La somma, nell’ambito dei Dipartimenti di salute Mentale, servirà per integrare servizi sociali e sanitari
La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, implementa il “Budget di Salute” a favore dei Dipartimenti di Salute Mentale al fine di avviare un modello più integrato e inclusivo per affrontare i disturbi mentali gravi.
Il “Budget di Salute” punta infatti a favorire l’integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali, creando una rete di supporto per le persone con disturbi mentali complessi. La nuova iniziativa, che segue l’intesa raggiunta a livello nazionale durante la Conferenza Unificata Stato-Regioni, mira a garantire risposte più articolate e personalizzate alle esigenze di cura e supporto dei pazienti, cercando di superare il tradizionale modello di assistenza separata tra sanità e sociale.
Integrazione e supporto: il nuovo modello per la salute mentale
L’obiettivo è quello di offrire soluzioni che non si limitano al trattamento medico, ma che includano anche il supporto nelle aree della vita quotidiana, come l’abitazione, il lavoro e le relazioni sociali.
Creando un legame solido tra il sistema di cura e la comunità si intende contrastare l’isolamento, prevenire la cronicizzazione dei disturbi e ridurre lo stigma associato alla malattia mentale,.
Tra gli interventi previsti ci sono il sostegno alla domiciliarità, l’orientamento e l’inserimento lavorativo, oltre alla promozione di attività di integrazione sociale: obiettivi per i quali sono stati stanziati 2 milioni di euro all’anno a partire dal 2025. La co-progettazione del piano terapeutico, che coinvolge direttamente il paziente, i servizi pubblici, la rete di riferimento e il terzo settore, garantisce un intervento flessibile e personalizzato, capace di adattarsi alle necessità specifiche di ciascuna persona.
Salute mentale, un grande problema sanitario
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la depressione e altri disturbi psichici saranno le patologie più diffuse al mondo già prima del 2030, con un impatto economico in Italia che si aggira intorno al 4% del Pil.
Come sottolinea l’assessore alla Sanità della regione Veneto Emanuela Lanzarin, “per dare una risposta efficace alla complessità dei problemi connessi alla tutela della salute mentale, è fondamentale creare le condizioni strutturali per una integrazione, quanto più articolata possibile, delle politiche e delle risorse del sistema sanitario con quelle del sistema sociosanitario e sociale. Proprio in questa direzione va il “Budget di Salute”.
Il Budget salute
Il nuovo strumento è stato approvato dalla Giunta Regionale del Veneto, recependo l’intesa a livello nazionale che ha avuto il via libera in sede di conferenza Unificata Stato-Regioni. Il Budget, si attiva in favore delle persone prese in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale che presentano un disturbo mentale con bisogni sanitari e sociali complessi e con basso funzionamento sociale, che determinino rischi di emarginazione, perdita delle abilità socio-lavorative, recrudescenza di malattia e cronicizzazione. Si fonda su un programma terapeutico personalizzato, anche con l’obiettivo di potenziare gli interventi domiciliari e favorire l’inclusione e il mantenimento dei pazienti nel loro ambiente di vita a partire dal contesto familiare, sociale e lavorativo.