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Tutela delle vittime di reati nella Costituzione: primo ok dal Senato

Tutela delle vittime di reati nella Costituzione: primo ok dal Senato

Il Senato dà il via libera al disegno di legge che inserisce la tutela delle vittime di reati nella Carta costituzionale. Approvazione bipartisan, ma il percorso non è ancora concluso

Se ne è parlato per la prima volta nel 2000. Ora, a distanza di ben 25 anni, arriva un primo importante segnale per la tutela delle vittime di reati. Al Senato è infatti arrivato il via libera al disegno di legge che inserisce la tutela delle vittime di reati nella Carta costituzionale. L’Aula di Palazzo Madama l’ha approvato con 149 voti favorevoli e uno contrario.
La strada per arrivare alla chiusura dell’iter è ancora lunga, in quanto per le leggi che modificano la Costituzione sono necessarie quattro approvazioni totali da entrambe le Camere.

Verso un trattamento adeguato nel corso dei processi

Come spiega in un’intervista a Parlamento 24, il senatore Costanzo Della Porta, relatore del disegno di legge, il via libera da parte del Senato apre la strada verso una norma che sancisce un diritto nell’articolo 24, che riguarda i diritti dei cittadini.
Il provvedimento è stato frutto del lavoro congiunto di tutte le forze politiche con l’obiettivo di arrivare a sancire il principio che la vittima di reato va aiutata e tutelata dentro e fuori il processo.
La frase introdotta, “La Repubblica tutela le vittime di reato”, non va a modificare gli equilibri tra accusa e difesa, ma è volta a migliorare la tutela nei confronti delle vittime. In molti processi non si riesce a trovare il colpevole o non c’è perché la parte lesa non esercita l’azione penale proponendo la querela. Ecco che lo Stato deve tutelare chi subisce.

Nel 2000 il primo tentativo di sancire un diritto

Sul fronte di sancire il diritto alla tutela delle vittime di reati ridando loro dignità, il Parlamento ha già fatto un primo tentativo nel 2000 con una prima proposta di legge che aveva tra i primi firmatari i senatori Ignazio La Russa e Luciano Violante. Ora anche in linea con la direttiva Europea si è arrivati a un primo significativo traguardo verso l’obiettivo finale.
Ora la parola passa alla Camera per la seconda deliberazione.

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