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Al Parco Archeologico di Pompei l'Asla Professional Award 2024

Al Parco Archeologico di Pompei l'Asla Professional Award 2024

Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento il progetto “Un Anello verde per la città antica di Pompei”

L’Asla Professional Award è uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale nel campo dell’architettura del paesaggio. Un premio ambito che quest’anno, per la prima volta è stato assegnato a Washington a uno studio italiano, Bellesi Giuntoli, che ha eseguito il progetto con il coordinamento del Parco Archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel.
Il lavoro che contribuirà alla tutela e valorizzazione del ricco patrimonio culturale e naturale della città campana si chiama “Un anello verde per la città antica di Pompei”, premiato per il suo “approccio sensibile e interessante su come progettare e regolare un sito del patrimonio culturale attraverso la progettazione del paesaggio”.

Un percorso verde intorno al Parco Archeologico

Chiudete gli occhi e provate a immaginare le mura dell’antica Pompei circondate da un anello verde di 4 km.
Un progetto nato per creare un tutt’uno da Porta Anfiteatro a Villa di Diomede con la riqualificazione del percorso paesaggistico interessando anche le aree agricole e verdi che circondano gli scavi archeologici.
L’Anello Verde, del quale è attualmente in corso la realizzazione del primo lotto di lavori, intorno al Sito Archeologico, è stato pensato per collegare il sito archeologico al vicino territorio, la città antica con il paesaggio del Vesuvio e del Golfo di Napoli.

Asla Professional Award

 

Con il recupero e la rigenerazione della componente naturale il nuovo Parco allargato permetterà di ridistribuire i flussi dei visitatori meglio proteggendo e valorizzando i resti storici. Sono previsti due circuiti, uno all’interno e uno all’esterno delle mura storiche del sito, quest’ultimo aperto liberamente ai residenti.

Un tempo non solo strade e domus, ma anche ricchi giardini

D’altra parte già un secolo dopo l’inizio degli scavi a Pompei, che presero il via a metà del Settecento, l’ispettore Giuseppe Fiorelli chiarì che la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio non era fatta solo di strade e domus, ma anche di ricchi giardini. Gli studi archeobotanici oltre all’interpretazione dei numerosi affreschi a tema vegetale della domus eseguiti in passato da diversi studiosi sono stati significativi per la realizzazione del progetto vincitore del Premio. Basti pensare che negli anni ’80 la biologa e allora dirigente del Ministero per i Beni Culturali Annamaria Ciarallo ha scritto “La Flora Pompeiana” elencando oltre duecento specie vegetali esistenti in epoca romana antica e ha progettato, alla fine degli anni ’90 un circuito pedonale fuori le mura di grande valore paesaggistico ma nel tempo dimenticato.

Oggi come allora, tra reperti archeologici e natura

Oggi il progetto l’Anello Verde, promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dal Parco Archeologico di Pompei, finanziato attraverso il piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza del programma Next Generation EU e vincitore dell’ Asla Professional Award, vedrà il riutilizzo di piante iconiche come la Pinuspinea e di materiali quale ad esempio il tufo per rappresentare i resti degli strati sovrapposti del paesaggio storico, mentre altre specie come il cipresso saranno reintrodotte come punti di riferimento.
Il parco collegherà le aree verdi esistenti a quelle che saranno create, creerà nuovi spazi pubblici, parchi gioco e aree di sosta e attraverserà le necropoli fuori le mura. Offrirà scorci notevoli sui resti archeologici, sulla baia e sulle aree rurali e “selvagge” circostanti.

Silvia Bolognini

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