A emetterli, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Uno di questi è dedicato all’Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia
Dal 24 novembre, data della loro emissione, cinque nuovi francobolli appartenenti alla serie tematica “Il senso civico” celebreranno gli Ospedali Storici italiani, tra i quali uno si trova in Veneto, precisamente a Venezia.
Sono l’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma; Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili – MAS di Napoli e Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia.
Le caratteristiche dei francobolli
Le nuove emissioni sono stampate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva non fluorescente. In ciascuno di essi le vignette rappresentano una prospettiva interna dell’ospedale storico che rappresentano.
In particolare, sul francobollo dedicato all’Ospedale S. Maria Nuova di Firenze l’immagine mostra il Loggiato di ingresso progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574 in cui si vede l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio.
In quello del Ca’ Granda Ospedale maggiore Policlinico di Milano è raffigurata la Sala del capitolo d’estate che ospita l’archivio storico, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini.
Le Corsie Sistine risalenti al XV secolo sono invece protagoniste per l’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma mentre per l’Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili – MAS di Napoli è raffigurata la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.
Infine, nel francobollo che celebra l’Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia c’è il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco, così come si chiamava in origine, datato 1485 -1495.
La giornata nazionale e il protocollo d’intesa
L’associazione culturale per gli Ospedali Storici italiani Acosi, che intende far conoscere e valorizzare con il suo lavoro il patrimonio storico, artistico e culturale degli antichi ospedali del Paese in attività, da tre anni promuove nel mese di ottobre la Giornata nazionale dedicata a queste strutture che in quell’occasione sono visitabili.
Nella rete dell’associazione sono inseriti ospedali di grande valore architettonico e storico dove tuttora si svolge attività sanitaria, come i cinque ai quali sono dedicati i nuovi francobolli. Acosi ha anche siglato con i Ministeri della Cultura e della Sanità un protocollo d’intesa finalizzato alla tutela degli ospedali storici.
Alla scoperta degli ospedali storici italiani: il Civile di Venezia
Oggi tutti lo conoscono come ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo o semplicemente il Civile. In origine però il suo nome era Scuola Grande di San Marco, un prezioso edificio rinascimentale che costituisce attualmente il principale ingresso dell’ospedale. Le Scuole Grandi di Venezia erano associazioni laiche per il mutuo soccorso gestite dai cittadini che assicuravano ai confratelli soccorso e assistenza in caso di malattia o rovesci finanziari.
Oggi, varcando l’ingresso del Civile sulla destra si vede uno scalone in marmo che conduce alla Sala Capitolare con soffitto a cassettoni e finiture dorate della rinascimentale Scuola Grande di San Marco.
Riaperta al pubblico nel 2023 ospita teche che conservano strumenti medici utilizzati negli ospedali di guerra per amputazioni e una quantità considerevole di forcipi utilizzati nel Settecento, oltre ad antichi volumi medici.
La storia dell’ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo
L’ospedale, costruito inizialmente da Stefano e Matteo Bon fu devastato da un incendio nel 1485 e immediatamente riscostruito con una decorazione marmorea della facciata affidata a Pietro Lombardo e a Giovanni Buora, autore del portale.
L’interno della struttura presenta soffitti intagliati in legno e oro da Biagio e Pietro da Faenza, Vittore da Feltre e Lorenzo da Trento e ospita tele di Giovanni e Gentile Bellini, Giovanni Mansueti, Jacopo e Domenico Tintoretto, Palma il Vecchio, Paris Bordon e Palma il Giovane.
Dopo la caduta della Repubblica, la Confraternita fu soppressa e dal 1808 l’edificio divenne sede dell’Ospedale Militare e nel 1819 Ospedale Civile. Successivamente, nel 1950, le Sale del capitolo e dell’Albergo per volere del Consiglio di amministrazione degli ospedali civili riuniti furono riportate alla forma originale con il rientro di alcune tele e la destinazione a biblioteca ospedaliera aperta a medici, studiosi e amanti dell’arte.
La struttura attuale è un complesso ospedaliero formato da una decina di edifici. Alcuni di questi sono di origine antica, altri moderni, altri ancora recentemente rinnovati e collegati tra loro. Vi è anche un’area storica che comprende la Biblioteca antica, il Museo di storia della medicina, il Museo di Anatomia Patologica, la Farmacia Storica, la Chiesa Ospedaliera, l’itinerario dei medici ebrei, le raccolte d’arte e le architetture monumentali della Scuola Grande di San Marco e dell’ex Convento domenicano.