Uno studio coordinato dall’Università della Pennsylvania spiega che anche nell’anatomia del cervello vi sono zone che si raggrinziscono e altre che modificano la loro struttura
Ci si guarda allo specchio a una certa età, per alcune persone prima per altre più tardi, e i segni degli anni che passano sono visibili: cominciano a spuntare i capelli bianchi, qualche ruga in volto più o meno marcata. Inequivocabili segnali che si sta invecchiando. Una questione estetica che ci avvisa dei cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro corpo con l’avanzare del tempo.
Come tutti i nostri organi e apparati, anche il nostro cervello ha una sua curva di maturazione che si completa intorno ai 30 anni, superati i quali inizia il processo di invecchiamento, con l’organo che va così gradualmente incontro ad alterazioni anatomiche e a una riduzione dell’efficienza delle sue funzioni.
Sul tema, un gruppo di ricerca coordinato dall’Università della Pennsylvania, del quale fanno parte esperti di intelligenza artificiale e analisi di immagini biomediche, ha ora individuato 5 cambiamenti che caratterizzano l’invecchiamento del cervello.
L’aiuto dell’intelligenza artificiale per comprendere i cambiamenti
Per riuscire a comprende come il cervello cambia a mano a mano che passano gli anni è stato necessario analizzare circa 50 mila immagini ottenute con la risonanza magnetica nucleare. Quelli che avvengono nel cervello sono cambiamenti che possono essere legati a particolari condizioni come il Parkinson, oppure che riguardano la genetica come anche lo stile di vita, fattori ambientali e patologie legate all’età e spesso coesistenti. Riuscire a riconoscerli significa aprire le porte a più precise future diagnosi di malattie neurodegenerative.
Tuttavia l’occhio umano non è in grado di percepire il modo in cui avvengono i cambiamenti associati al declino cognitivo in quanto si tratta di alterazioni impercettibili. Per arrivare a scoprirle, i ricercatori si sono allora fatti aiutare dal sistema di Ai Surreal-Gan preventivamente addestrato. Gli è stato infatti insegnato a leggere i dati delle risonanze di 1.150 persone sane di età compresa tra 20 e 49 anni e 8.992 adulti più anziani, alcuni dei quali con problemi di declino cognitivo.
I cinque segni dell’invecchiamento cerebrale
Il sistema altamente tecnologico, analizzando per la precisione 49.482 immagini di Risonanza magnetica raccolte da 11 studi, ha permesso di individuare i 5 modelli dominanti di atrofia cerebrale e quantificarli per ciascun individuo.
Di questi, per esempio, 3 sono presenti in alcune forme di demenza, altri nel Parkinson e nell’Alzheimer. Sono stati inoltre individuati legami tra le 5 alterazioni e gli stili di vita, come il fumo e il consumo di alcol, oppure con caratteristiche genetiche. La speranza dei ricercatori è che in futuro le alterazioni individuate possano aiutare nel prevedere precocemente la comparsa delle demenze.
Come contrastare l’invecchiamento del cervello? Per mantenere giovani le funzioni cognitive i suggerimenti dei medici sono quelli di seguire un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali evitando l’eccesso di grassi e carboidrati raffinati; di svolgere esercizio fisico con regolarità per stimolare anche la riproduzione dei neuroni e di evitare fumo, abuso di alcol e droghe.