Un’azienda veneta ha effettuato con successo il primo test al mondo su una tratta ferroviaria già esistente
La levitazione magnetica si basa sul concetto secondo il quale veicoli come treni e tram non si appoggiano più su ruote ma levitano su un cuscino magnetico.
Una tecnologia che guarda al futuro e alla possibilità di rivoluzionare il mondo dei trasporti, sia di merci, per le quali è già operativa, sia di persone, obiettivo da raggiungere che si è posta la veneta IronLev, con sede a Spresiano, in provincia di Treviso, in Veneto.
L’azienda hi-tech ha infatti condotto con successo il primo test al mondo di levitazione ferromagnetica passiva, quindi senza ricorrere a energia elettrica, per mantenere la levitazione, in grado di viaggiare su binari già esistenti.
Una tecnologia applicabile su larga scala
“Di levitazione magnetica si parla da tanti anni, ma nel caso del prototipo testato – spiega Adriano Girotto, presidente di IronLev – i risultati ottenuti sono promettenti. La prova effettuata su un tragitto di due km sulla tratta Adria-Mestre ha dimostrato non solo di poter sfruttare le linee ferroviarie già esistenti, ma anche vantaggi in termini di efficienza energetica, rumore e vibrazioni”.
Il prototipo che viaggia sospeso
Il prototipo di veicolo dal peso di una tonnellata e delle dimensioni di 2 metri e mezzo per 2, durante la prova ha raggiunto la velocità, volutamente limitata, di 70 km/h rivelando che la tecnologia messa a punta dall’azienda veneta può essere applicata a qualunque binario ferroviario, senza apposite strutture da realizzare ex novo o modifiche a quelle esistenti.
“L’idea che sta alla base della tecnologia brevettata IronLev – continua Adriano Girotto – si basa su semplici proprietà dei materiali ferromagnetici. A differenza della levitazione magnetica tradizionale, che fa uso di magneti superconduttori o elettromagneti alimentati a energia elettrica, questo sistema utilizza pattini magnetici permanenti che appunto interagiscono con il ferromagnetismo naturalmente presente nella composizione delle rotaie. Il veicolo rimane sospeso senza bisogno di elettricità con il vantaggio quindi che la tecnologia possa essere applicabile su larga scala, limitando i costi e la complessità tecnologica”.
L’obiettivo: la movimentazione a levitazione magnetica delle persone
“Il principio Ironlev – precisa Adriano Girotto – è quello di creare un cuscino d’aria che separi fisicamente il veicolo dalla pista con significativi vantaggi in termini di attrito, efficienza, rumore e vibrazioni. Guardando al futuro dei trasporti, come per altri settori, la parola d’ordine deve essere sostenibilità. Di conseguenza, i mezzi dovranno rispondere non solo in termini di minore e qualitativamente migliore consumo, ma anche in termini di compatibilità con l’ambiente e manutenzione ridotta del veicolo e delle infrastrutture, quindi minori spese senza trascurare la velocità negli spostamenti con costi il più possibile ridotti”.
Una sfida non da poco per la quale IronLev può rappresentare una chiave di svolta per le applicazioni di trasporto urbano.
“Fino a oggi – conclude Adriano Girotto – la tecnologia IronLev è utilizzata per la movimentazione delle merci all’interno delle aziende, sia in Italia, dove è applicata da CNH Gruppo Iveco per muovere le merci nei magazzini, sia all’estero. L’obiettivo è quello di arrivare entro un paio di anni a impiegare il sistema per il trasporto delle persone”.
L’azienda sta infatti lavorando per arrivare a testare un veicolo IronLev più grande, da 20 tonnellate che possa raggiungere una velocità di 200 km/h.
Tanti usi per la nuova tecnologia
I settori di applicazione di questa tecnologia non si limitano esclusivamente al mondo dei trasporti. Funziona sia con binari a terra, sia con configurazioni di binari sospesi.
Oltre alle applicazioni industriali e in ambito logistico, è impiegata negli ascensori per eliminare l’attrito nelle guide e in architettura per muovere grandi serramenti o pareti divisorie con minima forza manuale. Come anche può essere applicata a montagne russe, carrelli per riprese cinematografiche e o televisive, sistemi di parcheggio automatizzati e sistemi antisismici.
Silvia Bolognini