L’atleta e performer estone Jaan Roose non vince la sfida. Ma stabilisce un nuovo record
Per 2 ore, 57 minuti e 9 secondi è rimasto sospeso a 265 metri di altezza rispetto al livello del mare, camminando su una corda larga 19 millimetri.
Jaan Roose, l’atleta performer estone di 32 anni ha dato inizio stamani, alle 8.30, alla sua più importante sfida: attraversare lo Stretto di Messina.
A piedi nel cielo dalla Calabria alla Sicilia, avendo con sé solo un litro e mezzo d’acqua e una radio per comunicare con i 40 tecnici del suo staff che lo attendevano alla postazione allestita da Red Bull al pilone di Torre Faro a Messina, punto di arrivo.
Con la sua traversata da compiere con un’unica camminata a partire dal pilone di Santa Trada, sul versante calabro, mirava a superare quello che finora è il record dello slackilining, di 2710 metri, realizzato sulle Alpi francesi.
E ce l’ha fatta. Ma non a superare la sfida.
Ad appena pochi metri dalla meta, infatti, Jaan ha perso l’equilibrio, interrompendo la continuità di quella che comunque non solo è stata una grande impresa ma che, superando i 3000 metri, ha stabilito un nuovo record mondiale.
Jaan Roose è un professionista di questa disciplina di equilibrio e bilanciamento dinamico nata nel mondo dell’arrampicata sportiva.
Altre sue performances storiche lo hanno visto sfidare se stesso camminando nell’aria tra i grattacieli degli Emirati Arabi o tra una parte e l’altra delle cascate estoni.
Più “banalmente”, le sue acrobazie per far conoscere questo sport sono note in alcune grandi aziende, dove spesso tiene dei workshop per insegnare come mantenere la concentrazione sull’obiettivo, come vincere la paura e affrontare con coraggio le sfide.
Verso il nuovo record mondiale
In questa sfida tutta italiana le difficoltà non sono mancate: non solo perché si è trattato della più alta e lunga traversata mai compiuta ma anche perché, sullo Stretto di Messina, il variare delle correnti dei venti è frequente.
E pare sia stato proprio il vento a determinare la perdita di equilibrio che non gli ha consentito di arrivare alla meta senza interrompere il suo percorso.
Nella prima mezz’ora Jaan ha percorso circa 500 metri.
Nell’arco di un’ora e mezza ha superato il primo terzo del percorso.
L’intera traversata sulla slackline, così si chiama la corda in fibra sintetica di polietilene che lo sostiene, ne contava 3600.
Un’inedita prestazione fisica e mentale
Una follia?
Per certi versi sì. Lo ha ammesso lo stesso Roose che, rispondendo alle domande dei giornalisti, prima di partire, ha ammesso che su una scala da 1 a 10 questa impresa colloca la follia a 10+1.
Ma Jaan sa come vincere la paura e affrontare le sfide: sono il suo pane quotidiano.
E sullo Stretto di Messina ha camminato con grandissima concentrazione per portare a termine questa sua grande sfida che non implicava solo una grandiosa prestazione fisica ma anche mentale.
Durante le prove dei giorni scorsi, era caduto una volta: nessun timore, la sua imbragatura era legata a una seconda corda elastica tesa tra i due piloni italiani che un tempo portavano l’energia nelle due regioni e gli ha consentito di proseguire.
La stessa imbragatura era allacciata alla backup oggi, per garantire la sicurezza dell’atleta.
Nel caso in cui le cose si fossero messe male, sarebbero state attivate tutte le misure di emergenza, tra le quali l’evacuazione in elicottero.
Consuelo Terrin