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A Lio Piccolo riemerge l'antico litorale d'epoca romana

A Lio Piccolo riemerge l'antico litorale d'epoca romana
Lio Piccolo (Ve) scavi subacquei

Conclusa la 4^ campagna di scavo nel sito sommerso del Veneziano. Approfondita la conoscenza di una vasca per il mantenimento in vita di ostriche

Lio Piccolo, suggestivo borgo in provincia di Venezia nel comune di Cavallino-Treporti, cela nel suo sottosuolo i resti dell’antico litorale di epoca romana.

Qui, nella natura delle valli da pesca che lo circondano, tra canali e barene, gli antenati dei veneziani avevano collocato importanti infrastrutture per lo sfruttamento delle risorse costiere: il sale, con imponenti saline, e il pesce, pescato in mare e allevato in laguna, risorsa fondamentale come emerso già nei precedenti scavi.

L’area è da tempo oggetto di importanti scavi archeologici che hanno permesso la ricostruzione del paesaggio antico, riportando alla luce interessanti reperti e le dimore. Come Villa Romana del Sale, dove risiedevano le élite che controllavano le produzioni e gli schiavi lavoranti.

Ultima in ordine di tempo, dopo 3 settimane di lavori, è la conclusione della 4^ campagna nel sito sommerso, lungo canale Rigà, grazie alla quale è stata approfondita la conoscenza su una vasca per il mantenimento in vita di ostriche.

scavi laguna
Lio Piccolo, laguna di Venezia

Il pesce, risorsa di vita dei nostri antenati

I lavori di scavo sono stati condotti in concessione ministeriale dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e diretti dal professore di Archeologia marittima Carlo Beltrame, assistito dalla ricercatrice Elisa Costa. Al cantiere hanno partecipato dottorandi e studenti di archeologia muniti di brevetto subacqueo.

La vasca per il mantenimento in vita di ostriche, il vivarium, dove erano conservate a centinaia, è stata costruita circa nella seconda metà del I secolo d.C. ad una quota attuale di oltre 3 metri sul livello del mare. Le variazioni del livello e i fenomeni di subsidenza che hanno agito dall’età romana ad oggi consentono di ipotizzare che la vasca in antico fosse allagata per circa un metro e mezzo.

Il vivarium in mattoni e legno, perfettamente conservato

La vasca, delle dimensioni di 2 metri di larghezza per circa 8 di lunghezza, è stata realizzata in mattoni e legno. La struttura, attraverso un sistema di circolazione dell’acqua non ancora noto, doveva permettere di mantenere vivi i molluschi, forse cresciuti altrove.

All’interno del vivarium sono stati rivenuti due ambienti in mattoni sesquipedali (mattoni che usavano gli antichi Romani con lato di un piede e mezzo, ndr), suddivisi a loro volta da 2 coppie di guide in legno munite di paratie che dovevano garantire la separazione delle ostriche da altre specie di molluschi.

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Oltre alle ostriche sono stati trovati altri mitili, ora oggetto di studi da parte di Irene Guarnieri del Cnr-Ismar di Venezia, istituto che da anni sta indagando sulla scomparsa dell’Ostrea Edulis dalla Laguna, avvenuta nei primi anni del Novecento.

La vasca è simile a quella scavata nella laguna di Narbonne all’interno di una grande piscina romana per allevare varie specie di pesci. In entrambi i casi le condizioni anossiche dei sedimenti, per Lio Piccolo l’argilla lagunare, hanno permesso che gli elementi lignei si conservassero molto bene. Sul fondale è stata anche riconosciuta una struttura in pali e tavole.

Altri ritrovamenti

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La gemma romana incisa ritrovata a Lio Piccolo (Ve) nel 2023

Oltre a preziose informazioni sulla vasca per i molluschi, i lavori di scavo hanno restituito una grande quantità di tessere di mosaico e frammenti di affresco che, assieme a ceramica fine e la preziosa gemma rinvenuta nel 2023, indicherebbero che vi fosse un tempo una dimora di pregio.

Da un lato della vasca infatti partono delle fondazioni in pali in quercia di dimensioni tali da far pensare all’effettiva presenza dei resti di un edificio importante. Questi saranno oggetto di scavo nei prossimi anni.

Silvia Bolognini

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Tag:  archeologia