Le anticipazioni del direttore artistico Carlo Conti sull’edizione 2025: “Meno canzoni in gara, finiremo prima”
Una delle caratteristiche delle ultime 5 edizioni del Festival di Sanremo, condotte e organizzate come direttore artistico da Amadeus, sono state senza dubbio le “serate-fiume”.
L’aumento del numero dei cantanti e dei gruppi partecipanti, legato anche all’eliminazione delle tradizionali categorie dei “Big” e delle “Nuove proposte” per puntare su un’unica gara onnicomprensiva in cui si confrontavano nomi noti ed emergenti, è stato uno dei motivi della chiusura della diretta a notte abbondantemente inoltrata e la conseguente eliminazione del “Dopofestival”, che sarebbe andato in onda praticamente all’alba.
Sanremo 2025: di nuovo due gare
Archiviata definitivamente la parentesi che ha avuto il merito di rilanciare seguito e ascolti della principale kermesse musicale italiana, con il ritorno alla direzione di Sanremo di Carlo Conti, per l’edizione 2025 si tornerà al passato.
È stato lo stesso conduttore toscano, intervenendo nella trasmissione “Tg1 Mattina Estate”, ad anticipare alcune di quelle che ha definito “piccole modifiche” al regolamento della gara.
“Una cosa che vi posso dire – ha annunciato – è che ci sarà comunque la suddivisione tra le Nuove proposte e i Big. Quindi le Nuove proposte non andranno ad aumentare il numero dei Big, non faranno la gara insieme ai Big, ma avranno la loro gara. Saranno ovviamente meno le canzoni in gara e ci sarà un vincitore delle Nuove proposte, mentre i Big faranno la loro corsa. E resta la serata cover con il suo vincitore”.
Ritorna il Dopofestival
Nessun passo indietro, invece, per quel che riguarda una possibile reintroduzione delle eliminazioni nelle prime serate.
“Le eliminazioni ormai sono passate”, ha commentato Conti, confermando che i partecipanti proseguiranno dalla prima all’ultima serata.
Riducendo il numero degli ammessi, però, non si dovrebbero avere problemi di trasmissioni troppo lunghe.
“Finirò prima e torna il dopofestival” è stato l’altro annuncio del direttore artistico.
La discontinuità, comunque, sarà relativa. “Lavoro – ha sottolineato il presentatore – sull’ottimo lavoro fatto da Baglioni nei suoi 2 anni e i cinque straordinari di Amadeus che hanno fatto crescere a dismisura il festival di Sanremo”.
L’appello a Vasco Rossi
Un’eredità che spinge Carlo Conti ad ammettere “Sento molto la responsabilità della scelta delle canzoni”, sottolineando che già le prime proposte di partecipazione stanno iniziando ad arrivare, anche se l’ascolto vero e proprio avverrà tra fine agosto e inizio settembre.
“Le canzoni sono la vera cosa importante del Festival di Sanremo. Il resto è contorno”, ha tenuto a precisare, escludendo anche una co-conduzione con gli storici amici Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni (“No, sarebbe banale. Magari mi telefonano”) e rivelando il suo sogno: “Aprire con Vasco Rossi che canta “Albachiara: Vasco, pensaci…”.
Alberto Minazzi