L’analisi dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, che mappa la situazione collocando il Veneto in area gialla
Nel corso del 2023, in Italia, sono 1041 le persone che hanno perso la vita sul lavoro.
585.356 coloro che si sono infortunati.
E sono aumentate (+19,7%) anche le patologie di origine professionale denunciate.
Dai dati Inail emerge che il podio per numero di vittime spetta alla Lombardia (172), al Veneto (101) e alla Campania (75).
Il caso Veneto, analizzato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering evidenzia alcune anomalie.
Il caso veneto
La regione, infatti, nel suo complesso risulta in “area gialla”, dunque con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% della media nazionale.
Tuttavia risulta seconda per numero di decessi “localizzati”.
“Di fatto non è una delle regioni a maggior rischio, il numero delle vittime per milione di occupati è in realtà di poco inferiore alla media nazionale – spiega il presidente dell’Osservatorio Vega Engineering Mauro Rosato -. Tuttavia, alcune province presentano un rischio di inforntunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere Verona e Belluno, che si trovano in zona rossa”.
Al contrario, unica provincia veneta in zona bianca, dunque la più sicura (un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale) è Vicenza.
I numeri veneti
I 101 decessi del 2023 si sono verificati nella maggior parte dei casi in occasione di lavoro (72) mentre per la restante parte sono avvenuti in itinere (29).
Di questi, 32 sono avvenuti a Verona (incidenza del 60,2) che risulta anche la provincia con il maggior numero di denunce di infortunio: 14.132.
Le vittime sul lavoro sono state invece 20 a Venezia, 17 a Treviso, 14 a Padova, 10 a Vicenza, 5 a Belluno e 3 a Rovigo.
L’incidenza di Belluno, nonostante il numero di 5 morti sia inferiore a quello di altre province, è di 57,1 (va calcolata su 1 milione di occupati) contro quella di 33,6 della regione.
Nonostante risultino diminuite (-17%), rispetto all’anno precedente, le denunce di infortunio, essendo il decremento legato alla “scomparsa delle statistiche degli infortuni connessi al Covid per la conclusione dell’emergenza sanitaria”, queste risultano per il 2023 comunque 69.643: l’11,9% di quelle nazionali.
Anche in questo caso, la maggior parte riguardano infortuni avvenuti a Verona, seguita da Vicenza, Padova, Treviso, Venezia, Belluno e Rovigo.
E hanno interessato più gli uomini (46.460) delle donne (23.183). Tra le denunce di infortunio in Veneto, 18.241 sono state fatte da lavoratori stranieri.