Una rete di case di riposo coinvolge gli ospiti nella scelta delle loro canzoni del cuore, ora disponibili gratuitamente anche su Spotify
Si comincia, e probabilmente non poteva essere altrimenti, con “Nel blu dipinto di blu” (peraltro chiamata con il sottotitolo che l’ha resa famosa nel mondo: “Volare”) di Domenico Modugno, si prosegue con “Sapore di sale” di Gino Paoli e poi avanti con altre 60 canzoni, con la chiusura affidata a “Quell’uccellin (che vien dal mare)” di Oscar Carboni.
A scegliere i titoli della “Playlist dei ricordi”, già disponibile gratuitamente online, non è stato un dj nostalgico, ma gli ospiti delle residenze per anziani di emeis Italia coinvolti nella bella iniziativa organizzata in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer 2024.
Una malattia che si sta diffondendo sempre più vertiginosamente, con le stime che prevedono entro il 2050 addirittura un raddoppio di persone interessate. E se la ricerca sta sviluppando nuove terapie, al momento chi si occupa di questi malati deve affidarsi alle possibilità attualmente disponibili. Come la musicoterapia.
La musicoterapia nella cura dell’Alzheimer
“La musicoterapia è uno strumento che usiamo spesso all’interno delle nostre strutture”, conferma Alessandra Rosselli, direttore medico di emeis Italia. La playlist contenente i brani del cuore, selezionati dagli anziani con il supporto di psicologi ed educatori durante le attività di questo tipo svolte all’interno della propria residenza assistenziale, costituisce quindi per gli ospiti, soprattutto quelli ai primi stadi della malattia, uno strumento terapeutico importante.
A confermare l’efficacia comprovata della musicoterapia, e in particolare l’ascolto di brani legati alla memoria autobiografica, negli interventi indirizzati a persone con Alzheimer sono diversi studi medici.
“La musicoterapia è facilmente realizzabile e molto apprezzata dai nostri residenti – prosegue Rosselli – e agevola la rievocazione dei ricordi autobiografici che rimangono radicati nonostante la malattia, permette di recuperare un senso di identità nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer”.
In particolare, si sottolinea, questo tipo di terapia ha dimostrato di migliorare la fluidità verbale e le funzioni cognitive, la qualità delle interazioni sociali tra i residenti e alleviare i disturbi del comportamento contribuendo a ridurre lo stress, l’agitazione psicomotoria e a migliorare il tono dell’umore.
La Playlist dei ricordi
La Playlist dei ricordi, sottolinea Alessandra Taveri, ceo di emeis Italia, “non è solo uno strumento terapeutico che abbiamo creato con i nostri operatori ma anche un regalo a chiunque voglia conoscere un’altra generazione attraverso la discografia degli anni passati. L’iniziativa si inserisce all’interno dei tanti progetti di emeis per avvicinare tutta la popolazione, anche le generazioni più giovani, alla vita e alla realtà degli ospiti delle rsa”.
L’arco di tempo coperto dai successi della musica scelti dagli anziani è del resto amplissimo.
Già tra il terzo brano (“Mille lire al mese” di Gilberto Mazzi, anno 1939) e il quarto (“Perdere l’amore” di Massimo Ranieri, vincitore di Sanremo 1988) intercorre mezzo secolo.
Curiosamente ci sono due canzoni (“Nel blu dipinto di blu” e “Rose rosse” di Ranieri) che vengono proposte ben due volte, mentre gli unici stranieri sono i Beatles, presenti con due brani, e Paul Anka, visto che lo spagnolo Julio Iglesias canta in italiano.
Tra i più gettonati, dei quali è stata scelta più di una canzone, i grandi nomi della musica italiana: Modugno, Mina, Paoli, Ranieri, Morandi, Celentano, Battisti, Dalla, ma anche Fred Buscaglione e Le Mondine.
La classica “‘O sole mio” è stata quindi scelta nella versione di Il Volo, così come “Quando, quando, quando” di Tony Renis nella edizione “2004 remaster”. E c’è anche l’“Inno a San Marco”, cantato da Giovanna, probabilmente scelta dagli ospiti delle residenze venete di Venezia, Casier e Maserada sul Piave.
La Giornata mondiale dell’Alzheimer
Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s disease international (Adi), la Giornata mondiale dell’Alzheimer cade ogni anno il 21 settembre, come occasione per fare il punto sulla malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica. Per l’edizione 2024, tra le numerose iniziative organizzate in Italia ci sono anche l’allestimento di una mostra fotografica “Mamma mia” alla Camera e l’illuminazione dei palazzi istituzionali con luci viola, promosse dall’intergruppo parlamentare Neuroscienze & Alzheimer.
In Italia, le persone che soffrono di demenze hanno superato gli 1,2 milioni, tra cui circa 600 mila malate di Alzheimer.
Vi sono poi 800 mila affetti da forme prodromiche di demenza, con obesità, alcol, fumo e sedentarietà riconosciuti come fattori di rischio per l’Alzheimer su cui si può agire con la prevenzione. Una via attraverso cui si calcola la possibilità di una riduzione del 40% della possibilità di sviluppare la demenza nelle persone a rischio.
Sul fronte della ricerca, il lavoro per sviluppare nuove terapie, proprio in considerazione del fatto che qualsiasi trattamento contro le demenze risulta più efficace se applicato a un paziente in fase presintomatica, si sta dunque concentrando in particolare sui marcatori di malattia e sulla diagnosi precoce.
Alberto Minazzi