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In Veneto 3 delle migliori 5 aziende sanitarie pubbliche

In Veneto 3 delle migliori 5 aziende sanitarie pubbliche

Vicenza, Padova e Belluno spiccano nel rapporto Agenas. Intanto, primo ok del Parlamento alla cancellazione del test di ingresso alla facoltà di Medicina

Anche se restano evidenti gap territoriali, si può dire che la gestione della sanità in Italia funziona.
Con 27 valutazioni buone e 53 intermedie, ha infatti superato il vaglio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali Agenas la maggioranza delle 110 aziende sanitarie territoriali pubbliche prese in considerazione nell’aggiornamento al 2023 del modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale, presentato al Forum Risk management di Arezzo.
Il sistema, per mantenere questi standard elevati, ha però bisogno di poter contare su un ricambio generazionale di professionisti qualificati. Il problema è presente sull’intero territorio e non solo per esempio in Calabria e Molise, dove le Regioni hanno dovuto puntare su medici e infermieri stranieri. E, forse, potrà aiutare a risolverlo l’ormai vicina cancellazione del numero chiuso alla facoltà di Medicina.

Le differenze tra Nord e Sud e il primato del Veneto

Va però sottolineato anche che, se ai primi 5 posti con i migliori livelli di performance dal punto di vista dell’efficienza si collocano 5 realtà del Nord (Vicenza, Bergamo, Padova, Dolomiti di Belluno e Bologna), al contrario gran parte delle 30 aziende con valutazione migliorabile si trova al Sud con Napoli, Crotone, Matera, Enna e Vibo Valentia.
A spiccare in positivo, con 3 Ulss tra le migliori 5, è il Veneto.
“I dati Agenas – ha commentato il presidente, Luca Zaia – dicono che la salute dei Veneti è in ottime mani. Il quadro di Agenas evidenzia queste realtà, ma ritrae anche una situazione regionale diffusamente di alto livello, in cui brilla l’Azienda Ospedale Università di Padova tra le prime cinque aziende ospedaliere del Paese. Questo non significa che non manchino difficoltà e la necessità di lavorare responsabilmente perché questi traguardi siano mantenuti”.

aziende sanitarie
Il presidente della regione Veneto Luca Zaia

I parametri per valutare le migliori Asl d’Italia

Il monitoraggio di Agenas, che suddivide le aziende sanitarie in base al numero di cittadini presi in carico, si basa su 34 indicatori organizzati in 3 aree.
Tra gli indicatori dell’area della prevenzione, quello sullo screening di mammella, cervice e colon eseguito sulla popolazione target fa registrare per esempio un livello alto o molto alto a Nord-Est, mentre i livelli al Centro-Sud sono mediamente bassi.
C’è invece più omogeneità, con la maggioranza attestata a un livello medio, sul piano dell’assistenza distrettuale e sull’area investimenti, anche se in questo caso sono pochissime le eccezioni che vanno oltre un livello basso.
Il comportamento è variegato per l’assistenza ospedaliera, con il raggiungimento di alti livelli di performance sia al Nord che al Sud, mentre le aziende sanitarie del Centro-Nord hanno performance migliori nell’area della sostenibilità economico-patrimoniale e in quella outcome, con tassi di mortalità più bassi tranne che in Lazio.

Medicina: ok del Senato allo stop ai test di ingresso

Con 87 voti a favore, 40 contrari e 18 astenuti, intanto, l’aula del Senato ha dato il via libera al disegno di legge sull’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chrurgia.
Una volta ottenuto l’ok anche alla Camera, verrà dunque abolito il numero chiuso, legato al superamento del test d’ingresso attualmente in vigore, basato su quiz.
La selezione, sottolineano i promotori della legge, avverrà al termine del primo semestre, sulla base di una graduatoria nazionale, che valorizzerà il merito degli studenti, considerando i crediti formativi conseguiti e il superamento di alcuni esami specifici. In tal modo, si aggiunge, sarà possibile migliorare la programmazione che finora è stata carente, causando problemi di organico del personale sanitario.

Alberto Minazzi

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Tag:  sanità