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Ue: ok del Parlamento, von der Leyen di nuovo presidente

Ue: ok del Parlamento, von der Leyen di nuovo presidente
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Via libera da Strasburgo alla “squadra” della nuova Commissione. I principali punti del programma illustrati nel discorso alla plenaria

Con 370 “sì” su 688 votanti dei 720 eurodeputati aventi diritto (i “no” sono stati 282 e gli astenuti 36), Ursula von der Leyen è ancora una volta presidente. Con la sua squadra di 27 commissari (tra cui l’italiano Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo per la Coesione e le riforme) ha ottenuto il via libera dalla plenaria di Strasburgo.
Dal prossimo 1° dicembre, con l’entrata in carica del nuovo Collegio dei commissari, il cui elenco era stato presentato lo scorso 17 settembre, l’Unione Europea avrà dunque il suo “Governo”.
Istituita nel 1958, con sede a Bruxelles, la Commissione Europea è infatti il ramo esecutivo indipendente dell’Ue, il cui indirizzo politico è definito da chi svolge il ruolo di presidente.
Nel discorso indirizzato all’assemblea prima del voto espresso in forma palese nell’aula, von der Leyen ha dunque illustrato le linee guida del programma che caratterizzerà i 5 anni del nuovo mandato, che si concluderà nel 2029, anticipandone alcuni punti salienti.

Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen dopo la riconferma

“Non vediamo l’ora di iniziare – ha esordito von der Leyen nella conferenza stampa congiunta con la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, al termine della plenaria – ed è fondamentale, perché il tempo sta facendo pressione. Affrontiamo sfide politiche significative. Dobbiamo aumentare la nostra competitività. E l’impatto del cambiamento climatico si fa sentire sempre più fortemente”.

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La presidente ha quindi annunciato che le iniziative saranno presentate “entro i primi 100 giorni di questo mandato”.
E, a farlo, ha aggiunto con chiare indicazioni su quello che sarà l’approccio di governo, sarà l’intera squadra. “Le sfide dei nostri tempi – ha spiegato – sono tutte intrecciate. La struttura del nuovo Collegio consentirà un lavoro di squadra efficiente e soluzioni trasversali”.

“Nei prossimi 5 anni – ha concluso la presidente della Commissione – ciò che sarà di assoluta importanza critica è l’unità. Una cosa è chiara: la prosperità e la sicurezza dell’Europa sono prima di tutto nostra responsabilità. Sì, abbiamo bisogno di forti alleanze all’esterno. Ma altrettanto cruciale è che abbiamo bisogno di unità interiore e della più stretta cooperazione con il Parlamento Europeo e il Consiglio”.

La “bussola di competitività” di Mario Draghi

Nel precedente discorso di fronte alla Plenaria, Ursula von der Leyen aveva intanto premesso di credere “che la nostra generazione di europei debba ancora una volta lottare per la libertà e la sovranità”. “La nostra lotta per la libertà – aveva proseguito – sembra diversa dalle generazioni passate. Ma la posta in gioco è altrettanto alta. E queste libertà non saranno gratuite. Significherà fare scelte difficili”.

E’ per questi motivi che von der Leyen ha chiesto a Mario Draghi “di tracciare la via da seguire” e “molte sue proposte sono state prese nelle lettere della missione”. Di qui l’annuncio che “la prima grande iniziativa della nuova Commissione sarà una “bussola di competitività”, costruita sui 3 pilastri del rapporto Draghi”. Ovvero “colmare il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina”, “un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività” e “aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze”.

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L’ex presidente del Consiglio Mario Draghi e la presidente della Commissione Europea Ursula Von del Leyen

In tal senso vanno lette anche le anticipazioni sui maggiori investimenti in ricerca, innovazione, scienza e tecnologia, sulla presentazione entro i primi 100 giorni del “Clean Industrial Deal” (inserito nella strategia di crescita e abbattimento a zero delle emissioni) e sulla decisione di “convocare un dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica in Europa”.

Il nuovo Collegio dei commissari

Riguardo al nuovo Collegio dei commissari, la composizione della squadra di Governo ha cercato la massima varietà, prima di tutto di genere. Ci sono infatti 11 donne su 27 membri, di cui 4 tra i 6 vicepresidenti esecutivi, tra cui von der Leyer ha sottolineato la presenza di rappresentanti di “3 Stati membri che si sono uniti prima della caduta della cortina di ferro e 3 di Stati che si sono uniti successivamente”.
Tra i primi c’è anche Raffaele Fitto, al quale è stato affidato il compito di curare la Coesione e le riforme, riguardo alla quale, citando un altro italiano, l’ex europarlamentare Enrico Letta, ha parlato di “libertà di rimanere”. “Per molte persone – ha rimarcato la presidente – la libertà è scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Voglio che le regioni e le comunità abbiano il controllo del proprio destino e contribuiscano a plasmare le nostre politiche”.

“Voglio sottolineare – ha sottolineato Ursula von der Leyen – la parola “squadra”. Saremo una squadra con i cittadini europei, ascoltando e imparando di più dalle realtà quotidiane che le persone affrontano. E saremo una squadra con il Parlamento e gli Stati membri. Insieme possiamo lavorare sull’ambiziosa agenda di riforma di cui l’Europa ha bisogno. Sono orgogliosa che questa squadra sia così diversificata in molti modi. Non smetteremo mai di lottare per l’uguaglianza”. “Quindi – ha concluso – mettiamoci al lavoro”.

Alberto Minazzi

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