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Molichrom: in Molise, il Festival della Fotografia Nomade

Molichrom: in Molise, il Festival della Fotografia Nomade

Dal 10 gennaio 2025 al 16 febbraio la regione è ancora una volta centro della fotografia internazionale e contemporanea

“Quello che un buon fotografo deve cercare di fare è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio” diceva il grande Maestro francese dello scatto Henri Cartier-Bresson.
Parole che sintetizzano l’essenza di chi si mette dietro l’obiettivo per raccontare con le immagini. Per il quarto anno consecutivo il Molise a partire dal 10 gennaio 2025 torna ad essere il centro della fotografia internazionale e contemporanea con “Molichrom: Festival della Fotografia Nomade”, per la direzione artistica di Eolo Perfido. La quarta edizione dell’evento propone anche quest’anno un interessante programma di mostre, incontri e workshop dedicati a quest’arte.

Il nomadismo bellico protagonista dell’edizione 2025

Quest’anno tema centrale del Festival è la migrazione forzata causata dai conflitti, uno dei più potenti catalizzatori del nomadismo non spontaneo della storia dell’umanità fin dai tempi antichi. Dalle deportazioni assire alla contemporanea crisi dei rifugiati, la guerra continua a essere la principale causa di spostamenti di massa della popolazione, quelli che, secondo il direttore artistico Eolo Perfido si potrebbero definire “nomadismi della sopravvivenza”.
In un particolare momento storico segnato da guerre e crisi umanitarie globali, il Festival propone dunque una riflessione profonda sulle conseguenze umane dei conflitti armati.

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La mostra principale in calendario “L’Ultimo Ballo: Vite sospese al tempo della guerra” vede protagonista il fotoreporter Alessio Romenzi, fotografo di guerra freelance dal 2009, che con i suoi scatti ci porta nelle zone più calde del pianeta documentando non solo gli scenari di guerra ma soprattutto il devastante impatto sui civili costretti all’esilio. Le sue immagini catturano momenti di profonda intimità anche in contesti di devastazione e violenza estrema. Le sue missioni fotografiche lo hanno portato nelle aree di crisi in Medio Oriente, Africa ed Europa. Attualmente è impegnato in un progetto a lungo termine sui rifugiati della guerra civile siriana e ha documentato la guerra civile in Iraq e la battaglia di Mosul. Nel 2028, alla Mostra del Cinema di Venezia ha presentato il documentario “Isis. Tomorrow. The Lost Souls of Mosul”, realizzato con Francesca Mannocchi che esplora la vita dei figli dei miliziani dell’Isis. L’esposizione è visitabile dal 10 gennaio 2025 al 16 febbraio a Campobasso, Palazzo Gil.

La mostra sui rifugiati accolti in Molise

Sempre a Palazzo Gil, a Campobasso, dal 10 gennaio il progetto di Molichrom Lab in collaborazione con le Associazioni Fotografiche locali, focalizza l’attenzione sul territorio molisano presentando i volti e le storie dei rifugiati che hanno trovato accoglienza nella Regione.
L’esposizione, che si intitola “Verso Casa”, visitabile fino al 10 febbraio, è una collettiva di ritratti che racconta uomini e donne attraverso i loro volti e le loro storie tracciando un percorso che unisce il luogo da cui provengono a quello in cui si trovano oggi. Le esperienze vissute non solo narrano il loro percorso, ma arricchiscono la nostra cultura aprendo al dialogo e allo scambio. “Verso casa” è la metafora di un viaggio esistenziale, dunque non solo uno spostamento geografico ma un processo di rigenerazione identitaria e si pone in continuità con l’esposizione di Alessio Romenzi focalizzata sui conflitti globali.

Il programma di talk, workshop e laboratori

Come ogni anno il programma del Festival prevede talk e worshop con personalità del mondo della fotografia. Il 10 gennaio (ore 18.30) nell’auditorium di Palazzo Gil, lo stesso Alessio Romenzi in “Scatti di Conflitto. La Fotografia di Guerra” parlerà di fotografia di guerra, uno dei generi più potenti e toccanti del linguaggio visivo contemporaneo. Attraverso i suoi obiettivi Romenzi racconta storie di perdita, speranza e resistenza restituendo volti e umanità a quelle che altrimenti sarebbero solo statistiche anonime. Sabato 11 gennaio alle 18.30 in Sala espositiva palazzo Gil si discuterà di intelligenza artificiale con Paolo Benanti, francescano, teologo e accademico italiano, sollevando interrogativi sul futuro delle capacità umane, in particolare nel campo dell’arte visiva e della fotografia.

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E ancora domenica 12 gennaio, sempre in Sala Espositiva Palazzo Gil a Campobasso, alle 18.30 sarà la volta del talk “Uno sguardo al femminile sulla Street Fotography” con le fotografe Barbara di Maio e Francesca Tiboni sulla presenza delle donne nel settore, mentre alla mattina, a partire dalle 10.00, è in calendario con loro una passeggiata fotografica gratuita e aperta a tutti per le strade di Campobasso. Martedì 14 gennaio alle 18.30 in Sala Espositiva Palazzo Gil Tina Marinari, responsabile delle campagne di Amnesty International Italia guiderà in un viaggio attraverso l’impegno dell’organizzazione. Non mancheranno approfondimenti laboratoriali l’11 e 12 gennaio con Andrea Boccalini, noto ritrattista della scena Jazz mondiale con un workshop sul ritratto ambientato.

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