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Venezia Sounds: un grande evento musicale per la ricerca

Venezia Sounds: un grande evento musicale per la ricerca
Medicine Rock all'Alcatraz di Milano

Il 26 ottobre, all’Arsenale, venti artisti per l’iniziativa della Fondazione Giancarlo Ligabue per finanziare nuovi progetti per l’ immunoterapia oncologica

Arriveranno i Negrita, Andy, Livio e Sergio dei Bluvertigo, Bud Spencer Blues Explosion, Joan Thiele, Motel Connection, Roy Pacy & Aretuska, Alex Neri dei Planet Funk e Saturnino.
Sono una ventina gli artisti che hanno aderito all’iniziativa organizzata dalla Fondazione Giancarlo Ligabue e dall’associazione Medicine Rock, in memoria del produttore e creativo Tomaso Cavanna, scomparso nel 2019 a soli 44 anni, a causa di un cancro ai polmoni.
Venezia si appresta ad accogliere il 26 ottobre (ore 20.00, Tese delle Nappe, Arsenale) un grande evento benefico.
Un party musicale taylor made, creato su misura e pronto a stupire gli spettatori “con performance uniche che faranno interagire i diversi artisti coinvolti”, anticipa il direttore artistico di Venezia Sounds Samuel Romano, voce dei Subsonica, che salirà sul palco come membro del gruppo Motel Connection.

venezia sounds

 

Già a pochi mesi dalla scomparsa di Cavanna, nipote del produttore artistico Marco Balich, era stato organizzato un doppio live in suo omaggio all’Abbazia della Misericordia e all’Alcatraz di Milano grazie al quale sono stati raccolti 100mila euro devoluti poi alla Fondazione Humanitas per la ricerca che si occupa di uno studio rivoluzionario in ambito dell’immunoterapia oncologica.
Il bis si terrà ora in laguna, dove gli artisti si esibiranno per una raccolta fondi che andrà a finanziare nuovi progetti della Fondazione.

A dirigere il team medico è il professor Antonio Sica del Laboratorio di Immunologia molecolare di Humanitas Research Hospital che il 26 ottobre interverrà dal palco dell’Arsenale per illustrare, con un linguaggio semplice e immediato, adatto alla serata, i risultati raggiunti dal suo laboratorio.
Ne parliamo con lui in anteprima per conoscere in modo più approfondito la ricerca intrapresa dal team medico di Rozzano milanese.

Venezia Sounds
Il professor Antonio Sica del Laboratorio di Immunologia molecolare di Humanitas Research Hospital
  • Professore, cos’ è l’immunoterapia?

“Abbiamo imparato che il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere e uccidere le cellule tumorali e che i tumori usano diversi meccanismi “immunosoppressivi” in grado di disarmare le nostre difese immunitarie. Tali meccanismi forniscono al tumore vie di “evasione” dall’immunosorveglianza, permettendogli di crescere e metastatizzare ad altri organi. Sulla base di tali conoscenze, l’immunoterapia utilizza strategie in grado di interferire con l’immunosoppressione indotta dai tumori, al fine di riattivare le nostre difese immunitarie. Questo approccio rappresenta quindi una vera rivoluzione rispetto alle terapie antitumorali convenzionali (chemioterapia e radioterapia) che bersagliano principalmente le cellule tumorali, avendo come bersaglio il nostro sistema immunitario.

  • Perché investire tempo e fondi nello studio del rapporto fra tumori e sistema immunitario?

Nonostante i successi dell’immunoterapia abbiano significativamente migliorato la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti oncologici, molti pazienti non rispondono alle cure e/o sviluppano effetti avversi che ne ostacolano il trattamento. Inoltre, l’efficacia dell’immunoterapia appare prevalente solo in alcuni tipi di tumore, come il melanoma, il carcinoma polmonare, neoplasie del rene, alcuni linfomi. Infatti, al momento altri tipi di tumore appaiono meno responsivi all’immunoterapia. E’ quindi necessario acquisire nuove conoscenze sui meccanismi che regolano la risposta clinica all’immunoterapia, al fine di comprenderne le basi molecolari e generare nuove terapie più efficaci, anche per i pazienti oggigiorno non responsivi.

  • Come si studiano tali meccanismi?

Le tecnologie “omiche” oggi utilizzate per lo studio dei circuiti immuno-oncologici hanno introdotto una vera rivoluzione tecnologica e accelerato i processi della nostra conoscenza. Il Progetto Genoma Umano, che 20 anni fa ci ha consegnato la prima bozza della sequenza di lettere che compongono il nostro DNA, è stato precursore nell’utilizzo di tali tecnologie che oggi ci permettono di ottenere a più livelli (genoma, proteoma, trascrittoma, metaboloma) profili molecolari più completi della malattia. Oltre a svelare le interazioni fra tumore e sistema immunitario, questi studi ci permettono di acquisire informazioni utili per approcci di medicina personalizzata. E’ infatti noto che dal punto di vista patologico i pazienti rappresentano una popolazione eterogenea e che tale eterogeneità è alla base delle diverse risposte alla terapia che osserviamo. Nel prossimo futuro l’obiettivo sarà quindi di generare farmaci/immunoterapie personalizzate, che dovrebbero assicurare la massima efficacia e minori effetti avversi. In questa prospettiva si inseriscono i nuovi vaccini antitumorali a mRNA che sono in corso di sperimentazione e sviluppo clinico.

  • Quale è il contributo a tali studi del Laboratorio di Immunologia molecolare di Humanitas Research Hospital?

Il mio gruppo di ricerca è da sempre impegnato nello studio della relazione fra tumore e sistema immunitario e ha contribuito, insieme ad altri gruppi, a delinearne meccanismi immunosoppressivi. Recentemente, anche con il supporto di Medicine Rocks, abbiamo identificato una nuova popolazione di cellule immunitarie (macrofagi) che all’interno del tumore esprimono alti livelli dell’enzima eme-ossigenasi. Abbiamo inoltre dimostrato che questo enzima è altamente espresso in pazienti con melanoma metastatico refrattari alle terapie, rappresentando così un fattore prognostico negativo. Abbiamo inoltre dimostrato in modelli preclinici che la sua assenza riattiva la risposta antitumorale, prevenendo la formazione delle metastasi. Ci prefiggiamo ora di sviluppare strategie in grado di inibire la sua attività protumorale, al fine di validarne l’efficacia terapeutica per un possibile trasferimento alla clinica. In questo studio utilizzeremo sia studi omici (informazioni utili per la descrizione e l’interpretazione dei sistemi biologici, ndr), che nuove “nanotecnologie”, queste ultime efficaci per veicolare in modo selettivo e mirato l’attività antitumorale all’interno delle lesioni tumorali, con un atteso vantaggio in termini di aumentata risposta terapeutica e ridotta tossicità”.

In occasione dell’evento Venezia Sounds (mille i posti disponibili acquistabili on-line su Vivaticket) saranno allestiti all’Arsenale un’area lounge e quattro punti ristoro (anche questo ricavato sarà devoluto alla ricerca). Sono stati inoltre rafforzati i mezzi di trasporto acqueo integrando il servizio pubblico con corse private a carico dell’organizzazione.

Claudia Meschini

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