Dal 6 settembre all’11 ottobre, il connubio di musica e arte in quattro serate ad accesso libero
Un pianoforte speciale e quattro appuntamenti con l’arte e la musica.
La Galleria di Ca’ Pesaro, a Venezia, apre gratuitamente al pubblico veneziano con la sua nuova rassegna di “Aperitivi Musicali” che inizierà domani, 6 settembre e si protrarrà fino all’11 ottobre.
Protagonisti di questi eventi saranno Matteo Alfonso e Paolo Vianello che si avvicenderanno al pianoforte, accompagnati dalle voci di Francesca Bertazzo Hart e Sara Longo.
In occasione dei quattro appuntamenti sarà possibile visitare, oltre alla collezione permanente di Ca’ Pesaro, anche le mostre attualmente allestite, ovvero la personale dedicata ad Armando Testa (fino al 15 settembre), l’omaggio a Ennio Finzi (fino al 6 ottobre) e l’esposizione “Chiara Dynys – Lo stile” (fino al 15 settembre), esposizione dedicata a una tra le più importanti artiste italiane contemporanee.
Il pianoforte Cecilia
La scorsa primavera, dopo anni di assenza ed un lungo intervento di restauro per i danni causati dall’acqua alta del 2019, è tornato a Ca’ Pesaro il pianoforte Cecilia, così denominato in onore della Santa protettrice della musica e dei musicisti, uno strumento che sarà al centro degli “Aperitivi Musicali” e non solo, visto che, fin dal suo arrivo nell’androne del Museo, è liberamente a disposizione di chiunque decida di cimentarsi in concerti improvvisati.
Cecilia, il primo pianoforte pubblico in un museo italiano, rientra infatti nel più ampio progetto United Street Pianos ideato dalla cantante e pianista Sofia Taliani, una iniziativa che prevede la collocazione di pianoforti da strada in spazi pubblici e fruibili da tutti.
Alla riscoperta dei cult del jazz
E sarà il pianista Matteo Alfonso, insieme alla cantante Francesca Bertazzo Hart ad aprire il 6 settembre (ore 18) la mini rassegna “Aperitivi Musicali” con un concerto in duo dedicato agli intramontabili standard jazz dell’American Songbook.
“Eseguiremo brani di jazzisti come Cole Porter, l’autore di “Night and Day”, che a Venezia amava soggiornare d’estate affittando un palazzo sul Canale Grande dove si fece costruire un pontile galleggiante per trascorrere le serate in compagnia degli amici sfuggendo, a pelo d’acqua, all’afa estiva -anticipa Alfonso – Eseguiremo poi brani di Richard Rogers, l’autore di “My Favorite Things”, che John Coltrane ha trasformato in un cult del jazz anni ‘60, senza tralasciare, nel corso della serata, molti altri brani che hanno fatto la storia del jazz”.
Un omaggio all’amore, in tutte le sue forme
Mercoledì 11 settembre, sempre alle 18, il pianoforte Cecilia sarà suonato dal pianista, tastierista e arrangiatore Paolo Vianello, un artista e docente eclettico, attivo nell’ambito della musica jazz, pop e brazilian.
Ad accompagnare Paolo Vianello ci sarà la cantante Sara Longo.
“ Il nostro sarà un concerto che parla d’amore, dell’amore che c’è e di quello che non c’è, di quello che finisce bene e di quello che finisce male – spiega la talentuosa cantante jazz che ha studiato pianoforte, canto lirico e canto jazz al conservatorio di Parigi – Tra jazz, swing, canzone francese, bossa nova, ci divertiremo a ripercorrere amori perduti, sognati, sperati, conquistati, realizzati. L’ultimo set sarà un omaggio esclusivo alla canzone italiana, attraverso brani originali e classici, reinterpretati in chiave jazz. Il jazz è il nostro Amore, e finisce sempre bene!”.
L’ultimo appuntamento l’11 ottobre
Mercoledì 2 ottobre Paolo Vianello e Sara Longo torneranno a Ca’ Pesaro, sempre alle 18, per un secondo concerto, mentre l’ultimo appuntamento della breve rassegna, venerdì 11 ottobre, avrà come protagonisti nuovamente Matteo Alfonso, docente titolare della cattedra di Pianoforte Jazz del Conservatorio di Venezia e Francesca Bertazzo Hart, ottima interprete di standard americani nota soprattutto per la grande capacità di improvvisazione che fa di lei una delle più importanti cantanti scat italiane, un virtuosismo canoro nato nella musica jazz con l’imitazione vocale di strumenti musicali tramite la riproduzione di fraseggi simili a quelli strumentali.
In occasione delle quattro serate (gratuite per residenti e non), sarà possibile, ma non obbligatorio, gustare i cocktail preparati dal bar Ca’ Pesaro Lounge. Ogni serata si contraddistinguerà per la proposta di un aperitivo diverso: “note di Gin” per il primo appuntamento e, a seguire, “note di Bitter”, note di “Vodka” e, infine, “note di Mojito”.
Le mostre dedicate a Testa, Finzi e Dynys
Come accennato, in occasione degli Aperitivi Musicali sarà possibile accedere alle diverse sale museali, eccezionalmente aperte anche in orario serale, fino alle 20. Di grande risonanza la personale dedicata ad Armando Testa (1917-1992). Già presente dal dicembre 2022 nelle collezioni civiche veneziane con 17 opere, il geniale creativo piemontese è al centro di una rassegna monografica che permette di scoprire e riscoprire aspetti inediti della sua produzione. La sue campagne promozionali e i loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, tra gli altri, hanno accompagnato diverse generazioni di spettatori, fruitori, artisti e creativi. In particolare gli anni ‘50 e’60 videro la nascita delle immagini e delle animazioni per la televisione, con personaggi, suoni e gesti che sono rimasti nella storia della pubblicità e della cultura internazionale: dal digestivo Antonetto (1960) alla celebre sfera rossa sospesa sopra la mezza sfera del Punt e Mes, che in dialetto piemontese significa “un punto e mezzo” (1960); da Caballero e Carmencita per il caffè Paulista di Lavazza (1965) a Pippo, l’ippopotamo azzurro dei pannolini Lines (1966-1967).
Con l’omaggio a Ennio Finzi, annoverato tra i Maestri della grande stagione pittorica dell’astrattismo, il museo veneziano prosegue l’attività di valorizzazione degli autori presenti nelle raccolte civiche, mentre con l’esposizione “Chiara Dynys – Lo stile”, la Galleria di Arte Moderna presenta una mostra e un progetto site specific e contemporaneamente un riferimento all’opera di Piet Mondrian e al Neoplasticismo.
“Chiara Dynys – Lo stile” è una mostra di grande potenza visiva, apparentemente provocatoria che reinterpreta la sintesi linguistica del modernismo olandese attraverso una serie di nuovi ambienti immersivi in cui luce e materia ridisegnano il racconto del reale.
Claudia Meschini