Da giovedì 5 settembre riparte l’anno scolastico 2024/25, ma studenti e famiglie già guardano al calendario per programmare l’anno
Le vacanze sono ormai finite? Pensiamo alle prossime.
Alla vigilia del nuovo anno scolastico, per provare a contenere il non facile impatto psicologico della ripresa dopo 3 mesi di pausa, la strategia adottata da molti studenti è proprio quella di pensare che, in fondo, mancano meno di 2 mesi al primo piccolo stop.
E le stesse famiglie, per programmare le giornate di nonni e baby sitter o le opportunità di prendersi uno stacco tutti insieme , in questi primi giorni di settembre stanno già studiando i ponti e le (pur a volte brevi) vacanze previste dal calendario scolastico. Che è diverso da regione a regione, ma comunque rispettoso ovunque della regola degli almeno 200 giorni di lezione di qui al prossimo giugno.
Prima campanella: il conto alla rovescia regione per regione
In tale prospettiva, il portale Skuola.net ha elaborato un’utile tabella per riassumere quelle che sono le date dell’anno scolastico 2024/25, che, pur ricordando la possibilità di variazioni per i singoli istituti, sarà curiosamente aperto (giovedì 5 settembre) e chiuso (venerdì 13 giugno 2025) dagli stessi studenti: quelli della provincia di Bolzano.
Per la maggior parte dei loro colleghi, invece, la scuola inizierà la prossima settimana, a partire dall’altra provincia autonoma, quella di Trento, che ha fissato il via per lunedì 9.
In più di metà delle regioni (11), le aule apriranno invece a metà settimana. In Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Umbria la data in agenda è quella di mercoledì 11; in Lombardia, Molise, Campania, Sicilia e Sardegna la campanella tornerà a suonare il giorno dopo, giovedì 12.
Hanno infine davanti un’ ulteriore settimana di vacanza (le scuole inizieranno lunedì 16) gli studenti di Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Puglia e Calabria.
Vacanze scolastiche: obiettivo novembre
Di certo, feste del santo patrono escluse, tutti dovranno comunque poi affrontare una prima tirata di almeno un mese e mezzo, visto che la prima festa nazionale ufficiale sarà quella di venerdì 1 novembre.
Il primo weekend lungo a disposizione per una scampagnata autunnale, però, dipenderà da una serie di fattori. Sicuramente sarà un’opportunità per chi va in classe 5 giorni su 7. Ci sono poi regioni che hanno previsto come festivo nel calendario anche sabato 2.
Tra queste non ci sono Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana e Lazio. L’unica speranza, per gli studenti di queste regioni, è che, sempre nel segno dell’autonomia scolastica, siano i singoli istituti a stabilire la doppia chiusura. Va inoltre ricordato che proprio in occasione di Ognissanti inizierà il “recupero” di chi ha cominciato prima la scuola.
Gli studenti trentini staranno infatti a casa dal 26 ottobre, quelli altoatesini dal 31 dello stesso mese.
Dicembre: la festa “bruciata” e il Natale
La successiva tradizionale possibilità di una pausa breve è quella che cade solitamente a inizio dicembre, con la festività dell’Immacolata Concezione del giorno 8.
Nel calendario 2024, però, questa data cade di domenica e, di conseguenza, la festa sarà “bruciata”, con la sola parziale consolazione che poi non si ripeteranno altre coincidenze tra giorni festivi e ricorrenze celebrate con la chiusura anche dalla scuola. In ogni caso, da inizio novembre a fine dicembre si prospettano quasi altri 2 mesi pieni di lezioni.
Fino, cioè, al primo vero stacco significativo: le vacanze di Natale. Per la quasi totalità degli studenti italiani, l’ultimo giorno di scuola del 2024 cadrà venerdì 20 dicembre (o sabato 21, tranne che a Bolzano, se si va in aula 6 giorni su 7).
Solo la Toscana ha infatti posticipato a martedì 24 l’inizio della pausa natalizia, che durerà fino a lunedì 6 gennaio per tutti tranne gli studenti della Sicilia, dove le scuole saranno chiuse anche martedì 7.
Dal Carnevale al (possibile) mega-ponte pasquale
La cadenza delle soste nel calendario scolastico proseguirà anche nel 2025.
A inizio marzo, il 4 cade infatti il martedì grasso, chiusura del Carnevale in occasione della quale, prima ancora delle decisioni dei singoli istituti, diverse regioni hanno previsto uno stop.
La finestra più ampia è quella di Bolzano (1-9 marzo), poi il Piemonte (da sabato 1 a martedì 4) e il gruppo di regioni (Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Molise) che chiudono dal 3 al 5.
Didattica sospesa il 3 e il 4 invece in Lombardia, Campania, Basilicata e Sardegna.
Nella prospettiva di una prima vera vacanza primaverile, sarà però la vicinanza della Pasqua (20 aprile) alla festa della Liberazione (25 aprile) ad aprire a una finestra che potrebbe raggiungere addirittura i 10 giorni, considerato che molte regioni hanno già previsto la chiusura delle scuole sabato 26. Le festività pasquali, di per sé, dureranno infatti da giovedì 17 a martedì 22 (lunedì 21 in Valle d’Aosta e Veneto), ma i singoli istituti potrebbero aggiungere anche mercoledì 23 e giovedì 24.
Il ponte del 1° maggio e la Festa della Repubblica
In questo caso, il rientro in classe sarebbe per di più davvero breve, considerato che giovedì 1° maggio è la festa dei lavoratori, a cui Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Marche, Molise, Campania, Calabria e provincia di Trento hanno già ufficialmente aggiunto come festivi dal punto di vista scolastico sia venerdì 2 che sabato 3.
Di uno stacco identico godranno anche gli studenti di Bolzano che non vanno a scuola il sabato, visto che nella provincia autonoma è stato previsto come festivo per tutti solo il 2 maggio.
Un possibile piccolo ponte si presenterà anche a inizio giugno, visto che la Festa della Repubblica, ricorrenza nazionale del 2 giugno, cade di lunedì. A quel punto, però, già si penserà ai 3 mesi di vacanze estive, che inizieranno in Emilia Romagna sabato 7, ultimo giorno di presenza in Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto.
In Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e Basilicata le lezioni si chiuderanno invece martedì 10, a Trento giovedì 12 e a Bolzano venerdì 13 giugno 2025.
Alberto Minazzi