Sono passati 20 anni da quando è entrata in vigore proprio nella giornata del 10 gennaio
Mentre Milano ha iniziato il nuovo anno con il divieto di fumo anche all’aperto, il 10 gennaio di 20 anni fa entrava in vigore la legge Sirchia, dal nome del Ministro della Salute che la propose.
Fu introdotta per la tutela della salute dal fumo passivo e da allora è vietato in tutti i locali chiusi.
Come sono modificate le abitudini dei fumatori da quel momento ad oggi?
Una recente indagine Istat in riferimento al 2023 rivela che è fumatore il 18,7% della popolazione con più di 11 anni e il 3,5% fuma più di 20 sigarette.
L’ abitudine al fumo continua a essere più diffusa tra gli uomini con il 22,3% rispetto alle donne 15,2%. La forbice tra i due sessi si sta tuttavia assottigliando per la contrazione dell’attitudine al fumo tra gli uomini e una relativa stabilità tra le donne. Il fumo inoltre tende a essere più frequente tra i più giovani con un picco nella fascia 25-34 anni, 26,9%.
Una delle principali cause di morte
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno nel mondo più di 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo diretto di tabacco, tuttavia anche l’esposizione al fumo passivo è dannosa per la salute e in 12 mesi provoca 1,2 milioni di decessi.
Guardando ai numeri dei fumatori in Italia, nel 2005 erano il 28, 3% vale a dire 12 milioni 570 mila, nel 2023 la percentuale è scesa al 23,1% equivalente a 11 milioni e 530 mila.
Come spiega Giulia Veronesi, che fa parte del Comitato scientifico per la lotta al fumo di Fondazione Veronesi, oggi il fumo ha ancora un peso importante in Italia in quanto alla legge Sirchia non è seguito un programma preciso di iniziative politiche pubbliche di lotta al tabagismo. Basti pensare che in Italia il fumo è responsabile di circa 70 mila morti, comprensive di circa 30 mila morti per tumori polmonari e il costo economico pubblico del fumo nel nostro Paese arriva a 2,5 miliardi di euro per il solo trattamento del tumore polmonare.
Il contrasto al tabagismo
Dall’entrata in vigore della legge Sirchia è certamente cambiata la percezione del fumo tanto che nel 2005 il 90% degli intervistati si dichiarava a favore dei limiti al fumo nei luoghi chiusi e per arrivare a tempi più recenti è cambiata anche nei luoghi privati e nel 2008 il 70% degli italiani dichiarava di non consentire il fumo in nessuna stanza della casa.
Successivamente, nel 2016, il Ministro beatrice Lorenzin varò ulteriori divieti a tutela dei minori: il divieto di fumo in auto con i bambini, nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, nelle pertinenze dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia. Negli anni successivi diverse amministrazioni locali, ultimo in ordine di tempo il Comune di Milano hanno deciso di sostenere la tutela delle persone dal fumo passivo.