L’avvincente giallo veneto di Riccardo Seccarello
“Odio il martedì” (Laurana editore, Milano, 2024), romanzo d’esordio di Riccardo Seccarello, è costruito come un meccanismo a orologeria.
Presenta i tempi e i ritmi di un giallo doc, condito di elementi originali, in primis l’ambientazione nelle colline del Prosecco, vino bianco frizzante che ha reso famosa la città veneta di Treviso nel mondo.
Seccarello rivisita questi luoghi reinventandoli, così, accanto a Colleverde, il luogo in cui è ambientato il racconto, nascono i sette colli del Prosecco: “Collescuro, (dove non batteva mai il sole), Colventoso (quando tirava vento sembrava di stare a Trieste in una giornata di bora), Collestorto, e così via.
Il protagonista: il maresciallo Nino Visentini
Protagonista non è un commissario, ma un carabiniere che rende onore all’Arma: Nino Visentini, 43 anni, è un maresciallo che incarna tutte le doti dell’eroe positivo e dell’investigatore ineccepibile, non fosse che per un solo peccato – gli piacciono (e tanto) le donne (che lo ricambiano cadendogli ai piedi).
Visentini abita e opera in una caserma che è come una famiglia, tratteggiata con precisione e indulgenza dall’autore.
Un giallo DOC ispirato dalla passione per Simenon
La narrazione di Seccarello si snoda per quasi trecento pagine in un crescendo sempre più avvincente di colpi di scena apparenti o reali.
Una scrittura sobria e scarna, la sua, che a tratti diventa tagliente come un coltello, in grado di penetrare nella mente lettore che può così percepire da sé la profonda banalità del male che ogni giorno sta intorno a noi e talvolta, in svariate forme, è assopito anche nelle persone insospettabili o, per contro, si agita senza freno in chi ha il destino segnato in partenza.
Finalista al Premio Giallo Festival, “Odio il martedì” è un romanzo che si iscrive bene nel genere.
Non a caso Seccarello è fervente lettore e cultore di Georges Simenon, lo scrittore francese che ha inventato la serie (di successo internazionale) che racconta le investigazioni del commissario Maigret. Di svariati racconti gialli Seccarello si è nutrito negli anni fino ad assorbire completamente le regole del genere.
Le indagini per l’omicidio di una giovane farmacista
Al centro della narrazione, l’inspiegabile omicidio, che scuote Colleverde, della giovane farmacista Cristina Rizzo.
Le indagini, seppur meticolose, sembrano immerse nella più impenetrabile nebbia della val padana.
Gli inquirenti non riescono a trovare le prove decisive. Solo indizi e sospetti, spesso fuorvianti.
A margine dell’omicidio, anche una serie di (falsi) furti a danno delle abitazioni di alcuni (apparentemente tranquilli) abitanti di Colleverde che sembrano non avere nulla in comune tra loro.
Elvira Schiavon, un enigma sensuale
Accanto a Visentini, la figura della splendida Elvira Schiavon, avvenente quarantenne, maniaca dello shopping, ricca e sprezzante, dolce e accattivante, manipolatrice e indifesa: un enigma sensuale capace di far perdere la testa anche all’uomo più inibito (e Visentini certamente inibito non è).
Elvira, ex prostituta, incarna potenzialmente il simbolo del riscatto: possibile? o impossibile?
Di fatto, un mistero.
Solo alla fine il libro di Seccarello si scopre come si è svolto l’ordire criminale. L’appuntamento è per la prossima avventura del maresciallo Visentini in cui siamo certi che ritroveremo molti dei personaggi del primo romanzo.
Riccardo Seccarello (1961) vive e lavora a Venezia. Laureato in Storia contemporanea e giornalista, attualmente si occupa della comunicazione di una delle maggiori multiutility del Nordest.
Per rilassarsi e ritemprarsi, corre e scrive gialli. Odio il martedì, finalista al premio “Giallo festival” nella categoria miglior personaggio maschile, è il suo primo romanzo.
Nicoletta Benatelli