Lo studio dell’assirologo Worthington: riprodotte le costellazioni con nomi che richiamano quello del sovrano Sargon II
Leone, aquila, toro, fico e aratro.
Simboli che si ripetono, nei ritrovamenti archeologici della città assira di Dur-Sarrukin, costruita 2.700 anni fa.
Raffigurazioni alle quali, dopo un lungo dibattito che ha preso il via già alla fine del XIX secolo, è stato dato ora un significato.
Secondo l’assirologo Martin Worthington del Trinity College di Dublino, il cui studio è stato pubblicato sul Bulletin of the American Society of Overseas Research, i 5 simboli rappresentano altrettante costellazioni che conterrebbero, nei loro nomi, i suoni nel nome del sovrano Sargon II, che fece edificare la città, nuova capitale del regno, a partire dal 717 avanti Cristo.
Anche la forma abbreviata (leone, fico e aratro) potrebbe secondo la tesi indicare una forma abbreviata del nome del re o una rappresentazione più stilizzata.
Anche basandosi sulle somiglianze emerse dal confronto con i geroglifici egizi, la teoria che i simboli potessero riferirsi al sovrano era già stata avanzata da precedenti studiosi. Per arrivare al risultato attuale, Worthington ha studiato approfonditamente i testi cuneiformi e le iscrizioni presenti nei templi, combinandoli con un’analisi delle tradizioni astronomiche e religiose degli Assiri. Alcune delle costellazioni cui fa riferimento lo studio sono ancor oggi visibili e sono associate alle divinità mesopotamiche Anu, dio del cielo, ed Enlil, dio del vento e delle tempeste.
“L’effetto – ha spiegato Worthington – è quello di collocare il nome di Sargon nei cieli per tutta l’eternità”, dimostrando come le conoscenze astrali degli Assiri fossero integrate nelle pratiche religiose e politiche. La scoperta apre dunque a una nuova prospettiva di analisi della scrittura e della simbologia assira, sulla base dell’idea che segni e simboli venissero usati sia per comunicare che per immortalare le figure sociali più importanti, e fornire nuove chiavi di lettura per la comprensione di storia e cultura di quel popolo.