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Autonomia differenziata: Mattarella ha promulgato la Legge

Autonomia differenziata: Mattarella ha promulgato la Legge
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il presidente della regione Veneto Zaia: “La promulgazione del Capo dello Stato è pietra miliare nella storia della Repubblica

Ci siamo. Con la firma del Capo dello Stato, l’autonomia differenziata diventa operativa.
A sei giorni dalla sua approvazione definitiva da parte del Parlamento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la Legge 26/06/24, in attesa ora di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, con le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Il Governatore del Veneto: “Si apre la più grande opportunità di una vera riforma per il nostro Paese”

“Siamo orgogliosi di aver lavorato a questo obiettivo e di aver raggiunto questa tappa, una pietra miliare nella storia della Repubblica – ha sottolineato il presidente della regione Veneto Luca Zaia -. L’autonomia, rivoluzione epocale dal punto di vista istituzionale, parte dal Veneto e dai 2 milioni 328 mila veneti andati a votare il 22 ottobre 2017, al referendum. Ora attenderemo la pubblicazione in Gazzetta per ripartire con le trattative rispetto alle materie previste dalla Costituzione. Con questo atto si apre la più grande opportunità di una vera riforma, l’unica possibile per il nostro Paese. E’ il momento di abbandonare le discussioni che fino a ora hanno prodotto soltanto divisione e lavorare al futuro con lo spirito dei padri costituenti che hanno pensato una Repubblica, una e indivisibile ma rispettosa e promotrice delle autonomie locali. Questa riforma – ha concluso – non mina l’unità nazionale come alcuni dicono ma sarà una grande opportunità per tutti”.

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Il presidente della regione Veneto Luca Zaia

L’iter che ha portato alla promulgazione della Legge

Un concetto, questo, ribadito anche dallo stesso  ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, che ha presentato il disegno di legge approvato anche dalla Camera (172 i sì, 99 i  no e 1 l’astensione), dopo il Senato, il 19 giugno in seguito a una vera e propria maratona notturna con una quarantina di ordini del giorno presentati al voto degli emendamenti, articolo per articolo e le diverse visioni espresse dall’opposizione, che ritiene questa legge divisiva per il Paese.
“Non è questa legge che crea l’autonomia differenziata: l’autonomia è già prevista nella nostra Costituzione – ha affermato invece il ministro Calderoli -. Può piacere o no, ma stiamo dando attuazione alla Costituzione”.

I contenuti della legge: i Lep

La legge sull’autonomia differenziata, strutturata su 11 articoli, è di fatto procedurale, attuando la riforma del 2001 del Titolo V della Carta.
Serve a definire le modalità e i contenuti delle intese che possono intercorrere tra lo Stato e le Regioni che chiedono l’attribuzione di maggiori forme di autonomia nelle 23 materie espressamente previste, tra le quali Salute, Istruzione, Ambiente, Sport, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio estero.
Per 14 materie è stata inclusa la necessità della previa determinazione dei Livelli Essenziali di Prestazione: i Lep

La garanzia dei Lep

Attraverso tali livelli, si stabiliscono cioè i criteri con cui si determina il livello di servizio minimo da garantire in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, attraverso la definizione dei costi e dei fabbisogni standard.
Sarà il Governo, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, a dover varare i necessari decreti legislativi per la determinazione dei livelli e dei relativi importi.
Stato e Regioni avranno poi 5 mesi per raggiungere gli accordi, che potranno durare fino a 10 anni ed essere rinnovati o disdetti con 12 mesi di preavviso.

Tutelare l’uguaglianza dei cittadini

La legge sull’autonomia differenziata introduce un approccio di cooperazione e solidarietà tra le regioni che si allinea ai principi di unità e uguaglianza previsti dalla Costituzione.
“Sia chiaro che questo è l’ultimo treno che passa per l’Italia – ha detto ancora il Presidente del Veneto Luca Zaia. Il modello centralista ci ha portato al disastro che viviamo: ha fallito. Se il Paese è a due velocità, se i cittadini sono costretti a fare le valigie per curarsi, se ci sono diseguaglianze, non è certo colpa dell’Autonomia, che ancora non c’è. Nessuno – ha concluso – si sogna di abbandonare il Sud: siamo come i gemelli siamesi, si vive e si muore insieme”.
Riguardo all’accusa di aver avviato una “secessione dei ricchi” ancora Zaia ha replicato che si tratta di “una narrazione irrispettosa nei confronti dei cittadini”.
Quanto ai risultati, ha terminato Zaia riferendosi per esempo alla sanità, stanno negli obiettivi.
“Tutti i cittadini italiani devono essere curati alla stessa maniera e avere la stessa aspettativa di vita – ha detto – Questa è la vera sfida anche per quelle Regioni che oggi conoscono la migrazione sanitaria”.

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