Entrerà in funzione da ottobre per fare luce sugli effetti relativi al nuovo sistema di calcolo contributivo
Non ha bisogno di autenticazione, si accede senza certificati o Spid (Sistema Pubblico di identità Digitale) e permette di simulare l’importo e la decorrenza della pensione.
Il sistema fa moltissime analisi, anche con il supporto dell’intelligenza artificiale, che permettono di capire cosa avverrà tra un certo numero di anni.
E’ la nuova applicazione “Contaci” che l’Inps, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ha messo a punto per comunicare e informare in modo veloce i giovani sul tema.
Il Progetto Giovani della quale la app fa parte è una vera e propria campagna di educazione previdenziale che, come ha spiegato il presidente Inps, Gabriele Fava, ha l’intento di integrare le informazioni sull’argomento con uno strumento più smart e di facile utilizzo.
Il tutto per far capire ai giovani che avranno una pensione pubblica e che l’importo della stessa dipenderà dal loro percorso lavorativo. L’app entrerà in funzione da ottobre.
L’estratto conto previdenziale
Nell’attuale sistema contributivo di calcolo pensionistico attuale, l’obiettivo principale è l’aumento del montante contributivo su cui sarà calcolato l’importo della pensione e l’età di uscita: più è alto, maggiore sarà l’importo della pensione.
Ai giovani, come sottolinea il direttore centrale Pensioni Vito La Monica, nell’ottica del welfare generativo, è importante far capire l’importanza dell’estratto conto previdenziale, che va gestito come un vero e proprio salvadanaio. E’ il pilastro sul quale l’Inps vuole impostare il suo rapporto con i giovani, grazie anche alla nuova applicazione creata per loro.
Proprio perché la loro pensione dipende dal montante contributivo, va controllato, tramite gli strumenti telematici a disposizione della cittadinanza, con regolarità durante tutta la carriera lavorativa: sia per verificare la correttezza dei versamenti contributivi, sia per le valutazioni in merito all’eventuale ricorso alla previdenza complementare.
Dopo la riforma del 1995, il nuovo sistema pensionistico ha delle regole completamente diverse e con le simulazioni dell’app si potrà fare più chiarezza. Sarà infatti possibile vedere il montante contributivo anche in caso di discontinuità lavorativa o di cambiamenti di cassa in cui si versa.
La vita lavorativa in Europa e la proposta del Cnel
Secondo i dati Eurostat relativi al 2023, in Europa la media della vita lavorativa è di 36,9 anni, con un picco in Olanda (43,7 anni), seguita dalla Svezia con 43,1. Per quanto riguarda l’Italia, seppure la durata della vita lavorativa sia aumentata, con 32,9 anni è in fondo alla classifica alle spalle della sola Romania.
Sul dato pesa la scarsa durata della vita lavorativa attesa per le donne con appena 28,3 anni nel 2023 a fronte dei 34,7 medi in Ue. Nel nostro Paese però dal 2000 la durata della vita lavorativa femminile è aumentata di oltre 7 anni.
E mentre il Governo pensa a bonus per chi rimane al lavoro per frenare le uscite e a esoneri contributivi per aumentare gli stipendi, una commissione di 12 esperti del Cnel, Centro Nazionale dell’Economia e del Lavoro, sta lavorando a una proposta di riforma che guarda a un sistema di flessibilità strutturale per l’accesso alla pensione anticipata.
Flessibilità che si tradurrebbe nella possibilità di andare in pensione tra i 64 e 72 anni di età. A patto però di rispettare alcuni requisiti: sarebbe necessario maturare un minimo di 25 anni di contributi versati (a fronte dei 20 attuali) e la pensione anticipata sarebbe accessibile solo a chi può contare su un assegno di almeno 800 euro netti al mese, pari a una volta e mezzo l’assegno sociale.
Inoltre, per chi dovesse scegliere di uscire prima dal lavoro ci sarebbe una penalizzazione che consiste o nel ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico oppure un taglio del 3-3,5% per ogni anno di anticipo rispetto ai requisiti di legge.
Se applicata, la riforma comporterebbe un innalzamento dell’età pensionabile effettiva e una stretta sui requisiti di accesso alla pensione anticipata, riducendo il numero di pensioni liquidate ogni anno e contenendo la spesa pubblica.
Silvia Bolognini