Il gioco d’azzardo è vietato per 17 ore al giorno. Il tribunale: la stretta è legittima
Alla fine, il verdetto definitivo è arrivato con la sentenza del Consiglio di Stato: le disposizioni degli enti per la limitazione degli orari in cui si può giocare d’azzardo, se stabilite per tutelare la salute dei cittadini, sono legittime.
Quindi va bene così come stanno le cose: in Veneto videolotterie e slot hanno letteralmente “i tempi contati“.
Dopo anni di tira e molla e vari ricorsi al Tar, anche in altre Regioni d’Italia, contro le strette sugli orari di utilizzo degli apparecchi da divertimento e intrattenimento, Venezia l’ha spuntata.
Nel capoluogo veneto non si potrà giocare per 17 ore al giorno.
Il Consiglio di Stato infatti ha rigettato l’appello presentato da All Star, azienda che gestisce oltre 60 sale da gioco, riguardo alla sentenza che già aveva avallato le posizioni della Regione e del Comune di Venezia in merito alla stretta in materia.
Meno gioco compulsivo per salvaguardare la salute
Il Veneto, come rileva l’Ulss 3 Serenissima, condivide con l’Abruzzo il record nazionale di videolottery.
Secondo le più recenti rilevazioni, sono 12 ogni diecimila abitanti e la cifra complessiva spesa nel gioco ammonta a circa 5 miliardi ogni anno.
Per intenderci: è come se ciascuno di noi, anche tutti coloro che non giocano, mettessero sul tavolo verde 1.200 euro ogni anno. Un fenomeno preoccupante, quello della ludopatia, che non riguarda solo il mondo degli adulti ma anche i ragazzi, tra i quali moltissimi minori e può portare a dipendenza e danni per la salute.
Ecco che misure di restrizione possono prevenire le conseguenze negative derivanti dall’uso compulsivo delle macchinette.
Secondo i giudici amministrativi di secondo grado che hanno annullato il ricorso di All Star, la stretta va proprio in questa direzione.
Vietate 17 ore di gioco al giorno: due regolamenti in Veneto
In Veneto in materia di gioco da disciplinare sono stati introdotti due provvedimenti, uno della Regione, l’altro del Comune di Venezia.
Il primo prevede tre fasce orarie di interruzione del gioco su tutto il territorio, vale a dire dalle 7 alle 9; dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20, mentre quello del Comune consente l’utilizzo di videolottery e apparecchi automatici di intrattenimento solo dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. Valutando le regole dettate dai due enti i giudici hanno stabilito che a Venezia lo stop alla ludopatia sarà per 17 ore ogni giorno.
Il Consiglio di Stato ha quindi respinto le argomentazioni di ricorso presentate citando la normativa europea e statale secondo la quale vanno valutate le posizioni di ciascuno dei soggetti coinvolti ma tenendo comunque in considerazione la prevalenza del bene salute.
Guardando ai dati in Italia, gli ultimi disponibili dell’Istituto Superiore della Sanità contano 1,5 milioni di persone affette da ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco. Il volume di denaro giocato nel nostro Paese nel 2022 è aumentato del 22% attestandosi sul valore di 136 miliardi di euro.