La presidente uscente della Commissione è stata riconfermata per un secondo mandato
Dopo Ursula von del Leyen, toccherà ancora a Ursula von der Leyen il compito di guidare la Commissione europea. Oggi infatti è stata riconfermata alla commissione Ue con 401 voti favorevoli, 284 contrari 15 astenuti e 7 schede nulle. Le operazioni di voto sono durate poco più di un’ora. Questa mattina ha parlato in plenaria a Strasburgo per presentare la sua visione per i prossimi cinque anni di legislatura e chiedere il voto di conferma ai 720 eurodeputati. Le priorità della presidente sono essenzialmente tre: prosperità, sicurezza e democrazia. Ma non solo. Ci sono altri temi importanti che vanno dalle migrazioni al Green deal, dall’agricoltura all’allargamento, alla competitività.
Una delicata rielezione
A sostenere Ursula von der Leyen sono ufficialmente i gruppi del Ppe, di S&D e di Renew, ma gli esperti stimavano che, nel segreto dell’urna (lo scrutinio previsto per la votazione non è infatti pubblico) il tasso dei cosiddetti “franchi tiratori”, ovvero gli europarlamentari che non avrebbero seguito le indicazioni dei rispettivi gruppi, potessero arrivare a una quota tra il 10% e il 15%.
Per questo, il raggiungimento della soglia appariva tutt’altro che scontato. E la presidente uscente, attraverso il discorso fissato per la mattinata odierna, ha cercato di allargare la base di consenso, conducendo in porto una difficile mediazione tra interessi contrapposti. La centrista tedesca, cioè, si e rivolta alle forze più moderate sia di destra che di sinistra.
Le linee guida di Von der Leyen
Il programma di Ursula von der Leyen è stato riassunto in un documento di una trentina di pagine pubblicato poco prima dell’apertura dei lavori. Tra i punti ritenuti più significativi, una sorta di “piano-casa”, con la conferma dell’idea di nominare “un commissario le cui responsabilità includeranno le abitazioni” e l’intenzione di presentare “la prima proposta europea in assoluto per un piano per alloggi a prezzi accessibili”.
L’obiettivo dichiarato è quello di “garantire che le decisioni vengano prese oggi non danneggino le generazioni future e che vi sia una maggiore solidarietà e coinvolgimento tra persone diverse età”. “Per guidare questo lavoro – spiega il documento – nominerò un commissario le cui responsabilità comprenderanno la garanzia dell’equità intergenerazionale”. Quanto infine alle tematiche ambientali, von der Leyen afferma: “Dobbiamo mantenere la rotta sugli obiettivi delineati nel Green Deal”.
I possibili sostenitori della presidente
Al riguardo, la rieletta presidente ha aggiunge che “abbiamo bisogno di un nuovo accordo per l’industria pulita per avere industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi cento giorni del mandato”. Una posizione che sembra in linea con le voci della vigilia che indicavano come i più vicini a sposare la linea della riconferma, attraverso un allargamento anche formale della maggioranza, gli europarlamentari del gruppo ecologista Verdi/Ale.
All’interno degli stessi gruppi, però, c’era da tenere in conto anche delle diverse posizioni nazionali, la delegazione dei Verdi francesi, per esempio. Così anche nel gruppo dell’Ecr, i conservatori riformisti, se i fiamminghi e i cechi hanno già dichiarato il loro voto favorevole, i polacchi avevano già affermato che non avrebbero sostenuto la riconferma. Rimanendo all’Italia, il no di Cinquestelle e Lega e il sì del Pd.
Alberto Minazzi