostamenti avviene sulle quattro ruote, con numeri addirittura in crescita.
Il rapporto Focus2R di Ancma e Legambiente fotografa un’Italia che pedala di più, ma fatica a mollare il volante.

Le bici nelle città italiane: cosa è migliorato

Il report, basato sui questionari inviati ai 107 Comuni capoluogo di provincia e appena presentato a Milano, evidenzia una crescita dell’attenzione da parte delle Amministrazioni locali nei confronti dei temi legati alle due ruote, sia sul fronte delle azioni che all’interno degli strumenti di pianificazione della mobilità.
Per esempio, la disponibilità media di piste ciclabili è salita dai 10,49 metri equivalenti ogni 100 abitanti del 2022 agli 11,02 del 2023, con un incremento che, rispetto al 2015, è arrivato al +53,7%.
Al primo posto, con oltre 48 metri, c’è Reggio Emilia, seguita da Cosenza e Lodi.
Ultima, invece, Vibo Valentia con 0,12 metri.

Cresce anche, dal 57% al 63,3%, la quota di Comuni che consentono il trasporto di bici sui mezzi pubblici, anche se nel 30% dei casi sono ammesse solo quelle pieghevoli. E anche l’accesso consentito alle corsie di trasporto pubblico è salito fino al 54,1% delle città.
Sul fronte del bike sharing, il numero di biciclette a disposizione è salito del +16,3%, con una flotta di oltre 33.700 bici, utilizzabili per il 79,4% in modalità “free flow”, ovvero senza stazioni fisse.
E’ Milano, con quasi 15 mila bici e oltre 5 milioni di prelievi,  la città in cui il servizio è più ampio e più utilizzato.

Mobilità tra parcheggi e incentivi

Quanto alla disponibilità di parcheggi, solo il 4% delle città ha più di 45 stalli ogni 1000 abitanti, mentre il 51% ne conta tra 1 e 15. Guidano Bologna e Milano, con 1500 posti nei parcheggi di interscambio presso le stazioni ferroviarie (in coda Campobasso, Isernia e Perugia).
Un numero ancora insufficiente. Ma 31 Comuni hanno deliberato interventi per 4300 posti totali nei prossimi 3 anni. E salgono quelli che puntano su incentivi per l’utilizzo di cargo bike nella logistica d’ultimo miglio, così come (da 51 nel 2021 a 64) quelli che hanno una flotta di bici per i servizi comunali.

Venezia

Sul fronte della sicurezza, il rapporto sottolinea un’incidentalità in aumento, ma gli strumenti politici di pianificazione considerano il miglioramento della sicurezza ciclabile una priorità molto alta nel 25,3% dei casi, alta nel 34,3% e medio-bassa nel 29,3%.
Il 25% delle città ha inoltre previsto un sistema di marchiatura e registrazione antifurto.
Tra i punti critici evidenziati dal rapporto, in ogni caso, c’è infine la necessità di un’ulteriore incentivazione all’uso di modalità di mobilità sostenibile. Il 64,7% degli spostamenti avviene infatti in auto, con una crescita del 2% rispetto al pre-Covid e +1,6% dal 2022, mentre bici, piedi, mezzi pubblici e micromobilità sono al 31,1%.

guida

Monopattini e motocicli

Oltre alle bici, il rapporto si occupa anche di altre forme di mobilità su due ruote. Per esempio, il servizio di sharing di monopattini è fornito nel 44,2% delle città che hanno risposto al questionario, con Roma prima per veicoli (13.500) e prelievi annui (poco meno di 7,5 milioni).
Risultano poi in crescita la vendita e l’utilizzo di mezzi a due ruote motorizzati.
La densità di motocicli è arrivata a 14,53 ogni 100 abitanti dai 12,5 del 2017, con punte oltre quota 26, a partire da Imperia. L’accesso delle moto alle Ztl è consentito nel 55% delle città e alle corsie di trasporto pubblico nel 13%.

mobilità
Man ride a scooter in Budapest at main street. (panning camera for blur background)

I posti dove lasciare le moto sono complessivamente cresciuti da 118 mila a 121 mila, con Firenze al primo posto (96 stalli ogni 1000 abitanti), e 8 Comuni hanno deliberato la realizzazione di nuovi parcheggi. In leggero calo (da 13 a 11) le città con un servizio di scooter sharing elettrici, per un totale di 5261 veicoli a disposizione (di cui 2994 a Milano).
La nota dolente sottolineata dal rapporto sulla mobilità urbana relativamente ai motocicli riguarda le tematiche di sicurezza, che non è considerata una priorità dal 40% dei Comuni, con un altro 28% che le dà una priorità bassa e solo il 6% una priorità molto alta. Ed è praticamente stabile, attorno al 28%, la quota di Comuni che hanno realizzato tratti di strada in cui i guardrail hanno protezioni a tutela dei motociclisti in caso di impattto.

Alberto Minazzi

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