Street art revolution apre il 28 settembre a Palazzo Tarasconi. La storia di uno dei movimenti artistici più controversi
O la si ama o la si odia.
Ma non le si è mai indifferenti. La Street art è uno dei movimenti artistici più controversi.
Evoluzione del Graffitismo, ne condivide il contesto cittadino come luogo d’azione e i mezzi espressivi utilizzati per comunicare: dalle bombolette spray ai colori acrilici ai poster, stencil stickers, aerografi e normografi che lasciano tracce indelebili sui muri di tutto il mondo.
Raccontando una storia, denunciando un’ingiustizia o semplicemente rendendo nuovamente vivo un luogo urbano degradato.
Dal 28 settembre l’ arte di strada diventa protagonista di una grande mostra nel Museo Palazzo Tarasconi a Parma dal titolo “Street Art Revolution”.
L’evoluzione di un’arte
“Street Art Revolution” è un viaggio nel tempo dalla nascita e i luoghi in cui l’Arte di Strada è nata e si è evoluta.
La mostra, curata da Giuseppe Pizzuto con la direzione artistica di Luca Bravo, racconta la sua storia dagli inizi nelle strade di New York alla sua consacrazione come movimento artistico globale che influenza l’opinione pubblica stimolando il dibattito e ispirando azioni collettive. Attraverso le opere esposte dei suoi principali esponenti quali Banksy, Keith Haring, Blek le Rat, Shepard Fairey (Obey) e Andy Warhol, lo spettatore è invitato a scoprire come dai graffiti illegali sulle metropolitane si è arrivati ai famosi e conosciuti lavori di Banksy e a opere vendute in tutto il mondo per milioni di euro.
Il percorso espositivo
La mostra va dall’ispirazione della Pop Art di Andy Warhol agli interventi negli Usa di Keith Haring, Obey e Mr. Brainwash fino alla scena francese con Blek le Raf, Jef Aérosol, JonOne, Invader e a quella inglese di Banksy, D*face, Pure Evil e The London Police. Il percorso alla scoperta della Street Art prosegue con opere dalle tecniche straordinariamente innovative di Vhils PichiAvo, un duo di street artist che si sono incontrati nel 2007 a Valencia e da allora lavorano assieme.
Il loro stile, unico e inconfondibile, combina la tradizione dell’arte classica alla modernità dei graffiti.
Nota dominante è un acceso cromatismo virato sulle note di colori come il rosa, il viola, il blue e l’azzurro che si avvicina all’estetica della Vaporwave e alle nostalgiche atmosfere degli anni Ottanta e Novanta, periodo di massima esplosione dei graffiti sulle strade.
In Italia si trovano due grandi muri da loro dipinti: a Montecosaro, nelle Marche, un’opera dedicata a Cupido e a Gaeta, in provincia di Latina, dove nel 2015 hanno dipinto un murales con l’iconografia delle Tre Grazie.
Si possono inoltre ammirare pezzi unici e limited edition di Mr. Brainwash e Pure Evil che portano un tocco pop alla Steet Art con opere che richiamano il lavoro di Warhol e aggiungono una nota contemporanea sulla cultura delle celebrità e sulla società.
Il percorso si conclude con un focus sull’Italia con artisti come Sten Lex, Microbo e Bo 130, Hogre, Orticanoodles e Biancoshock.
Silvia Bolognini