Salute +

Amianto nel talco: cosmetici a rischio cancro

Amianto nel talco: cosmetici a rischio cancro

Un tema da tempo dibattuto torna d’attualità tra denunce di donne britanniche e statunitensi, report di The Guardian e proposta di mega-risarcimento di Johnson & Johnson

Il talco, uno degli ingredienti più usati dall’industria cosmetica, può contenere amianto. E l’amianto può causare tumori, come quello pericoloso chiamato mesotelioma.
Usare prodotti cosmetici potrebbe allora essere una pratica a possibile rischio cancro.
Il sillogismo riduce la questione alle linee fondamentali e va dunque preso con le dovute cautele.
Tanto più che la scienza, sul questi temi, è alquanto divisa.
“Non ci sono prove concrete che l’uso del talco provochi il cancro”, afferma per esempio esplicitamente la Cancer Research Uk, la più grande organizzazione mondiale indipendente di ricerca sul cancro, con riferimento a quello alle ovaie.

Il caso Johnson & Johnson

Al tempo stesso, fa però riflettere il fatto che Johnson & Johnson, lo scorso 1° maggio, abbia annunciato un piano da 6,475 miliardi di dollari in 25 anni per risarcire le circa 54 mila donne che hanno presentato causa dopo essersi ammalate a causa delle tracce di amianto contenute nel borotalco del colosso farmaceutico, dopo averne interrotto le vendite in Nord America nel 2020 e nel mondo nel 2023.
E ormai sono decine, come racconta il report sul tema pubblicato da “The Guardian”, anche le donne britanniche che hanno fatto causa alle principali aziende cosmetiche per questo motivo. Una questione che è letteralmente esplosa nel 2018, dopo la pubblicazione di un’inchiesta di Reuters.

L’amianto nel talco

Il talco è un minerale costituito da magnesio, silicio e ossigeno, estratto da depositi sotterranei di argilla che spesso possono contenere anche vene di amianto. E si trova abitualmente in prodotti cosmetici in polvere o crema come mascara, rossetti, bronzer, ombretti, fard, fondotinta o shampoo secco per sfruttarne la capacità di assorbimento dell’umidità e prevenire l’agglomerazione del prodotto sulla pelle. Quando è utilizzato nei prodotti per il corpo deve essere per legge privo di amianto.

talco
Al riguardo, la Food and Drug Administration ha affermato che ciò avviene già dal 1976. E i grandi marchi che utilizzano talco nei loro cosmetici respingono ogni ipotesi di contaminazione.
Va ricordato che, fino agli anni ’70, la presenza di asbesto (il minerale contenuto nell’amianto) nel talco era ammessa.
Analizzando documenti interni di Johnson & Johnson dal 1957 in poi, i giornalisti di Reuters hanno però scoperto che da decenni l’azienda era a conoscenza della presenza di elevati livelli di sostanza cancerogena nel borotalco.
Uno studio del 2021, ha sottolineato che “prove recenti rivelano che il talco cosmetico non è mai stato privo di amianto”. E The Guardian, pur ammettendo che gli studi non hanno evidenziato un nesso causale tra talco e mesotelioma, ha però fatto notare anche che una ricerca ha sottolineato che il metodo utilizzato per l’analisi dalle industrie non consente di rilevare livelli inferiori allo 0,5%. “Non contiene amianto rilevabile non è la stessa cosa di senza amianto”, si sottolinea quindi.

I cosmetici e il mesotelioma

Il risarcimento proposto da Johnson & Johnson, così come le riflessioni di Cancer Research Uk, riguarda i casi di tumore alle ovaie legati all’uso del borotalco in polvere.
Le storie raccontate nel rapporto di The Guardian si incentrano invece sui prodotti cosmetici e su un altro tipo di cancro: il mesotelioma, che si sviluppa quando le fibre di amianto si depositano nella pleura, che riveste i nostri polmoni, o nel peritoneo, cioè la membrana che riveste l’addome.
Il mesotelioma è una forma di cancro molto aggressiva, che rischia di essere incurabile quando colpisce polmone, stomaco o cuore. Nel caso di Hannah Fletcher, che si è salvata da un mesotelioma peritoneale, ma dopo la rimozione di milza, cistifellea, utero e appendice, la biopsia ha rivelato nel peritoneo la presenza di talco e fibre di amianto, che sono state ricondotte, come spiega The Guardian, al talco e alla cipria usati da bambina e al successivo eccessivo utilizzo di fondotinta e ombretto.

Viene quindi citata una ricerca del 2023, che ha presentato i casi di 166 persone affette da mesotelioma, tutte esposte a talco cosmetico.
Uno dei problemi dell’amianto come agente cancerogeno è il lungo periodo di latenza, con la diagnosi che può arrivare anche oltre 20 anni dopo l’esposizione. E nemmeno i marchi vegani si possono dire al sicuro dall’uso di talco. L’unica soluzione, che hanno iniziato a intraprendere alcune aziende cosmetiche, è dunque la sua sostituzione tra gli ingredienti con l’amido di mais.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  cancro, cosmetici