Presentato il programma che porterà la torcia fino alle località che ospiteranno i Giochi invernali dopo aver attraversato tutta l’Italia
Dal 1936 è uno dei simboli delle Olimpiadi moderne.
Non è dunque un caso che le Nazioni che ospitano i Giochi riservino un’accoglienza speciale alla Fiamma Olimpica: la torcia che porta, molto più che simbolicamente, il sacro fuoco di Olimpia dalla Grecia fino alle località che ospitano le gare.
Anche l’Italia, che ospiterà l’edizione invernale del 2026 tra Milano e Cortina d’Ampezzo, ha dunque organizzato e appena presentato l’itinerario e le tempistiche del grande evento diffuso che interesserà a partire dal prossimo anno tutta la Penisola.
Un viaggio che sarà poi ripetuto anche per le successive Paralimpiadi.
I numeri della Fiamma Olimpica in Italia
I numeri che riassumono il viaggio della Fiamma Olimpica in Italia sono impressionanti.
Saranno ben 10.001 i tedofori che si passeranno di mano in mano la torcia, per completare un itinerario di 12 mila km in 63 giorni, che attraverserà tutte e 20 le regioni e 110 province, con 60 celebrazioni di tappa.
Per la Fiamma Paralimpica, invece, i tedofori saranno 501 negli 11 giorni di viaggio, dal 24 febbraio al 6 marzo 2026, quando arriverà all’Arena di Verona.
Le due Fiamme concluderanno i rispettivi viaggi in occasione delle Cerimonie ufficiali di apertura dei Giochi. Ma la preparazione sarà lunga e inizierà un anno prima.
L’apertura delle candidature per diventare tedoforo, che possono essere presentate da tutti, avverrà infatti a febbraio 2025, seguita, nel mese di aprile del prossimo anno, dalla rivelazione del design della torcia, che avverrà nel Padiglione Italia dell’Expo 2025 di Osaka, in Giappone.
Il viaggio della Fiamma verso Milano-Cortina 2026
La Fiamma sarà accesa a Olimpia il 26 novembre 2025 e consegnata ad Atene il seguente 4 dicembre, per iniziare il viaggio vero e proprio sul territorio italiano il 6 dicembre da Roma. Dopo aver attraversato Umbria e Toscana, la torcia volerà prima in Sardegna e poi in Sicilia, da dove inizierà la risalita dello Stivale, toccando una dopo l’altra le principali città di tutte le regioni.
L’arrivo in Veneto, una delle 2 regioni che ospitano le Olimpiadi, è previsto il 18 gennaio 2026 a Verona, in mezzo alla prima parentesi lombarda (Varese, Pavia, Brescia e Mantova, più l’emiliana Piacenza), con successive tappe il 20 a Vicenza, il 21 a Padova e il 22 a Venezia. Quindi, dopo 2 giorni a Trieste e Udine, rientrerà a Belluno il 25 e il 26 sarà a Cortina, a 70 anni esatti dalla Cerimonia di apertura delle prime Olimpiadi ospitate sulle Dolomiti.
Il nuovo ingresso in Lombardia è infine fissato per il 30 gennaio a Livigno e l’arrivo finale allo stadio di San Siro di Milano il 5 febbraio.
Storia e messaggio della Fiamma Olimpica
Pur essendo stata proposta per la prima volta nella storia delle Olimpiadi moderne a Berlino 1936, le origini della Fiamma risalgono all’Antica Grecia, quando un fuoco veniva tenuto acceso per l’intero periodo di celebrazione delle Olimpiadi.
Una tappa significativa lega questo simbolo all’Italia, visto che fu in occasione delle Olimpiadi di Roma 1960 che la Fiamma Olimpica viene accesa diverse settimane prima della Cerimonia di apertura.
Come sottolineano gli organizzatori, il viaggio della Fiamma è “un’avventura indimenticabile attraverso l’Italia e gli italiani alla scoperta di una nuova idea di bellezza che sottolinei lo Spirito Italiano, fatto di creatività, calore, talento, dinamismo. La storia di ciascun tedoforo accenderà le nostre emozioni, rendendoci orgogliosi di far parte di un evento globale e ispirerà le nuove generazioni con i valori di Pace, Amicizia, Speranza e Spirito di Squadra”.
L’importanza di essere tedoforo
“Ogni passo del Grande Viaggio attraverso le nostre città – ha commentato il presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò – diventerà un momento di celebrazione e riflessione, ricordandoci il potere dello sport nel costruire ponti e abbattere barriere”
“È il momento in cui Milano Cortina 2026 diventa Italia celebrando l’unione dell’orgoglio nazionale”, ha aggiunto il Ceo della Fondazione, Andrea Varnier, ricordando i “10.001 tedofori, ciascuno con la propria storia da raccontare: storie di passione, sacrificio, coraggio e inclusività”.
A essersi passati di mano in mano la torcia, in questi 88 anni di storia dei Giochi, sono stati del resto grandi campioni: da Muhammad Alì ad Atlanta 1996, a Stefania Belmondo, che portò la Fiamma nello stadio di Torino per le Olimpiadi invernali del 2006, fino ai campioni di Parigi 2024: Zinedine Zidane, Rafael Nadal, Serena Williams, Nadia Comaneci e Carl Lewis. Un onore che, al di fuori dello sport, toccò anche a Nelson Mandela (Atene 2004), ma, tra gli altri, agli attori Salma Hayek ed Arnold Schwarzenegger e al rapper Snoop Dogg.
Alberto Minazzi