Oggi pomeriggio, mercoledì 27, il ministro Giorgetti in Commissione Bilancio della Camera per arrivare al via libera definitivo il 29 dicembre
Il disegno di legge ha avuto il via libera dal Senato, venerdì 22 dicembre, con 109 sì, 72 no e 2 astenuti. E il testo uscito dall’aula di Palazzo Madama è sostanzialmente “blindato”, tant’è che l’ultimo passaggio alla Camera dovrebbe tradursi in una semplice formalità.
I contenuti dei 109 articoli della manovra 2024, con le misure a cui destinare i 28 miliardi stanziati dal Governo, sono così in pratica già definiti. A partire dalla proroga del taglio del cuneo fiscale e dalla riduzione delle aliquote Irpef da 3 a 4: provvedimenti che assorbiranno metà delle risorse.
E dopo la brevissima pausa per le feste natalizie, l’iter per l’approvazione della manovra riparte oggi, mercoledì 27 dicembre, da Montecitorio con un obiettivo: chiudere il 29 dicembre la Legge di Bilancio 2024 con il voto finale della Camera, evitando così l’esercizio provvisorio, che scatterebbe dal 1° gennaio.
I contenuti della manovra 2024: taglio del cuneo e Irpef
Il Senato ha dunque sposato la linea dell’Esecutivo di puntare, con le risicate risorse disponibili, soprattutto sulle misure fiscali, per lasciare così più soldi in tasca agli italiani. In primo luogo, per tutto il 2024 resterà allora in vigore il taglio del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo totale del lavoro per un’azienda e il reddito netto percepito dal lavoratore.
La misura è in vigore da luglio e vedrà confermata la riduzione di 6 punti per i redditi fino a 35 mila euro e di 7 punti per quelli fino a 25 mila, ma non si applica alle tredicesime. Inoltre, la manovra ha previsto la proroga solo per il prossimo anno, rimandando in sostanza alla discussione politica futura la scelta se rendere o meno strutturale il taglio.
Opera nella stessa direzione anche la seconda principale misura contenuta nel disegno di Legge di Bilancio: l’accorpamento dei primi 2 scaglioni attualmente applicati per il calcolo dell’Irpef. Con la manovra, si porterà a 28 mila euro il limite massimo di reddito ricadente sotto l’aliquota più bassa, del 23%. E, secondo il Tesoro, con queste 2 misure, le buste paga cresceranno fino a quasi 1.300 euro l’anno.
Pensioni e lavoratori pubblici
Su un altro dei temi più caldi degli ultimi mesi, le pensioni, la manovra confermerà il ritorno a “quota 103” (62 anni di età e 41 di contributi) per quelle anticipate. Per chi ne usufruirà (si calcolano circa 17 mila lavoratori nel 2024), l’assegno sarà però ricalcolato con il metodo contributivo e non potrà superare i 2.250 euro al mese.
Il Senato ha invece cancellato il ventilato taglio alle pensioni del personale pubblico, dalla sanità alla scuola, dagli enti locali agli uffici giudiziari, facendo salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre di quest’anno e non intervenendo sulle pensioni di vecchiaia. Per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione, inoltre, sono stati previsti 8 miliardi in 2 anni.
Ci sono poi 100 milioni per i contratti della pubblica sicurezza, il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (con un incremento delle risorse per i contratti 2022-24), l’estensione fino a fine 2026 della facoltà di incrementare le prestazioni aggiuntive del personale medico, per fronteggiarne le carenze e ridurre le liste d’attesa.
Le altre misure
Le famiglie potranno contare su un incremento del buono per le rette all’asilo nido, ma torna al 10% l’Iva su pannolini, latte in polvere e assorbenti. Ci sono poi 40 milioni per misure contro la violenza sulle donne, 36 per le borse di studio e 10 milioni per il Fondo per l’Erasmus. Risorse anche per il Fondo per le spese veterinarie a favore degli over 65 con Isee basso.
Mamme e donne disoccupate, così come giovani ed ex percettori del Reddito di cittadinanza, saranno inoltre favorite con una deduzione fino al 130% all’interno della misura per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato. Le aziende che torneranno a produrre in Italia potranno anche contare su uno sconto del 50% sulle tasse. La plastic e sugar tax, invece, slitta a luglio.
Confermato il no alla proroga al Superbonus, sul fronte immobiliare sale al 26% la cedolare sugli affitti brevi e sono previste priorità per l’accesso delle famiglie numerose al Fondo mutui prima casa. Per le grandi opere, prevista la rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto. E, sugli spettacoli, la tax credit per il cinema arriverà al massimo al 40%, mentre il canone Rai in bolletta scenderà da 90 a 70 euro.
L’iter
Alla scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti alla Camera di sabato 23, le proposte di modifica avanzate sono circa un migliaio. La Commissione Bilancio ne esaminerà prima di tutto l’ammissibilità e poi li sottoporrà al voto. Per oggi pomeriggio, 27 dicembre, attorno alle 14 è attesa la partecipazione ai lavori anche del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
L’arrivo del testo nell’aula di Montecitorio è previsto per domani, giovedì 28, mentre le dichiarazioni di voto e la successiva votazione per l’approvazione finale dovrebbero iniziare nel pomeriggio di venerdì 29 dicembre a partire dalle ore 17.
Alberto Minazzi