Dal 10 maggio al 1 settembre, presso il Centro Culturale A. Bafile. L’esposizione racconterà l’evoluzione di questo linguaggio artistico attraverso i suoi principali protagonisti
Lascia nel tempo tracce indelebili del suo passaggio sui muri di tutto il mondo.
La Street Art è un’espressione artistica realizzata prevalentemente su edifici pubblici, piazze, strade o palazzi magari come segno per denunciare un’ingiustizia o raccontare una storia.
Oppure semplicemente per rendere più bello uno spazio cittadino.
E’ appunto l’Arte di Strada, evoluzione del Graffitismo con il quale condivide il contesto urbano come luogo d’azione e i mezzi espressivi utilizzati per comunicare: bombolette spray, colori acrilici, poster, stencil stickers, aerografi e normografi.
A quest’arte è dedicata la mostra “Basquiat, Haring, Banksy: the international and mysterious world of Street Art” che prende il via il 10 maggio e sarà visitabile fino al 1 settembre nel Centro Culturale A. Bafile nel veneziano, a Caorle.
La creatività contemporanea in oltre 70 opere
Se è vero che da sempre varie forme d’arte non autorizzate hanno caratterizzato i muri e gli spazi delle città, da circa tre decenni questi segni espressivi sono cresciuti numericamente dando vita a qualcosa di nuovo, un fenomeno socio-culturale con una rilevanza unica sul panorama della creatività contemporanea.
Nei primi anni del 2000, per fare un nome su tutti, Banksy, considerato oggi uno dei maggiori esponenti della Street Art, ha estrapolato e diffuso più di chiunque altro il concetto di arte in luogo pubblico per comunicare tematiche sociali quali la necessità di libertà di espressione, il pacifismo, la brutalità della repressione poliziesca, il rispetto della libertà sessuale e di coscienza. I suoi interventi sono diventati subito fenomeni virali e mediatici anche grazie alla diffusione di cellulari con videocamere e il sempre più facile accesso a internet.
I protagonisti più di spicco di questo linguaggio espressivo ( con Banksy, per esempio, Jean Michel Basquiat, Keith Haring, Delta 2 e Arte Frontiera, Dolk, Stelios Faitakis, John Fekner, KayOne, Nasty, Slog 175, Sten e Lex, Swoon, Mr. Wany, Taky 183) raccontano attraverso le loro opere l’evoluzione della Street Art dagli anni ’70 a oggi.
Il percorso espositivo
L’esposizione si sviluppa attraverso oltre 70 opere provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
Il percorso della mostra, curata da Matteo Vanzan, alterna lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster e memorabilia.
Si possono anche scoprire e ammirare una selezione di disegni preparatori forniti direttamente dagli artisti selezionati dopo oltre due anni di ricerca e concessi in via esclusiva al Comune di Caorle con l’obiettivo di indagare la Street Art dalla sua nascita fino ai giorni nostri comprendendone le evoluzioni e i significati.
Come spiega Vanzan, l’esposizione è strutturata proprio per essere un’indagine scientifica, oltre che artistica, sul fenomeno generazionale della Street Art partendo dalla nascita del Graffitismo nella New York di fine anni Sessanta per arrivare ai nuovi protagonisti contemporanei.
“Il visitatore – sottolinea Vanzan – si trova così davanti a una serie di interrogativi che parlano di una sottocultura indomabile, affascinante, e per molti versi ancora misteriosa per poi emergere all’improvviso dall’underground e riversarsi nei canali mainstream, grazie in particolare agli artisti Basquiat, Haring e Banksy che sono solamente la punta di un iceberg ben più profondo. Un’arte senza confini che si estende in ogni angolo del pianeta e raccoglie le voci di un’umanità in continua urgenza espressiva”.
La Street Art in Italia, un linguaggio universale
Quella che oggi definiamo come Street Art Moderna ha origine nel boom del graffitismo tra gli anni ’60 e ’70 a New York che ha avuto la sua massima espansione con l’avvento dello spray negli anni ’80, in particolare nel Bronx. Nel cuore della grande mela erano attivi artisti come John Fekner e Richard Hambleton, ma sono gli artisti Keith Haring e Jean Michel Basquiat a dare il via all’ascesa come ambasciatori di un movimento diventato universale.
Le opere di questi due artisti, che iniziarono a disegnare sui muri delle stazioni della metropolitana a Manhattam, sono successivamente arrivate nelle gallerie e istituzioni museali di tutto il mondo come simbolo di un nuovo linguaggio espressivo. Haring è considerato il padre della Street Art e i suoi lavori sono il simbolo della cultura pop, caratterizzati da omini stilizzati, in movimento e coloratissimi. In Italia l’Arte di Strada ha raggiunto una notorietà europea dai primi anni Duemila con il nascere di tre scuole a Milano, Bologna e Roma. Tra i suoi protagonisti, Blu con le sue bizzarre creature che esprimono il malessere e le angosce dell’uomo di oggi e Alice Pasquini. La street artist romana ha al centro dei suoi lavori le emozioni umane ed è attiva in tutte le più grandi città d’Europa e del mondo.
Silvia Bolognini