La British Sleep Society abolirebbe per sempre l’ora legale a causa degli effetti negativi per il sonno e il ritmo biologico del nostro organismo
Da tempo l’Unione Europea sta valutando se abolire il cambio tra ora solare e ora legale, introdotta nel 1966.
Si tratterebbe di scegliere se tenere costantemente la prima, come desidererebbero alcuni Paesi del Nord Europa, oppure la seconda come vorrebbero alcuni Paesi del Sud Europa, o, in alternativa, optare per una media tra le due.
Per il momento nulla è stato deciso e ogni sei mesi spostiamo le lancette degli orologi in avanti o indietro di 1 ora, come faremo nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre quando cambieremo l’ora dalle 3 alle 2.
Sulla questione intervengono ora i medici della British Sleep Society chiedendo che nel Regno Unito sia mantenuta per sempre l’ora solare.
L’appello al Governo è motivato dal fatto che i cambi continui provocherebbero conseguenze negative per la salute.
I cambi influiscono sul sonno e il ritmo biologico dell’organismo
Sono diverse le ragioni per le quali i medici britannici vorrebbero per sempre l’ora solare. Come evidenzia la coautrice dell’esortazione ad abolire i cambi d’ora, Eva Winnebeck dell’Università del Surrey, l’ora legale modifica i nostri programmi spostandoli in avanti di un’ora mentre la luce del giorno rimane la stessa. Quando entra in vigore dobbiamo alzarci e andare al lavoro o a scuola 60 minuti prima, spesso al buio.
Sul Journal of Sleep Research gli esperti della British Sleep Society sottolineano che la luce naturale del giorno al mattino è fondamentale per mantenere un allineamento dei nostri orologi biologici con il giorno e la notte, essenziale per un sonno ottimale e per la salute in generale. Se al contrario si passasse all’ora legale definitiva ci sarebbero mattine buie durante l’inverno e gli spostamenti forzati delle lancette per il cambio dell’ora possono interferire negativamente sul riposo.
La Società Italiana di medicina Ambientale chiede l’ora legale permanente
Anche Sima, la Società Italiana di medicina Ambientale concorda su quelli che possono essere le ripercussioni negative sulla salute umana derivanti dal passaggio ora legale/solare e viceversa in quanto altera come anche sostengono i medici britannici, l’orologio biologico del nostro organismo. Questo comporterebbe, oltre ad alterazioni del sonno, effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.
Nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario, uno studio dell’Università di Stoccolma avrebbe infatti accertato un’incidenza del +4% di attacchi cardiaci.
Per contro, secondo Sima con l’ora legale permanente sarebbero notevoli i vantaggi dal punto di vista di minore consumi di energia stimati in 720 milioni di Kw/h con l’equivalente risparmio in bolletta pari a 204 milioni di euro l’anno e di 200 mila tonnellate di emissioni di CO2.