Dal 20 al 22 maggio, un evento speciale nelle sale ricorda il cartone animato basato su un anime giapponese che conquistò i bambini nel 1979
La piccola “rivoluzione” dei cartoni animati televisivi importati nel nostro Paese dal Giappone era già iniziata da qualche anno. Tra i vari Goldrake (da considerare l’apripista, visto che il primo episodio andò in onda su Rai Due il 4 aprile 1978), Mazinga e Jeeg, i protagonisti delle storie della tv dei ragazzi di fine anni Settanta dello scorso secolo fino a quel momento erano però quasi esclusivamente robot.
Pur basandosi sempre su un “manga” (fumetto) e un successivo “anime” (le animazioni di storie disegnate) del Sol Levante, e pur avendo un’ambientazione futuristica e fantascientifica (lo spazio della fine del terzo millennio), quella che sbarcò in Italia il 9 aprile 1979 fu una serie diversa.
Non a caso accolto inizialmente con un po’ di scetticismo, “Capitan Harlock” raggiunse però un successo tale che ancor oggi, soprattutto chi ha passato da poco la cinquantina, ne conserva un vivido ricordo.
È principalmente a loro (ma anche alle nuove generazioni, tra cui sono numerosi gli appassionati di serie giapponesi) che si rivolge l’“operazione-nostalgia” del 20, 21 e 22 maggio prossimi.
Un evento speciale, inserito nel progetto della “Stagione degli Anime al Cinema” di Nexo Digital (che proseguirà il 24, 25 e 26 giugno con Lupin III), che offrirà l’occasione di riscoprire nelle sale il personaggio creato sulla carta nel 1977 da Leiji Matsumoto, disegnatore nipponico scomparso poco più di un anno fa a 85 anni.
Nell’occasione sarà riproposto il film in computer grafica “Capitan Harlock – L’arcadia della mia giovinezza”, realizzato nel 2013, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia di quell’anno e poi arrivato con relativa fortuna nelle sale nostrane a inizio 2014.
Una storia, ambientata nell’universo del 2977, in cui l’incrociatore “Arcadia”, comandato da Capitan Harlock, è l’ultima speranza per liberare l’umanità dal dittatoriale governo della Coalizione Gaia.
Per molti, il pirata resta comunque quello dei 42 episodi della serie televisiva, realizzata a colori nel 1978 in Giappone e così trasmessa anche in Italia, nonostante fossero ancora molte le nostre case in cui l’apparecchio trasmetteva sole immagini in bianco e nero.
Se il 45° anniversario del primo episodio cade oggi, 9 aprile, il vero salto in avanti verso il successo del cartone animato avvenne dopo qualche mese, a settembre 1979, con le repliche degli episodi all’interno della “Tv dei ragazzi”.
Un successo di pubblico trascinato anche dall’azzeccata sigla scritta da Luigi Albertelli e arrangiata da Vince Tempera, quest’ultimo anche componente del gruppo “La Banda dei Bucanieri” di cui faceva parte anche un poco più che 25 enne Fabio Concato. Il disco a 45 giri esordì addirittura direttamente al primo posto della Hit Parade di allora e vi rimase per 10 settimane, risultando a fine anno al 28° posto per vendite nell’arco dei 12 mesi.
Alberto Minazzi