Controlli, obblighi e divieti per scongiurare il rischio che il virus penetri negli allevamenti della regione
Potenziamento del controllo negli allevamenti di suini, delle procedure di movimentazione e di smaltimento di carni potenzialmente contaminate, delle operazioni di disinfezione.
Il Veneto mette le mani avanti e adotta misure urgenti per evitare la Peste Suina africana colpisca gli allevamenti regionali.
E’ stata così emessa un’ordinanza che, “anche in riferimento alle Ordinanze del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana e alle recenti indicazioni ministeriali riguardanti i territori già colpiti dalla malattia – si legge in una nota della regione – definisce le azioni prioritarie da porre in atto da parte degli operatori della filiera suinicola”.
Non si tratta solo di misure di prevenzione gestionali.
Niente fiere e mercati. La popolazione chiamata a collaborare
Si vietano infatti anche “fiere, mostre e mercati che interessino gli animali della specie suina”, l’ingresso, negli allevamenti di suini del territorio regionale, “di personale non strettamente collegato alle attività di allevamento e alle attività di controllo ufficiale dell’Autorità competente e di controllo e sorveglianza della malattia” e si invita la popolazione a non abbandonare rifiuti alimentari “che potrebbero venire in contatto con i cinghiali o altra fauna selvatica” in quanto potrebbero rappresentare un rischio per la diffusione della malattia degli animali.
L’ordinanza dispone anche “l’obbligo di allontanare e mettere in sicurezza i rifiuti alimentari nelle aree di sosta autostradali ai fini di non renderli disponibili per la fauna selvatica”.
La Peste Suina Africa: cos’è
La Peste Suina Africana è un’infezione virale tra i suidi ma non trasmissibile all’uomo, nemmeno nel caso in cui si ingerisca carne contaminata, né agli altri animali.
Da luglio è stata rilevata in alcuni allevamenti di suini in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, dove ha causato la morte di molti di questi.
“Il fronte di avanzamento delle più vicine Zone di Restrizione della Lombardia e dell’Emilia Romagna dista circa 80 km dalle province di Verona e di Rovigo”, sottolinea la nota della Regione Veneto, che ha voluto così intervenire imponendo misure più restrittive.
Come si trasmette
La malattia, scoperta in Africa nel 1921, è presente anche in Europa, dove ha sviluppato condizioni ideali per diffondersi anche tra i cinghiali.
Si trasmette con il contatto o l’ingestione di animali infetti ma anche attraverso il contatto con oggetti contaminati o morsi di zecche.
Il virus resiste alle alte temperature, resta vitale per un centinaio di giorni e nei salumi può persistere anche per alcuni mesi.
I suini o i cinghiali che hanno contratto il virus vincendo la malattia possono restarne portatori per un anno e non esistono al momento farmaci o vaccini per scongiurare il contagio.
I suini vengono controllati dal servizio veterinario dell’Asl e, nel momento in cui devono essere macellati, sono visitati prima e dopo la morte. Non è dunque rischioso mangiare maiale.
Consuelo Terrin