Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento il progetto “Un Anello verde per la città antica di Pompei”
L’Asla Professional Award è uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale nel campo dell’architettura del paesaggio. Un premio ambito che quest’anno, per la prima volta è stato assegnato a Washington a uno studio italiano, Bellesi Giuntoli, che ha eseguito il progetto con il coordinamento del Parco Archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel.
Il lavoro che contribuirà alla tutela e valorizzazione del ricco patrimonio culturale e naturale della città campana si chiama “Un anello verde per la città antica di Pompei”, premiato per il suo “approccio sensibile e interessante su come progettare e regolare un sito del patrimonio culturale attraverso la progettazione del paesaggio”.
Un percorso verde intorno al Parco Archeologico
Chiudete gli occhi e provate a immaginare le mura dell’antica Pompei circondate da un anello verde di 4 km.
Un progetto nato per creare un tutt’uno da Porta Anfiteatro a Villa di Diomede con la riqualificazione del percorso paesaggistico interessando anche le aree agricole e verdi che circondano gli scavi archeologici.
L’Anello Verde, del quale è attualmente in corso la realizzazione del primo lotto di lavori, intorno al Sito Archeologico, è stato pensato per collegare il sito archeologico al vicino territorio, la città antica con il paesaggio del Vesuvio e del Golfo di Napoli.
Con il recupero e la rigenerazione della componente naturale il nuovo Parco allargato permetterà di ridistribuire i flussi dei visitatori meglio proteggendo e valorizzando i resti storici. Sono previsti due circuiti, uno all’interno e uno all’esterno delle mura storiche del sito, quest’ultimo aperto liberamente ai residenti.
Un tempo non solo strade e domus, ma anche ricchi giardini
D’altra parte già un secolo dopo l’inizio degli scavi a Pompei, che presero il via a metà del Settecento, l’ispettore Giuseppe Fiorelli chiarì che la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio non era fatta solo di strade e domus, ma anche di ricchi giardini. Gli studi archeobotanici oltre all’interpretazione dei numerosi affreschi a tema vegetale della domus eseguiti in passato da diversi studiosi sono stati significativi per la realizzazione del progetto vincitore del Premio. Basti pensare che negli anni ’80 la biologa e allora dirigente del Ministero per i Beni Culturali Annamaria Ciarallo ha scritto “La Flora Pompeiana” elencando oltre duecento specie vegetali esistenti in epoca romana antica e ha progettato, alla fine degli anni ’90 un circuito pedonale fuori le mura di grande valore paesaggistico ma nel tempo dimenticato.
Oggi come allora, tra reperti archeologici e natura
Oggi il progetto l’Anello Verde, promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dal Parco Archeologico di Pompei, finanziato attraverso il piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza del programma Next Generation EU e vincitore dell’ Asla Professional Award, vedrà il riutilizzo di piante iconiche come la Pinuspinea e di materiali quale ad esempio il tufo per rappresentare i resti degli strati sovrapposti del paesaggio storico, mentre altre specie come il cipresso saranno reintrodotte come punti di riferimento.
Il parco collegherà le aree verdi esistenti a quelle che saranno create, creerà nuovi spazi pubblici, parchi gioco e aree di sosta e attraverserà le necropoli fuori le mura. Offrirà scorci notevoli sui resti archeologici, sulla baia e sulle aree rurali e “selvagge” circostanti.
Silvia Bolognini