Iscrizioni solo online al via dalle ore 14 dell’11 dicembre e aperte fino al 9 gennaio. Ecco come procedere
La grande corsa alle oltre 30 mila assunzioni come docente scolastico di ruolo alle scuole primarie e dell’infanzia (9.641 posti) o alle scuole secondarie di primo e secondo grado (complessivamente 20.575) è ufficialmente partita.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha infatti pubblicato sul proprio sito istituzionale i relativi bandi, che aprono al periodo di presentazione delle domande da parte degli aspiranti.
Le richieste di partecipazione potranno essere inviate da coloro che sono in possesso dei requisiti richiesti a partire dalle ore 14 di lunedì 11 dicembre 2023 alle 23.59 di martedì 9 gennaio 2024, esclusivamente online sul portale unico del reclutamento www.inpa.gov.it, raggiungibile anche tramite il sito del Ministero www.miur.gov.
“Questi nuovi bandi – ha commentato il ministro, Giuseppe Valditara – confermano il nostro convinto proposito di valorizzare il ruolo dei docenti, garantendone nuove competenze e la presenza anche nelle aree più disagiate del Paese”.
Il Ministero è infatti in attesa dell’autorizzazione per l’avvio di nuovi concorsi per ulteriori 14 mila posti circa.
Le novità dei bandi
Una delle novità introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’interno del quale si inseriscono i bandi, è la previsione dell’ammissione al concorso per i posti di docenza alla scuola secondaria anche degli insegnanti precari che, nei 5 anni precedenti, abbiano svolto servizio per almeno 3 anni nelle istituzioni scolastiche statali.
Di questi, almeno 1 deve essere avvenuto nella specifica classe per cui si concorre.
Sempre per chi parteciperà al concorso per le scuole secondarie è previsto, come requisito alternativo, il conseguimento, entro il 31 ottobre, di 24 crediti formativi universitari o accademici (Cfu o Cfa), il cui possesso dovrà essere dichiarato dall’aspirante, sotto propria responsabilità, nella domanda, insieme agli altri dati richiesti.
In particolare, va indicato il titolo di studio (con indicazione dell’istituzione che l’ha rilasciato, dell’anno scolastico o accademico del conseguimento e del voto riportato) che costituisce requisito fondamentale per l’accesso al concorso. Anche gli eventuali titoli che possono dare luogo a preferenza e quelli che danno diritto ai posti riservati vanno indicati già nella domanda di partecipazione.
Come presentare la domanda
L’accesso alla compilazione telematica del modulo richiede il possesso dell’identità digitale Spid o della Carta d’identità elettronica.
Inoltre occorre l’abilitazione al servizio “Istanze on line”. Per ogni classe di concorso o tipologia di posto per cui si presenta la domanda deve inoltre essere versato un contributo di segreteria di 10 euro, allegando, a pena di esclusione, la ricevuta di pagamento.
Tale pagamento dovrà avvenire sulla base del bollettino emesso dal sistema “Pago in rete”, con onere per il candidato di verificarne, prima di procedere al pagamento, la correttezza dei dati inseriti dal sistema. Il bollettino potrà essere prodotto tramite il link reso disponibile all’interno dell’istanza di presentazione della domanda.
Le domande vanno presentate in un’unica regione, per tutte le tipologie di posto per cui si ha titolo, da parte degli aspiranti ai posti di docenza nella scuola primaria e dell’infanzia.
Per chi vuole concorrere all’assunzione nelle scuole secondarie, l’istanza, oltre che in un’unica regione, deve essere presentata per una sola classe di concorso, distintamente per la scuola di primo e secondo grado.
Lo svolgimento del concorso
Le prove di esame si svolgeranno nella regione per cui è stata presentata domanda.
Si comincerà con una prova scritta al computer, in cui si dovrà rispondere in 100 minuti a 50 quesiti a risposta multipla attraverso cui saranno verificate le competenze e le conoscenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, oltre alla conoscenza della lingua inglese e delle competenze digitali.
Chi accederà alla prova orale, che potrà essere svolta in una regione diversa in caso di aggregazioni territoriali, dovrà quindi dimostrare le proprie competenze didattiche generali, la capacità di progettazione e l’uso delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali.
Infine, per verificare e verificare le effettive capacità didattiche, è previsto anche lo svolgimento di una lezione simulata.
Alberto Minazzi