Aumentano le aggressioni a medici e infermieri, gli ultimi episodi a Napoli e Genova
La cronaca quotidiana rivela che sono in crescita le aggressioni a medici e dirigenti sanitari.
Gli ultimi tre episodi in ordine di tempo si sono verificati due nel capoluogo campano che portano a 11 il totale delle violenze da inizio anno nel territorio delle Asl Napoli 1 e Napoli 2 e una in Liguria, all’ospedale Galliera di Genova.
Secondo un’indagine svolta dal principale sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, l’81% del campione che è stato sottoposto a un questionario ha riferito di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali nelle percentuali rispettive del 23% e del 77%.
Il 75% ha invece assistito personalmente ad aggressioni a colleghi.
In oltre la metà dei casi le violenze sono state compiute dal paziente, 51,3%, del 42,3% degli eventi sono responsabili i parenti, soprattutto in Pronto Soccorso.
Quasi tutte le situazioni hanno richiesto l’intervento delle forze dell’Ordine. Il dato allarmante è però che il 69% dei sanitari non denuncia quanto accade arrendendosi per il carico emotivo e di tempo di una denuncia che li esporrebbe a spese legali, udienze in tribunale e magari ulteriori minacce.
Alla luce di un quadro preoccupante, che nell’ultimo periodo lo sta diventando sempre di più, il 12 marzo di ogni anno si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
In questa occasione, come spiega il Ministero della Salute, alle amministrazioni pubbliche anche in coordinamento con gli enti e gli organismi interessati, spetta il comito di organizzare iniziative di comunicazione per promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.
La Giornata è prevista dalla legge 14 agosto 2020, n.113 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie” e si celebra nella stessa data della Giornata europea promossa dal Consiglio degli ordini dei medici europei CEOM.