L’intervento è stato il primo passo in un percorso che prevede il restauro di tutte le opere della chiesa di Santa Maria in Vallicella, nota come Chiesa Nuova
E’ ritornato al suo originario splendore l’affresco che adorna la cupola di Santa Maria in Vallicella, più nota a Roma come la Chiesa Nuova. Si è infatti appena conclusa la fase di restauro del Trionfo della Trinità, il dipinto di Pietro da Cortona, pittore e architetto seicentesco tra i più importanti esponenti del barocco romano.
L’immensa cupola di 300 metri quadrati, ideata dallo stesso Pietro da Cortona è stata così completamente riportata a nuova vita dal lavoro della Soprintendenza Speciale di Roma, grazie al finanziamento del Fondo Edifici di Culto. Il lavoro conservativo ha visto anche interventi riguardanti la correzione dei lavori realizzati nel 1893, ben 130 anni fa, data nella quale venne fatto l’ultimo intervento dell’intera cupola e ha interessato le architetture e gli apparati decorativi.
La Trinità di Pietro da Cortona
La fase di restauro dell’opera si è conclusa con la predisposizione di un sistema di illuminazione che ha anche la funzione di valorizzare l’edificio sacro risalente al VI secolo e successivamente legato alla figura di San Filippo Neri e alla sua Congregazione dell’oratorio, cui Papa Gregorio XIII assegnò l’antica chiesa. In seguito ricostruita perché cadente, fu per questo ribattezzata Chiesa Nuova.
Pietro da Cortona ne affrescò la volta con il Miracolo della Madonna, la cupola con Il Trionfo della Trinità e l’abiside con l’Assunta e Santi. L’altare maggiore venne invece impreziosito dalla pala con Angeli in venerazione della Madonna di Rubens, autore anche delle due tele laterali.
I lavori sugli affreschi di Pietro da Cortona hanno costituito l’ultimo segmento in ordine di tempo del progetto complessivo che ha visto anche la messa in sicurezza della volta e delle pavimentazioni della Cappella Spada, della cappella della Presentazione e la parziale revisione delle coperture con l’installazione del sistema linea vita e la messa in sicurezza della stessa cupola, compresi i quattro pennacchi e le decorazioni a stucco.
La gigantesca impalcatura per il restauro
Gli esperti restauratori hanno risanato i tratti di affresco crepati e pulito i colori dai depositi di polvere, fumi e cere saliti fin sopra l’altissima cupola. Il cantiere dei lavori, avvenuto in urgenza dopo che durante una funzione religiosa, si era staccato un piccolo frammento dell’affresco, ha visto ‘allestimento di un’impalcatura di oltre 40 metri per consentire al team di specialisti, guidati dall’architetto Alessandra Fassio, di entrare a diretto contatto con le superfici e gli stucchi della cupola.
Dal prossimo 7 gennaio la struttura sarà a mano a mano abbassata per proseguire le verifiche e i monitoraggi che consentiranno il restauro degli altri affreschi della navata centrale, di quelli laterali e dell’abside. Il restauro interesserà anche La Madonna dipinta a olio, su tavola in ardesia, la seconda commissione realizzata da Rubens durante il suo soggiorno a Roma.
I dettagli del dipinto Trionfo della Trinità si potranno ammirare a distanza ravvicinata attraverso dei video messi a disposizione dei visitatori per meglio conoscere l’opera. “Siamo orgogliosi dell’impegno e della passione che funzionari delle Soprintendenze e del fondo Edifici di Culto pongono nel preservare e tutelare beni dall’immenso valore storico e artistico – ha sottolineato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi -. Proseguiremo lungo questa strada per conservare, valorizzare e fare scoprire ai cittadini un patrimonio inestimabile costituito dagli edifici di culto di proprietà dello Stato e dalle opere d’arte che vi sono custodite”.