Assoutenti stima per le festività del 25 aprile e 1 maggio un aggravio complessivo di 780 milioni con sensibili aumenti in tutto il comparto turistico e dei trasporti
Miei “cari” ponti. E’ proprio il caso di dirlo, perché se da un lato il 2024 favorisce in diversi momenti dell’anno i lavoratori che con pochi giorni di ferie possono fare vacanze di qualche giorno, dall’altro la stangata è dietro l’angolo.
Valigie alla mano, sono in molti ad attendere le festività del 25 aprile e del 1 maggio per concedersi un po’ di relax, nonostante le previsioni meteo non siano tra le migliori, lontano dalla routine quotidiana. Quest’anno però, secondo la stima di Assoutenti, chi deciderà di farlo dovrà fare i conti con i rincari che riguardano tutti i settori, dalle strutture ricettive ai treni e agli aerei. Inflazione e instabilità geopolitica del momento non hanno in ogni caso scoraggiato le partenze.
Fare vacanza costa di più, dagli alloggi ai trasporti
Secondo Assoutenti, lo scorso anno sono stati 17,1 milioni gli italiani che hanno approfittato dei “ponti” di primavera per concedersi una vacanza.
Spostamenti che hanno alimentato un business da 7,4 miliardi di euro.
Dati positivi, che saranno replicati quest’anno ma che peseranno il 10,5% in più, in termini di spesa, sulle le tasche delle famiglie.
Così, per qualche giorno di stacco in occasione delle festività del 25 aprile e 1 maggio, i conti diventano più salati per un aggravio totale di spesa di 780 milioni di euro sul 2023.
Che cosa costa di più? Gli aumenti riguardano i “pacchetti vacanza”, che hanno registrato nell’ultimo mese un incremento dell’8,2% su base annua, ma non solo.
Gli alberghi hanno infatti ritoccato le tariffe del +6,9% e le altre strutture ricettive come b&b e case vacanza del +8,4% su base annua.
Non va meglio per quanto riguarda i trasporti, soprattutto per chi si deve o sceglie di spostarsi in aereo.
Rispetto al 2023, i voli nazionali costano il 19,1% in più; quelli europei il 16,5% e i voli internazionali il 7,3% in più. Anche muoversi in treno costa l’8% in più, il 4% per autobus e pullman.
In rialzo prezzi della benzina, pedaggi e ristoranti
Brutte notizie anche se avete deciso di spostarvi in auto.
Non mancano i rialzi dei carburanti.
I prezzi alla pompa di benzina e gasolio continuano a salire al punto che la verde è aumentata dell’8,3% da inizio dell’anno con un pieno che costa circa 7,5 euro in più.
Rincari sono registrati anche sui parcheggi con +2,4% e sui pedaggi autostradali con +1,9%.
In rialzo anche le attrazioni, con il costo per l’ingresso ai parchi divertimento aumentato del 4% rispetto allo scorso anno, mentre musei e monumenti storici costano il 3,7% in più.
Per quanto riguarda il cibo, i ristoranti registrano prezzi in salita del 3,8%, i bar del 3,2%, le gelaterie del 3,9% e i fast food del 3,8%.
Gli aumenti generali sono stati causati, rileva Assoutenti, dall’instabilità geopolitica e dall’inflazione che assieme sono arrivate a far crescere i prezzi del comparto turistico del 18% nell’ultimo anno. L’incremento dei costi ha fatto di conseguenza registrare un calo, seppure lieve solo del 2,8%, delle richieste di vacanze durante i ponti.