Da quasi due anni vige sulle piste italiane l’obbligo di tutelare gli altri e proteggere se stessi dagli incidenti
Un buon paio di sci, racchette, scarponi, tuta, eventuali occhialoni e lo skipass.
Fino a un paio di anni fa, l’equipaggiamento fondamentale per concedersi una o più giornate di svago sulle piste si fermava qui.
Dal 28 febbraio 2021, con il decreto legislativo 40, tutto questo non è più sufficiente per la pratica degli sport invernali.
A pena di sanzioni che possono arrivare fino a 150 euro, oltre al ritiro del prezioso skipass, gli amanti della discesa e dello snowboard, dello slittino e del telemark, devono infatti obbligatoriamente dotarsi di un’assicurazione in corso di validità per gli eventuali danni o infortuni provocati a terzi e indossare un casco protettivo.
L’assicurazione sugli sci: i princìpi di fondo
È l’articolo 30 del decreto legislativo a prevedere l’obbligo assicurativo a copertura della responsabilità civile dello sciatore, simile a quello previsto per le automobili.
Ogni polizza stipulata garantisce sempre per i danni causati involontariamente alle persone, dalle lesioni alla morte, o alle cose.
Se, per esempio, si investe durante la discesa un altro sciatore fermo, sarà l’assicurazione, nei limiti dei massimali fissati, a risarcirlo per l’infortunio o per la rottura di sci o altra parte dell’attrezzatura.
Lo stesso articolo obbliga anche i gestori delle aree attrezzate per lo sci, escludendo espressamente le sole piste di fondo, a mettere a disposizione degli utenti una polizza assicurativa in occasione dell’acquisto di un qualunque titolo di accesso agli impianti.
Il contratto potrà dunque essere stipulato, oltre che online, anche direttamente alle casse, dove normalmente viene applicato un prezzo unico comprensivo di skipass e di assicurazione. Va ricordato però che quasi sempre le cosiddette “assicurazioni capofamiglia” coprono anche gli incidenti sugli sci.
Le varie opzioni di assicurazione
L’assicurazione è obbligatoria anche quando si scia un solo giorno.
Per questo, sia per chi utilizza il servizio del gestore che per chi si rivolge in autonomia a una compagnia, sono previste assicurazioni giornaliere, settimanali o stagionali.
Il prezzo, in caso di sola copertura della responsabilità civile, si aggira tra 1,5 e 2 euro al giorno e sui 30 euro per chi decide di assicurarsi per l’intera stagione sciistica. Normalmente, la garanzia copre solo gli incidenti verificatisi sulle piste italiane.
Le compagnie assicurative offrono anche ulteriori opzioni: dal rimborso delle spese mediche al rientro a casa, da garanzie su skipass e lezioni non usufruite ad altre che coprono più ampiamente tutte le varie conseguenze di un infortunio, a partire dal rimborso delle eventuali spese per l’attività del soccorso piste.
Per far scattare questa tutela è infatti generalmente necessario richiedere l’intervento e la redazione di un verbale da chi gestisce questo servizio. In questi casi, si sale tra i 2,5 e i 3 euro per la polizza giornaliera e a circa 45 per quella stagionale.
Casco: obbligatorio solo fino a 18 anni
Pur consigliandone l’uso da parte di tutti gli sciatori, il decreto legislativo ha introdotto anche l’obbligo dell’uso di un casco protettivo omologato e conforme alla legge per tutti i minori di età che praticano questa attività.
I caschi ammessi, sia con che senza visiera, sono sia quelli di “classe A”, più rigidi e quindi più protettivi, che di “classe B”, più morbidi e comodi, indicati per chi non pratica sci agonistico e frequenta le piste in maniera meno assidua.
Il casco, per svolgere la sua funzione protettiva, deve essere aderente alla testa, per cui è fondamentale utilizzarne uno della misura adatta, da XS a XL.
La taglia, che varia tra i 48-53 cm e i 62-64 cm, corrisponde alla circonferenza della testa, da misurare con un metro da sarto in orizzontale all’altezza delle orecchie, sulla fronte al di sopra delle sopracciglia. Esistono anche caschi che consentono di regolare la ventilazione al loro interno, per massimizzare il comfort.
Alberto Minazzi