Via libera all’autonomia differenziata per Veneto, Lombardia e Piemonte, ma con modifiche ai profili di incostituzionalità indicati dalla Consulta
La legge Calderoli non è incostituzionale, anche se servirà un intervento del Parlamento per correggere alcuni profili di incostituzionalità individuati dalla Consulta.
L’iter di Veneto, Lombardia e Piemonte per ottenere l’attribuzione dallo Stato di ulteriori forme di autonomia può dunque andare avanti dopo l’atteso pronunciamento della Corte Costituzionale, interpellata sul tema da altre 4 Regioni (Puglia, Toscana, Sardegna e Campania) che chiedevano l’abrogazione del testo che applica il 3° comma dell’articolo 116 della Carta.
Richiamandosi a una serie di princìpi costituzionali, a partire da quello di sussidiarietà, i principali aspetti su cui i giudici hanno mosso i loro rilievi riguardano le modalità di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e la possibilità di trasferire intere materie e non solo specifiche funzioni.