Il filmato del primo volo realizzato in Italia con l’innovativo apparecchio ecologico presentato nel corso di Space Meetings 2024
Consegnare medicinali (e, in prospettiva, anche ogni altro tipo di merce) in tempo rapido e superando le eventuali difficoltà attraverso l’utilizzo di un drone radiocomandato.
Il tutto riducendo al minimo l’impatto ambientale grazie alla propulsione garantita al velivolo dall’idrogeno “verde”, cioè ottenuto da una produzione a zero emissioni.
Un futuro ideale che in Veneto è già oggi realtà.
Lo testimonia il video, realizzato nel corso del test effettuato a Venezia, primo volo con un drone a idrogeno in Italia, e proiettato nell’ambito dell’evento internazionale “Space Meetings Veneto 2024”, dopo la firma dell’accordo di collaborazione della Regione con Enac e Save proprio in materia di mobilità aerea avanzata.
Il drone a idrogeno verde: obiettivo 2025
Le tecnologie che consentono il trasporto di materiali a bordo di velivoli senza personale a bordo sono in continua evoluzione e appaiono destinate ad assumere sempre più importanza nell’ambito della movimentazione dei carichi. E l’orizzonte temporale per il concreto avvio di questo tipo di servizi potrebbe essere ancor più breve di quanto si possa prevedere.
L’obiettivo dichiarato dai realizzatori del test veneziano, ovvero Save, il gruppo che gestisce l’aeroporto veneziano “Marco Polo” di Tessera e quelli di Treviso e Verona, e H2C, società attiva nel settore delle infrastrutture energetiche, è infatti quello di rendere disponibile sul territorio l’innovativo sistema “green”, che unisce le elevate prestazioni alla massima funzionalità, già dal 2025, una volta completate le necessarie verifiche tecniche amministrative.
Il drone a idrogeno verde per il trasporto di merci, impiegato nel test per trasportare all’Ospedale di Mestre il materiale biomedicale consegnato da un’idroambulanza al comandante del velivolo, è in grado di trasportare 5 kg di merci fino a 100 km, a un massimo di 55 km/h, con un consumo di appena 340 grammi di idrogeno a pieno carico. Tra i vantaggi ecologici, l’abbattimento delle emissioni di CO2. Tra quelli logistici, la riduzione a 2′ dei tempi di rifornimento.
Mobilità aerea avanzata: l’accordo veneto per lo sviluppo
Il drone a idrogeno verde è solo uno degli esempi delle potenzialità che mira a facilitare l’accordo per lo sviluppo della mobilità aerea avanzata in Veneto appena sottoscritto.
Attraverso la partnership si cercherà infatti di gettare le basi della mobilità aerea del futuro in Veneto, partendo prima di tutto dalle specifiche esigenze del territorio, producendo una ricognizione dettagliata e tecnica dei fabbisogni di spostamento, attuali e potenziali, di merci e passeggeri.
Lo strumento dovrà inoltre essere in linea con le politiche del Piano Strategico Nazionale per l’Advanced Air Mobility e con gli strumenti di programmazione del sistema aeroportuale nazionale ed europeo.
Nell’anno e mezzo di collaborazione già definito, anche in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, i firmatari lavoreranno insieme per definire, realizzare e rendere operative tutte le attività necessarie all’implementazione, tra gli aeroporti veneti e tra i punti nevralgici come le strutture sanitarie, di nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture anche attraverso l’utilizzo dei droni.
Le prospettive: il Veneto guarda agli “air taxi” green
“Compiamo – ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia – un ulteriore passo avanti in tema di mobilità aerea avanzata. Il nuovo concetto introduce una terza dimensione di mobilità urbana alternativa a quella terrestre e vede il Veneto, prima regione in Italia, approvare un protocollo per lo sviluppo di nuove tecnologie per il trasporto di merci e, in futuro, anche di persone, nella fascia di spazio aereo fino a 1000 piedi di altezza, a oggi ancora non regolamentata”.
Tra gli obiettivi dichiarati da Zaia, c’è infatti anche l’introduzione, nel prossimo futuro, di “air taxi” green, “in particolare in caso di emergenze sanitarie, con notevoli vantaggi in termini di intermodalità con l’attuale rete di trasporti”. “Vogliamo migliorare – prosegue il presidente – l’accessibilità e la mobilità delle nostre città e del territorio, la qualità dell’ambiente, i servizi per i cittadini”.
“Nel nuovo Masterplan al 2037 dell’aeroporto di Venezia – ha aggiunto il presidente del Gruppo Save, Enrico Marchi – abbiamo previsto la realizzazione di 2 vertiporti, che prevediamo di realizzare a partire dal 2026”. “L’introduzione di droni per il trasporto di persone e merci – ha concluso il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma – è un obiettivo sempre più vicino. L’avanzamento tecnologico e il know-how raggiunti dal comparto avio stanno favorendo lo sviluppo di un sistema integrato che dal modello Veneto si estenderà a livello nazionale”.
Alberto Minazzi