I dati dell’istituto Superiore di Sanità rivelano che quasi 9 contagiati su 10 non erano vaccinati, in Lazio l’incidenza più alta
Ritorna il morbillo in Italia. Nell’ultimo mese di marzo si sono contati 86 casi che, aggiunti a quelli di gennaio e di febbraio, portano le segnalazioni di morbillo in Italia a un totale di 213.
L’85% di queste, 181, sono state confermate in laboratorio e l’8,4% sono casi importanti.
E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’ISS su morbillo e rosolia (per quest’ultima nessun caso finora rilevato) segnalati al sistema di sorveglianza dal 1 gennaio al 31 marzo 2024.
Numeri significativi per i quali il primario di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti lancia l’allarme. Come spiega all’agenzia Adnkronos Salute, i dati confermano che quest’anno è scattata l’epidemia che avrà il suo picco a cavallo dell’estate. La popolazione colpita non è vaccinata o con una sola dose e rientra nella fascia d’età tra 15 e 40 anni, la stessa che già nel 2023 era stata messa in evidenza dal report Ecdc centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che ne aveva registrati 30 mila casi.
Una malattia da non sottovalutare, casi in 15 regioni
Come ribadisce lo stesso Bassetti, il morbillo non è una malattia tranquilla e gestibile e se si prende in età adulta può essere grave e dare complicazioni. Per questo la vaccinazione è un importante strumento di protezione che deve essere messo in campo dal Servizio sanitario nazionale con adeguate campagne che spingano a salvaguardare la propria salute.
L’incidenza nazionale del morbillo nei primi tre mesi del 2024 è stata pari a 14,5 casi per milione di abitanti e il 68% dei contagi, vale a dire 146 su 213 si è verificato in tre regioni sulle 15 nelle quali è stata segnalata la malattia: il Lazio, che riporta l’incidenza più alta con 44,9/milione, la Sicilia e la Toscana.
Anche bambini con meno di un anno
Per quanto riguarda l’età media è di 31 anni, con incidenza più elevata nella fascia da 0 a 4 con 63,3 casi per milione di abitanti, seguita da quella 15 -39 con 28,3 casi per milione. Tuttavia sono stati segnalati 11 casi in bambini con meno di un anno di età.
E’ anche emerso che in 165 casi su 213 le persone non erano vaccinate al momento del contagio, 11 solo con una dose e che 11 dei casi segnalati sono operatori sanitari di cui 6 non vaccinati. Per il 26,3% è stata riportata almeno una complicanza.
I sintomi e le potenziali gravi conseguenze:cecità e encefaliti fatali
I primi sintomi si presentano dopo un’incubazione che varia tra 7 e 18 giorni e sono simili a quelli di un raffreddore.
Quindi tosse, rinite e congiuntivite con malessere e febbre che va in crescita fino anche a 39 gradi e superare anche i 40.
Dopo 3, al massimo 5 giorni, si sviluppano, prima su orecchie e collo e poi altre parti del corpo, delle macchie rosse pruriginose.
Non esiste una specifica cura per questa malattia infettiva se non antipiretici per la febbre e antibiotici per le complicanze batteriche. In particolare negli adulti il morbillo può arrivare a provocare cecità dovuta a neurite ottica e forme gravi di polmonite e/o encefalite potenzialmente fatali.
Il quadro dell’istituto Superiore di Sanità, come hanno precisato ad Adnkronos Salute oltre a Bassetti anche il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco e l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, sottolinea ancora una volta l’importanza della vaccinazione quale importante strumento di protezione. Considerato che il morbillo ha un indice di trasmissibilità RO molto alto, ogni caso ne può generare 13 -15 e poiché il contagio avviene attraverso il respiro il vaccino è fondamentale in particolare per i soggetti più esposti tra gli adulti come insegnanti e operatori sanitari e nei più giovani andando a recuperare le seconde dosi mancate.
Silvia Bolognini