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L’Emeroteca dell’Arte: Mestre riscopre il suo cuore creativo

L’Emeroteca dell’Arte: Mestre riscopre il suo cuore creativo

In uno dei palazzi simbolo della città ha preso vita un incubatore di progetti artistici e culturali

L’ex emeroteca nel centro di Mestre tra via Poerio e Piazza Ferretto è ufficialmente diventata un incubatore artistico di progetti e sperimentazioni, uno spazio rigenerato che fonde creatività e cultura, ospitando 13 atelier d’artista e un Caffè Letterario.
Un innovativo polo culturale, pensato per Mestre e Venezia ma con uno sguardo internazionale, dedicato alla creazione, alla ricerca e alla produzione di arte contemporanea.
Frutto della collaborazione tra il comune di Venezia, la Fondazione Musei Civici di Venezia MuVe e la Fondazione Bevilacqua La Masa, l’Emeroteca dell’Arte  si propone come un esempio di rinascita urbana proprio grazie alla particolare combinazione, che darà vita a  un ambiente inclusivo, dove ogni tipo di visitatore potrà trovare il proprio spazio: che sia per imparare, creare, socializzare o semplicemente rilassarsi in un contesto ispirato dall’arte e partecipare a diversi tipi di eventi culturali, dalle mostre alle presentazioni editoriali.

Una scommessa per il futuro

Inaugurata oggi, 6 dicembre 2024 e riaperta al pubblico in un edificio completamente ristrutturato, alla presenza, tra le altre autorità e cittadini, del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e della presidente dei Musei Civici Mariacristina Gribaudi, l’Emeroteca dell’Arte di Mestre è dunque una scommessa per il futuro.

“Ho creduto molto in questo progetto fin dall’inizio – ha sottolineato il sindaco Brugnaro -. L’apertura di oggi è un tassello importante che si aggiunge al distretto creativo di Mestre che comprende la nuova Biblioteca Vez e i progetti di riqualificazione del Centro Culturale Candiani con la “Casa della Contemporaneità”, dell’ex scuola De Amicis, del Palaplip in via San Donà, di Parco Albanese-Bissuola e dei Forti. Un progetto innovativo nel quale ci sono assieme opportunità di crescita e lavoro per i giovani e la possibilità per chiunque lo desideri di scoprire e frequentare il caffè letterario, condividere idee e partecipare a numerosi eventi”.

Un luogo importante restituito alla città

La storia della ristrutturazione del palazzo, come ha ricordato il sindaco Brugnaro, è stata complessa per la difficoltà nel trovare privati che mettessero le risorse e gestissero gli spazi. Alla fine il Comune di Venezia ha deciso di tenere l’edificio e assegnare alla Fondazione Musei Civici di Venezia MuVe, il compito di dare nuova vita all’ex emeroteca.
Così l’Emeroteca dell’Arte è diventata realtà. Al piano terra dell’edificio c’è il caffè letterario, di sopra i laboratori/atelier dedicati alla produzione artistica: pittura, decorazione, disegno, video making, fotografia e web design. Gli artisti ospitati, che trovano casa nella struttura, sono stati selezionati attraverso un bando della Fondazione Bevilacqua La Masa che ha collaborato con MuVe alla realizzazione del nuovo spazio cittadino che sarà aperto tutti i giorni dalle 8 alle 23. Periodicamente è prevista la possibilità di visitare i laboratori con la guida degli artisti.

Spazio a idee e talenti

“L’Emeroteca dell’Arte è un luogo  restituito alla cittadinanza con una grande ambizione: essere un punto di riferimento per la produzione artistica e l’esplorazione culturale, unendo il fascino delle arti visive con il piacere della lettura e del confronto letterario. Abbiamo immaginato questi spazi non solo come un contenitore, ma come un vero e proprio catalizzatore di idee e di talenti – ha spiegato la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi – Qui, la tradizione incontra l’innovazione, e il dialogo culturale si arricchisce grazie a una programmazione che intende coinvolgere artisti emergenti, studiosi, e tutti coloro che vedono nella cultura una forma di crescita personale e collettiva”.

A questo contribuirà anche il Caffé Letterario, definito “uno spazio a “due velocità”, capace di accogliere e dialogare tanto con la vita quotidiana quanto con il tempo libero, in un salotto lento e accogliente, dedicato alla convivialità  in una declinazione contemporanea degli storici caffè letterari di ispirazione europea, crocevia di arte e cultura”.
Sulla facciata dell’edificio che dà su via Poerio è stata installata l’opera Lions’s Tail di Claes Oldenbrug e del maestro della Pop Art, Coosje van Bruggen. E’ la coda di leone realizzata per la Biennale del 1999 e fino a ora esposta all’esterno del Museo Correr in Piazza San Marco.

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