Sabato 17 agosto 2024 il calcio riparte. Ma non nel solito modo
L’Europeo povero di soddisfazioni per i colori azzurri è ormai uno sbiadito ricordo.
L’Olimpiade ancora una volta senza la Nazionale è passata quasi inosservata dal punto di vista degli appassionati “pallonari” nostrani.
L’antipasto della nuova stagione con la Coppa Italia è stato poco più di uno stuzzichino, né è arrivata l’impresa quasi impossibile dell’Atalanta nella Supercoppa Europea contro il Real Madrid.
L’attesa degli italiani che amano il calcio è però finita: sabato 17 agosto 2024, con i 2 anticipi alle 18.30 (Parma-Fiorentina e l’esordio dei campioni d’Italia in carica dell’Inter sul campo del Genoa), seguiti da altre 2 partite (Milan-Torino ed Empoli-Monza) alle 20.45, riparte il campionato di Serie A. Con una serie di piccole novità regolamentari, a partire da quelle introdotte dall’International Football Association Board.
Perdite di tempo: via i raccattapalle
Uno degli obiettivi dichiarati dal mondo del calcio è quello di evitare il più possibile le perdite di tempo, puntando indirettamente a introdurre una sorta di “tempo effettivo” come applicato in altri sport, a partire dal basket. Nei 90 minuti canonici, da regolamento il cronometro dell’arbitro non si ferma mai, con un calcolo a posteriori delle pause non fisiologiche tradotte nel minutaggio extra di recupero per arrivare intorno all’ora di gioco reale.
I recuperi-fiume in stile Mondiali del Qatar (27’ il record, in Inghilterra-Iran) saranno però quanto possibile evitati, cercando di non superare mai i 10’. Il controllo delle azioni al video del Var, così, sarà ridotto ai casi di immagini chiare e nitide. Ma, soprattutto, scomparirà la figura romantica dei ragazzini raccattapalle a bordo campo. O, meglio, il loro compito si limiterà a riportare i palloni sui cinesini, posizionati ad almeno 1,5 metri dalla linea laterale, da cui i giocatori recupereranno direttamente la sfera per la ripresa del gioco.
Falli di mano: o tutto, o niente
Dal punto di vista dell’impatto sul gioco, la novità più rilevante riguarderà la valutazione dei falli di mano. Quando l’irregolarità avviene fuori area, non sarà più punita con l’ammonizione: la sanzione sarà una semplice punizione nei casi meno evidenti, l’espulsione in quelli in cui è più palese la volontarietà di danneggiare l’avversario.
L’indicazione dell’Ifab, in materia, si è invece incentrata soprattutto sui casi in cui l’uso delle mani serve a evitare che il pallone entri in porta.
In questi casi, finora si applicava automaticamente il cartellino rosso. Nella nuova interpretazione, l’espulsione sarà comminata solo in caso di evidente ricerca volontaria del pallone con la mano. In caso di intervento involontario ma punibile, si ricorrerà invece al giallo. Oltre, ovviamente, alla concessione del rigore.
Sulla cui esecuzione la novità riguarda l’ingresso in area dei giocatori non coinvolti nell’esecuzione del tiro: il penalty sarà ripetuto solo se chi entra in anticipo condiziona l’eventuale ribattuta.
Le altre novità
Le modifiche approvate dall’Ifab sono riportate nella “Circolare n°1” del settore tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio. Un’altra novità sostanziale è quella della “regola 3” sul numero di sostituzioni. Dopo l’aumento, dai precedenti 3 fino a un massimo di 5, del numero complessivo dei giocatori che possono essere cambiati, avvenuto nel periodo del Covid, è espressamente prevista ora la possibilità di una sesta sostituzione, nel caso in cui uno degli atleti riporti una commozione cerebrale a sostituzioni esaurite.
L’Ifab ha previsto anche l’introduzione del “cooling off period”: una pausa di riflessione che l’arbitro può decidere quando la partita si accenda troppo nei toni o si verifichino principi di rissa. Quanto al nostro campionato, novità formali sono infine il nuovo cerimoniale d’ingresso in campo, con la terna arbitrale (più il “quarto uomo”) che precederà in fila indiana le squadre, e l’utilizzo di una moneta speciale, appositamente coniata, per il sorteggio a inizio partita.
Alberto Minazzi