Dai monaci tibetani alle star contemporanee, tra chakra e serotonina: sempre più diffuse le sedute per curare mente, corpo e spirito
L’idea che il suono possa giocare un ruolo fondamentale per la salute è tutt’altro che nuova.
Dagli antichi egizi ai nativi americani, passando in particolare per i monaci tibetani, da sempre le popolazioni umane hanno puntato, in maniera maggiore o minore, anche sulla musica nei percorsi di cura dedicati ai problemi di corpo e mente, fino a coinvolgere lo stesso spirito.
Questo vale ancor oggi: sia per chi crede alle teorie olistiche, ritenendo che le onde sonore ci consentano di risintonizzarci sulle giuste vibrazioni energetiche, sia per chi è più fedele alla scienza tradizionale, che ha confermato in via sperimentale come le onde cerebrali, reagendo agli impulsi sonori, favoriscano la produzione di ormoni come la serotonina.
Le star e la sound therapy
Anche se, come spesso accade nella moderna società della comunicazione, a spingere la ritrovata tendenza di affidarsi alla musicoterapia, arrivata in Europa sulla scia delle teorie di alcuni terapeuti californiani, sono soprattutto le dichiarazioni di praticarla arrivate dai vip.
Da Charlize Theron a Meghan Markle, da Robert Downey jr. alla supermodella Kendall Jenner, negli ultimi anni la sound therapy ha trovato numerosi testimonial.
Un video di qualche anno fa in cui la Jenner suona campane tibetane di cristallo seduta davanti al caminetto ha così fatto impennare le ricerche di termini come “sound healing” (la terapia del suono) su Google. E non è complicato trovare compilation musicali dedicate (anche se l’ascolto live, afferma uno studio scientifico, è più coinvolgente) e video tutorial per una meditazione sonora fai da te sui principali canali social video, come TikTok o Youtube.
La sound therapy: come funziona
Questa forma di medicina alternativa impiega soprattutto alcuni strumenti particolari, compresa la voce del sound healer, al fine di alterare le onde cerebrali.
Le frequenze sonore di gong, campane tibetane e diapason, ma anche tamburi sciamanici, flauti balinesi o campane di cristallo vengono utilizzate nel trattamento olistico per trasmettere vibrazioni benefiche al corpo o anche a sue singole parti, a cui vengono appoggiati.
In tal modo, si intende ristabilire l’equilibrio del corpo e ristabilire il sistema immunitario, rilassando la mente e favorendo una visione più serena della vita. Ma anche, riducendo ansia e stress, favorendo uno stato di rilassamento che abbassa pressione sanguigna e frequenza cardiaca. L’ascolto della musica rilassante facilita il rilascio di endorfine (che bloccano le infiammazioni e riducono il dolore), dopamina, ossitocina e noradrenalina, combattendo anche l’insonnia e aiutando a dormire meglio.
Forme di terapia, controindicazioni e basi scientifiche
La sound therapy può essere svolta a vari livelli: dal semplice sound healing, con sedute individuali di circa un’ora in un ambiente rilassante, al sound bath, che può essere praticato in gruppo e mira a indurre progressivamente nei partecipanti un vero e proprio stato di meditazione.
Tra le applicazioni pratiche, il contrasto degli acufeni e delle tensioni muscolari diffuse, il supporto alla cura di cefalee e dolori mestruali e la riduzione del dolore nei casi di fibromialgia.
Il sound healing è sconsigliato in gravidanza, in portatori di pacemaker o stent cardiaci, per chi ha un tumore o un serio disturbo circolatorio e per chi è stato operato da poco. Il tema della terapia del suono, oltre che a livello olistico, è stato approfondito anche dalla psicoacustica, lo studio scientifico della percezione del suono, che ha identificato 5 diverse larghezze di banda delle onde cerebrali, classificandole in base alla loro gamma di frequenza. Di queste, sarebbe l’ “alfa”, da 8 a 12 hertz, a stimolare la produzione di serotonina.
Alberto Minazzi
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