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Scuola, conto alla rovescia: tutte le novità 2024/25

Scuola, conto alla rovescia: tutte le novità 2024/25

Dalla possibile bocciatura con il “5” in condotta, a nuova educazione civica e revisione delle sospensioni. Intanto, associazioni e sindacati chiedono di posticipare l’inizio dell’anno scolastico per il troppo caldo

L’inizio di settembre, e quindi anche quello della ripresa delle lezioni, si avvicinano a spron battuto. Il calendario del nuovo anno scolastico partirà per primo a Bolzano, con il ritorno in aula il 5 settembre. Ultimi a sedere sui banchi di scuola, il 16, saranno gli studenti di Liguria, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Calabria e Puglia. In Veneto la data di avvio è l’11 settembre.

Il tutto anche se, a guardare le previsioni meteo, giornate soleggiate e clima tropicale fanno pensare che il momento della prima campanella sia ancora lontano. Ed è proprio per il caldo che alcuni sindacati e associazioni hanno avanzato al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, la richiesta di posticipare l’inizio del nuovo anno 2024/25, in modo da evitare possibili malori, sia per gli studenti fragili, sia per gli insegnanti la cui età media, come dicono le statistiche, è spesso elevata.

Proposta che tuttavia le famiglie non condividono considerando già troppi 3 mesi di vacanza. Soprattutto dovendo “sistemare” i figli se entrambi i genitori lavorano e tenuto conto dei costi eccessivi dei centri estivi che gravano sul bilancio. Lasciando da parte le (poche) incertezze legate all’esito della richiesta, sono invece già sicure diverse novità che attendono gli studenti al rientro in classe.

maturità

Cosa cambia nel nuovo anno scolastico, attenzione al voto in condotta

Il disegno di legge della riforma sul voto in condotta e le sospensioni scolastiche, già approvato dal Senato, è ora in esame alla Camera. Tra i provvedimenti, in primis la lotta al teppismo e bullismo. I comportamenti violenti o aggressivi potranno infatti portare anche alla bocciatura se il voto in condotta arriva a 5, anche alle medie. Se invece si arriva al 6, alle superiori lo studente è rimandato a settembre in educazione civica. Il debito formativo dovrà servire le nuove linee guida.

E’ stato istituito un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico per monitorare le aggressioni e promuovere percorsi formativi di sensibilizzazione, mentre la nuova educazione civica tornerà alla sua originale vocazione ovvero educare e istruire i futuri cittadini ai quali secondo quanto disposto nel decreto si vuole dare un maggior senso di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria. Per chi porterà la materia a settembre è prevista la stesura di un testo riflessivo e un’interrogazione sui valori costituzionali e sull’educazione civica.

Insegnanti

Non solo. L’aggiornamento prevede che si trattino in aula temi quali il gaming, l’uso patologico del web come anche le dipendenze da droghe, fumo, doping e che si insegnino e spieghino il contrasto alle mafie e alla criminalità. Gli studenti affronteranno anche temi legati alla sicurezza, all’educazione stradale e ai corretti stili di vita, a cominciare dall’educazione alimentare. Si promuovono inoltre l’educazione finanziaria e la cultura d’impresa.

Le sospensioni e i cellulari in classe

Sarà inoltre rivisto il sistema delle sospensioni. Con 1 o 2 giorni è prevista attività di riflessione da parte dello studente, che, in caso di sospensioni più lunghe, dovrà invece svolgere attività di cittadinanza solidale anche con enti convenzionati con la propria scuola. Una stretta arriva da settembre anche per i cellulari in classe, vietati per qualsiasi scopo, anche quelli didattici: una stretta severa che coinvolge anche gli alunni più piccoli, fino alle medie. Tablet e computer dovranno essere utilizzati sotto la guida del docente.

diario

Altre novità riguardano l’obbligo delle valutazioni in decimi nel primo quadrimestre per tutti i gradi di istruzione con la possibilità di omettere i voti in questo periodo permettendo all’alunno di recuperare, invitandolo ad applicarsi maggiormente. I neo presidi saranno affiancati da un mentor, nuova figura che accompagnerà i neo assunti durante i primi mesi di servizio. Per gli studenti entrano invece a regime tutor e orientatori, per aiutarli nelle scelte di studio e lungo i percorsi formativi e didattici.

E ancora, per gli istituti professionali, al via i percorsi formativi 4+2: un’istruzione post diploma accelerata che dà comunque diritto all’iscrizione all’università e ha una maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza in cattedra di esperti che arrivano direttamente dalle imprese.

Silvia Bolognini

 

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