In Italia, 213 malati notificati dall’Iss nei primi 3 mesi del 2024. Pregliasco: “Malattia contagiosissima, bisogna riprendere a vaccinare” per tutelare soprattutto i neonati
Già a gennaio, l’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva lanciato l’allarme. Perché, nei primi 10 mesi del 2023, in Europa erano stati segnalati oltre 30 mila casi di morbillo da 40 dei 53 Paesi membri della regione, con un aumento di oltre 30 volte rispetto ai 941 segnalati in tutto il 2022.
E già in quell’anno c’era preoccupazione a fronte dei 9 milioni di casi, con oltre 136 mila morti, registrati in tutto il Mondo.
L’Oms aveva previsto anche la prosecuzione della tendenza di accelerazione della diffusione della malattia, “se non verranno adottate misure urgenti”.
A 60 anni dall’autorizzazione del primo vaccino contro il morbillo, la copertura è infatti in calo. Tra il 2020 e il 2022, sono più di 1,8 milioni i neonati europei che non hanno ricevuto la vaccinazione, facendo scendere il totale dei vaccinati con la prima dose dal 96% del 2019 al 93% del 2022.
Previsione che, adesso, trova purtroppo conferma nei numeri diffusi dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie Ecdc in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione. E gli esperti invitano a non sottovalutare il problema.
“Oltre all’attenzione nei contatti sociali, la risposta contro il morbillo si chiama vaccinazione”, afferma Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università di Milano e direttore sanitario del Galeazzi-Sant’Ambrogio.
I dati sul morbillo in Europa
“Il numero di casi di morbillo – afferma l’Ecdc – ha iniziato ad aumentare nel 2023 e questa tendenza è continuata in diversi Stati membri dell’Unione Europea. Tra marzo 2023 e fine febbraio 2024 sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo, con almeno 5 decessi. Il rischio più elevato è tra i bambini minori di 1 anno, che sono troppo piccoli per essere vaccinati”.
Per la protezione dei più piccoli, serve allora l’immunità di comunità.
Anche “la vaccinazione durante la gravidanza può proteggere i bambini”, spiega il Centro. Per interrompere la trasmissione del morbillo, comunque, serve soprattutto che almeno il 95% della popolazione sia vaccinata con 2 dosi. Tra le conseguenze della frenata degli ultimi 3 anni su questo fronte in Europa si è registrato dunque “un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022”.
Lo afferma la dichiarazione congiunta del direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, dalla commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, e dalla direttrice dell’Unicef per l’Europa, Regina De Dominicis. La diffusione delle vaccinazioni è del resto uno degli obiettivi del programma esteso di immunizzazione.
Introdotto 50 anni fa, ha permesso di portare dal 5% del 1974 all’attuale 85% mondiale e 94% europeo la vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.
Pregliasco: “Risollevare col vaccino il livello dell’immunità di gregge”
A condividere la preoccupazione per questa recrudescenza del morbillo e le idee sulle possibili soluzioni di contrasto sono anche gli esperti italiani. E se Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive del San Martino di Genova, teme che, a cavallo dell’estate, il livello di diffusione della malattia possa raggiungere numeri ancor più elevati, Fabrizio Pregliasco si concentra sull’analisi del fenomeno, proprio al fine di individuare la miglior strategia di contrasto.
“Il morbillo – premette – è, in assenza di vaccinazione, una delle malattie più contagiose, con il famoso “R con 0” (il numero medio di infezioni secondarie potenziali derivanti da un individuo, ndr) tra 15 e 17, superato solo dalle ultime varianti Omicron del Covid. Ecco perché, in epoca pre-vaccinale, il morbillo lo abbiamo fatto quasi tutti. Una malattia che può sembrare banale, ma c’è anche chi ne è morto o ha riportato danni neurologici pesanti, come le encefaliti”.
Se il morbillo si sta riaffacciando, per il docente di Igiene, è allora per “l’abbassamento dell’immunità di gregge”. “Proprio per le difficoltà organizzative legate al Covid – ricorda – c’è stata una sorta di sospensione della vaccinazione contro il morbillo, con oltretutto le persone che hanno pensato a immunizzarsi prima di tutto contro il Sars-Cov-2. Di qui il calo della copertura vaccinale contro il morbillo, fino a quel momento ottima, e che bisogna adesso risollevare. Ricordando, tra l’altro, che, anche se qualcuno ancora ci crede, le polemiche degli anni ’90 sul rischio autismo legato al vaccino anti-morbillo sono state ormai completamente sconfessate”.
Morbillo: l’ultimo aggiornamento italiano
L’Istituto Superiore di Sanità dedica a morbillo e rosolia un costante aggiornamento, l’ultimo dei quali fa il punto della situazione al 31 marzo 2024, con i casi notificati nei primi 3 mesi dell’anno. Questi sono stati in totale 213, di cui 34 casi a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. L’85% dei casi segnalati, prosegue il report, è stato confermato in laboratorio e l’88% era non vaccinato al momento del contagio. Sono 18, l’8,4% del totale, i casi importati.
Più di un terzo dei casi, esattamente il 68% (146 su 213), arriva da 3 regioni: Lazio, Sicilia e Toscana. Quanto all’età, la media è pari a 31 anni, anche se l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni, tra cui 11 casi con meno di un anno di età.
In 56 casi, il 26,3%, si è verificata almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato.
Lo stesso Iss ricorda che “il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta causata da un virus a Rna del genere Morbillivirus, di cui esiste un unico sierotipo. Il morbillo è diffuso in tutto il mondo e l’uomo è l’unico ospite naturale.
Grazie alla vaccinazione, si è verificata una significativa riduzione dell’incidenza del morbillo nel mondo. Tuttavia, la malattia rimane un’importante causa di morbilità e mortalità: si stima che nel 2022 siano morte di morbillo 136.200 persone, per lo più bambini di età inferiore ai 5 anni”.
Alberto Minazzi